Challenge, è arrivato il momento di dire stop

- di: Barbara Leone
 
Il buonsenso s’è perso da un pezzo. E pure la dignità non è che se la passi granchè bene. La delirante distopia di questa sciagurata epoca che stiamo vivendo l’aveva del resto già anticipata il film “Idiocracy”, ove i due protagonisti si offrono come volontari per un esperimento criogenico per cui dovrebbero rimanere addormentati un anno, ma per una serie di sfortunati eventi non vengono svegliati e si destano solo cinquecento anni dopo. E, indovinate un po’, si ritrovano in un mondo maledettamente simile al nostro, caratterizzato da un  essere umano alla deriva, che sta diventando sempre più stupido. Vi ricorda qualcosa? A me sì. Soprattutto leggendo l’ultima nuova e sconcertante follia che giunge dalle piattaforme di messaggistica, soprattutto Telegram e Whatsapp. L’hanno definita la “sex roulette”, la roulette del sesso, ed è la nuova pericolosa challenge che sta spopolando sul web soprattutto tra le adolescenti. Una sfida virale che consiste nell’avere rapporti sessuali con partner sempre diversi e senza protezioni o contraccettivi. L’obiettivo è quello di non dar luogo ad una gravidanza. E difatti chi resta incinta ha perso ed in quel caso la sfida si conclude con un aborto. A perdere, però, siamo tutti noi.

E’ la nostra società, la nostra generazione che, a volte pure più dei giovanissimi, è ossessionata dai social, dall’apparire, dal mostrare. Prova ne siano le centinaia e centinaia di fotografie che vengono diffuse dei propri figli sin da quando sono nella pancia della mamma. Una moda oramai dilagante, tanto che i pediatri stessi hanno lanciato l’allarme sulla sua pericolosità. Nel caso di questa scellerata challenge, che ha dato vita a  diversi casi tra Bergamo, Mantova e Cremona e sui quali sta indagando la procura di Brescia ed il Dipartimento Soggetti deboli, il rischio è concreto e molteplice. E lo è al di là di qualsivoglia commento sulla sua evidente immoralità. Perché queste ragazzine hanno idea di che cosa comporti contrarre una malattia venerea? Lo sanno che cos’è l’Hiv, l’epatite e cosa significhi abortire? Evidentemente no. O forse sì, e non gliene frega una mazza. Giocano, Giocano, mentre noi li pensiamo al sicuro al di qua dello schermo. Si buttano in questa folle sfida, a volte sotto la pressione dei propri pari. E lo fanno in un’età in cui non hanno gli strumenti né per comprendere i rischi reali, né per affrontarne le conseguenze. L’importante è ottenere popolarità, mettersi in mostra e soddisfare in maniera sconsiderata quel bisogno di condivisione, assolutamente normale e legittimo a quell’età, che le ragazze e i ragazzi di oggi sentono soddisfatto solo e soltanto nel mondo virtuale. Una rete che intrappola, e che siamo stati noi adulti a tessere ed estendere senza limite alcuno. Forse, ma senza forse, è arrivato il momento di porci qualche domanda. E di dire stop. 
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