Da Corto Maltese a Maria Lai, l’arte nel weekend

- di: Samantha De Martin
 
I viaggi tra i sentieri del fumetto e nell’immaginario di Ugo Pratt, cedono al dialogo intellettuale tra l’artista sarda Maria Lai e il maestro peruviano Jorge Eielson. Questo e molto altro nell’agenda dell’arte del weekend.

Hugo Pratt sbarca a Recanati

Nell'ambito della terza edizione del Recanati Comics Festival, il Museo Civico di Villa Colloredo Mels a Recanati (Macerata) ospita una mostra dedicata a Corto Maltese e Ulisse.  Accanto ai capolavori recanatesi di Lorenzo Lotto e ai cimeli di Giacomo Leopardi, custoditi nelle sale del museo, si potranno ammirare oltre 60 tavole originali, i filmati e le riproduzioni che tessono  un percorso che si snoda anche attraverso i riferimenti letterari che hanno ispirato le opere di Pratt. 
Del celebre fumettista, padre di Corto maltese, il pubblico sfoglierà le 26 tavole integrali dell’Odissea, realizzate nel 1963 per “Il Corriere dei piccoli”. Ulisse è stato infatti il primo marinaio disegnato dal fumettista che considerava proprio l’Odissea come “un caleidoscopio di tutte le situazioni del romanzo d’avventura”. L’esposizione, dal titolo Da Ulisse a Corto Maltese, viaggio nell’immaginario di Hugo Pratt,  approfondisce il racconto dei viaggi e dei personaggi esotici che hanno caratterizzato la ricca produzione di fumetti di Pratt e le navigazioni di Corto Maltese. Ma non tralascia i riferimenti letterari che hanno influito nella realizzazione di Wheeling, capolavoro che ha impegnato Pratt per quasi tutta la sua vita artistica.

A Lecco un affondo sul Novecento, da Sironi a Guttuso

Al Palazzo delle Paure di Lecco Simona Bartolena guida i visitatori alla scoperta del percorso Novecento. Il ritorno alla figurazione da Sironi a Guttuso. La mostra abbraccia oltre 60 opere di artisti, da Mario Sironi a Carlo Carrà, da Felice Casorati ad Arturo Martini, da Mario Mafai a Renato Guttuso, che, tra le due guerre, sostennero il Ritorno all’ordine, e cioè il richiamo alla figurazione senza rinnegare lo spirito delle avanguardie d’inizio secolo di cui erano stati fautori. Il percorso è arricchito da approfondimenti sulle diverse espressioni creative contemporanee, dal design all’architettura, dal teatro alla letteratura. Da non perdere la sala dedicata a Mario Sironi, un raro paesaggio di Giorgio Morandi o l’altrettanto straordinario Rovine dipinto da Afro negli anni Trenta.

La luce di Edmondo Bacci conquista Venezia

C’è tempo fino al 18 settembre per immergersi, presso la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, nella forza generativa del colore e nel ritmo circolare della pennellata di Edmondo Bacci. Il percorso dal titolo Edmondo Bacci. L'energia della luce, a cura di Chiara Bertola, presenta un’ottantina di opere, molte delle quali mai esposte prima, tra dipinti e disegni inediti, provenienti dall’Archivio Edmondo Bacci, collezioni private e musei internazionali, come il Museum of Modern Art di New York e l’Art Museum di Palm Springs. La prima e più esaustiva personale dedicata all’artista veneziano vuole approfondire l’opera di Bacci nel momento più internazionale della sua carriera, quando, gli anni Cinquanta, viene notato da Peggy Guggenheim. Emerge evidente agli occhi della critica tutta la novità del dipingere di questo artista che metabolizza con rapidità le possibilità di una nuova astrazione, legando le tendenze contemporanee in arrivo da Europa e Stati Uniti con uno stile unico e una visione personale. 

A Nuoro Maria Lai dialoga con Jorge Eielson

Al Museo MAN di Nuoro va in scena il dialogo intellettuale tra l’artista sarda Maria Lai e il maestro peruviano Jorge Eielson. Una Sardegna rurale,i luoghi remoti dell’Ogliastra fanno da cornice a due autori del Novecento che intrecciano la loro storia privata con quella espressiva, condividono riflessioni sul mondo e sull’estetica, siglano opere a quattro mani, si dedicano parole e immagini. Le poesie di Jorge forniscono a Maria nuove fiabe per i suoi fili. La Sardegna di Maria, con il suo passato arcaico, le fate, il Mediterraneo, nutre i versi di Jorge e quei nodi di stoffa che sono il retaggio di una cultura sudamericana che l’artista porta con sé sull’isola. Abbandonato il Perù nel 1948, Eielson si stabilisce in Italia nel 1951 dopo aver vissuto a Parigi e in Svizzera. La mostra, a cura di Elisabetta Masala, abbraccia una sessantina di opere di Maria Lai e di Jorge Eielson, alcune delle quali inedite e presentate al pubblico per la prima volta, rinvenute in collezioni private ad oggi non ancora valorizzate. Dipinti, sculture, tele, sperimentazioni tecniche di Lai e Eielson mirano a restituire l’armonia di un sentire comune. Piccoli “nodi” collegano le ragioni antropologiche del lavoro di entrambi, unendo il passato dell’isola a quello dei nativi peruviani.


Nella foto: La Perouse, 1994
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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