L'estate del gossip straccione e i milionari che possiamo permetterci

- di: Barbara Bizzarri
 
Non si sa più di cosa parlare perché c’è un eccesso di follie di cui parlare: dal pm Viviana Del Tedesco, che esalta il fisico di un assassino, dichiarando, garrula, “statuario, io lo guardavo, dovrebbe andare a fare i mondiali di pugilato”, e difatti Iris Setti è morta uccisa di botte, segno che per fare il giudice, così come per fare l’insegnante o il pilota, una batteria di test psicoattitudinali non si dovrebbe negare a nessuno; alla gragnuola di scontrini piovuta sui social per testimoniare quanto il lusso non sia alla portata di tutti nell’estate in cui friselle e donzelle focose si sono rivelate fin troppo costose e, nel secondo caso, pure incaute, fino alla dibattutissima, quanto prevedibile e consequenziale storia di corna. Ma proseguiamo pure in questo tunnel dell’orrore, forse dovuto al solito caldo - non proclamerò mai abbastanza che ad agosto non si va in ferie, pena l’avvilimento - per una notiziola che, in effetti, dà la misura dei tempi che viviamo: o tempora, o mores e in virtù di questo dite pure addio ai milionari eleganti, distaccati, che si distinguevano dalla plebe non soltanto per il vil denaro, bensì per la classe e la siderale distanza che, va detto, non  si misura a colpi di stilografiche e preziosi tomi della Recherche.

L'estate del gossip straccione e i milionari che possiamo permetterci

Rimpiango un tempo lontano in cui Lina Sotis scalava, con il suo delizioso Bon Ton, le classifiche dei libri più venduti, mentre oggi lo si userebbe per foderare la cassetta del gatto: siamo passati dall’Avvocato, che andava in elicottero nel Nord Europa per assicurarsi che il salmone fosse adatto alla sua colazione, ai Ferragnez che in pieno hype burino vanno a prendere l’aperitivo sui ghiacciai e poi si permettono pure di fare la morale con l’ambientalismo di facciata tanto di moda adesso.

Svolazzando di cafonata in cafonata, si arriva alle discese ardite (negli inferi) della sfida fra Elon Musk e Mark Zuckerberg per quella che, inizialmente, avevo sperato fosse una boutade estiva, o giù di lì. Ovviamente, non poteva essere una boutade: non ora, non qui. I due annoiati milionari, rispettivamente patron di Twitter, o X che dir si voglia, e di Meta, si sono sfidati in un futuro incontro di MMA per cui avrebbero sognato di darsele di santa ragione addirittura nel Colosseo: chissà quante volte hanno visto Il Gladiatore e si sono immaginati così, con la faccia e il gonnellino di Russell Crowe. Ora, se non si lede nessuno, ciascuno è libero di baloccarsi con la propria imbecillità quanto vuole: ma, archiviato l’Anfiteatro Flavio, cosa pensare di coloro che corteggiano questi babbei proponendo altri scenari, dall’Arena di Verona a Pompei a Taormina, degni di fare da cornice, secondo loro, a cotanta tenzone? Certo, pecunia non olet, si sa, però anche la dignità dovrebbe avere un valore e seguire le baracconate di imprenditori che con le loro aziende milionarie rappresentano in ogni caso un potere enorme, in un fantomatico duello che pone, in effetti, qualche dubbio sulla loro effettiva intelligenza, cosa dimostra e cosa insegna a chi ha la sventura di seguirli, soprattutto se magari fa parte di quella pletora di adolescenti che non avendo di meglio da fare si massacra a favor di smartphone? 

Più che il duo di tapini annoiati, che usciranno da questa pagliacciata con grande pubblicità gratuita e credibilità pari a zero, l’imbarazzo regna sovrano per le istituzioni italiane che, invece di reclamare il sacrosanto redde rationem di tasse non pagate, per poi accompagnare entrambi i ragazzini viziati alla porta invitandoli a fare gli scemi a casa loro, gli mettono a disposizione il patrimonio culturale del Paese, con la stessa logica compiacente che spinse le stesse, anni fa, a coprire le pudenda delle statue in occasione dell’arrivo di una delegazione di emiri i quali, fra un’abdicazione totale alla propria cultura e gli accapigliamenti dinanzi ai rolex offerti quale dono in piena tradizione araba durante una visita italiana, di certo serbano di esse un ottimo ricordo e un’altissima opinione e mai oseranno pensare, come Musk e ‘Zuck’ d’altronde, che nel BelPaese si venga via per due spicci, proprio mai mai. 

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