Intesa Sanpaolo al Salone del Mobile di Milano: prospettive per lo sviluppo sostenibile

- di: Barbara Leone
 
Intesa Sanpaolo, partner istituzionale del Salone del Mobile di Milano 2022 e prima banca italiana nel supporto finanziario del settore e del sistema casa italiano, ha ospitato oggi presso l’installazione Design with Nature nel padiglione 15 il dibattito “Sostenibilità e circolarità del Sistema Casa”, con la partecipazione di illustri imprenditori dell’arredo e del design italiano per una riflessione sullo sviluppo del settore, alla luce delle tematiche fondamentali del Salone di quest’anno: transizione ecologica ed economia circolare in un’ottica di sviluppo sostenibile e cultura del recupero dei materiali. L’incontro è stato introdotto da Daniele Pastore, direttore generale di Intesa Sanpaolo Casa, la società di intermediazione immobiliare del Gruppo, che ha nell’attenzione all’ambiente e alle ricadute dello sviluppo edilizio sul territorio uno dei tratti peculiari del suo approccio innovativo applicato al mercato immobiliare.  Quindi è stata la volta della presentazione dello scenario economico del settore del mobile curata da Stefania Trenti, Responsabile Industry Research Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo: lo studio evidenzia come il mobile sia uno dei settori più rappresentativi del Made in Italy, che proprio grazie all’export nel 2021 aveva ottenuto ottimi risultati, con un balzo dell’8,3% rispetto ai livelli 2019, raggiungendo i 10,8 miliardi di euro grazie mercati USA, Francia, Germania e Cina, contribuendo a generare un saldo di 8,3 miliardi di euro. Le ottime performance all’estero si sono unite al buon dinamismo della domanda interna, in presenza di incentivi e di una maggiore attenzione all’ambiente domestico post-pandemia, portando il fatturato a superare ampiamente i livelli pre-Covid: +15,7% rispetto al 2019, meglio dell’industria manifatturiera italiana (+9,1%) e di alcuni grandi competitor europei del settore, quali Germania (+0,6%), Francia (+1,2%) e Spagna (+1,5%). Anche l’avvio del 2022 si è caratterizzato per un andamento altrettanto brillante che ha visto la crescita nel primo trimestre sia del fatturato +13,9%, sia delle esportazioni +20,7%. Dall’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo presentata oggi, essere green conviene non solo perché i fattori ESG migliorano le performance delle aziende e sono abilitanti per l’accesso al credito in una nuova ottica sostenibile, rispettosa dell’ambiente e orientata alla cultura del recupero, ma comporteranno sempre maggiori benefici sociali attraverso la creazione di nuova occupazione. Per favorire la transizione ecologica delle PMI e facilitare la misurabilità delle azioni per perseguirla, Intesa Sanpaolo ha dedicato un plafond pari a 1,5 miliardi di euro a favore di investimenti volti a ridurre l’impatto ambientale pensati per premiare e valorizzare i modelli di business sostenibili delle aziende, come gli S-Loan Climate Change. Inoltre, la Banca con il nuovo piano d’Impresa 2022-2025 conferma la propria leadership per le tematiche ESG, destinando nuovo credito per 88 miliardi di euro a favore di green economy e transizione ecologica delle aziende strutturate e delle PMI.

Su queste direttrici prosegue e si rafforza la partnership tra Intesa Sanpaolo e il Salone, iniziata nel 2017, nel solco di un affiancamento pluriennale che vede il primo gruppo bancario del Paese impegnato a supportare con iniziative specifiche il settore del mobile, dell’arredo e del design italiano, per accompagnare le imprese di tutta la filiera nel loro percorso di crescita sostenibile in Italia e all’estero. Anna Roscio, Executive Director Sales & Marketing Imprese Intesa Sanpaolo ha sottolineato: “Sta crescendo la consapevolezza delle nostre PMI verso i temi della transizione ecologica e verso la necessità di misurare l’efficacia di questo percorso con criteri condivisi. Infatti, secondo i dati della nostra Direzione Studi e Ricerche, le imprese del mobile che hanno ottenuto certificazioni ambientali   tra il 2008 e il 2019 hanno creato maggiore occupazione e ottenuto risultati migliori in termini di crescita del fatturato e redditività, rispetto a quelle senza certificazioni. Le imprese riconoscono che essere green conviene, non solo per un più agile accesso al credito, ma soprattutto per accelerare progetti virtuosi di sostenibilità sociale oltre che ambientale. Questo genera impatti positivi sulla diffusione di nuovi valori culturali oltre che economici, legati al recupero e riutilizzo delle materie, alla gestione efficiente degli scarti, alla circolarità dei cicli. La relazione pluriennale con il Salone del Mobile ci offre un osservatorio importante su questo mondo: per il Sistema Casa abbiamo messo a disposizione anche strumenti premianti che valorizzano gli obiettivi ESG delle imprese e abbiamo già erogato oltre 4 miliardi in S-Loan e circular economy a favore delle PMI italiane”. A seguire, si è svolto un dialogo costruttivo fra i partecipanti, tra cui l’architetto Mario Cucinella, fondatore dello Studio MCArchitects e curatore dell’installazione Design with Nature nell’ambito della 60esima edizione del Salone del Mobile di Milano, gli imprenditori Gianni Caimi, CEO Caimi Brevetti, una delle principali realtà produttive europee design-oriented che ha diretto le proprie ricerche scientifiche e tecnologiche al settore del benessere acustico, Daniele Lago, CEO e Head of Design LAGO, leader nel settore dell’arredamento e del design con una forte attenzione all’ambiente e alla riduzione di scarti e consumi energetici, Tiziana Monterisi, CEO e co founder RiceHouse, startup innovativa italiana che riutilizza gli scarti del riso per produrre materiali per il settore edile  e Andrea Tagliabue, vicepresidente di Tabu, eccellenza italiana nella tintoria del legno che fa dell’economia circolare una vocazione e un impegno quotidiano. Lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina ha mutato tuttavia lo scenario anche per le imprese del mobile: prezzi dell’energia ai massimi, esportazioni verso il mercato russo e ucraino del valore di 3,7% verso il 2% medio manifatturiero nel 2021 e soprattutto una domanda per durevoli penalizzata sia in Italia che negli altri Paesi europei dall’incertezza e dalle bollette energetiche porteranno a una frenata del fatturato a prezzi costanti. La crescita attesa dei prezzi consentirà tuttavia al settore di registrare un nuovo incremento nel fatturato a prezzi correnti (+13,1% in media d’anno). In assenza di una escalation del conflitto, il settore potrà riprendere buoni ritmi di sviluppo nei prossimi anni con una previsione di crescita del 2,7% medio annuo a prezzi correnti nell’orizzonte al 2026. Per ottenere questi risultati sarà cruciale per il settore del mobile proseguire sulla strada del rafforzamento competitivo, accelerando sul fronte degli investimenti orientati in particolare verso transizione green e digitalizzazione, processi e funzioni di vendita, R&S e formazione del capitale umano.

Anche le filiere di fornitura di prossimità, già tipiche della struttura del settore, potranno essere funzionali a un miglior presidio degli obiettivi di sostenibilità dell’intera filiera. Le forniture ravvicinate potrebbero, tra l’altro, intensificarsi nei prossimi anni, come reazione alle difficoltà logistiche incontrate durante la fase più critica della pandemia. Secondo l’inchiesta di Intesa Sanpaolo presso i propri gestori, poco meno del 50% dichiara di aver osservato tra le imprese clienti del mobile l’intenzione di avvicinare gli approvvigionamenti a favore di fornitori localizzati o nella stessa regione o comunque in Italia. Attraverso soluzioni per la liquidità delle PMI, impulso agli investimenti, finanza straordinaria e soluzioni per accompagnare le imprese verso la transizione digitale e sostenibile, Intesa Sanpaolo rafforza ulteriormente il ruolo di banca leader per le tematiche ESG. In questo ambito si inseriscono anche le recenti misure introdotte a favore delle imprese alla luce dell’aumento dei prezzi e dei rischi collegati alla volatilità delle materie prime oltre alle nuove iniziative immediate per supportare le PMI energivore e quelle con fatturato derivante in larga parte dall’export. Inoltre, per supportare le imprese che ambiscono a migliorare il profilo di sostenibilità e con l’obiettivo di affiancarle in un percorso di cambiamento strutturale, correlando le decisioni di natura economica ai loro impatti ambientali e sociali, Intesa Sanpaolo ha ideato una innovativa formula di finanziamento premiante ossia gli S-Loan legati alle tematiche ESG, come ad esempio S-Loan Climate Change, dedicato a PMI e mid-cap che intendono investire per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e ridurre il proprio impatto ambientale attraverso progetti per una trasformazione sostenibile; S-Loan ESG, finalizzato a investimenti di sostenibilità in tutte le tematiche ambientali, sociali e di buona governance; S-Loan Diversity, destinato a favorire la parità di genere e poi a fine anno anche S-Loan Agribusiness e l’ S-Loan Turismo. Complessivamente, dal lancio del finanziamento di tipo S-Loan nel 2020 e dall’istituzione del plafond per la circular economy nel 2019, Intesa Sanpaolo ha erogato alle PMI più di 4 miliardi di euro con oltre 1.500 operazioni concluse. Nell’ambito del nuovo Piano di Impresa 2022-2025, il Gruppo destinerà 115 miliardi di euro alla comunità e alla transizione verde riservando nuovo credito a green economy, economia circolare e alla transizione ecologica per 88 miliardi di euro, con forte attenzione alla transizione ecologica di aziende strutturate e delle piccole e medie imprese. Da qui al 2026, inoltre, Intesa Sanpaolo programma erogazioni a medio lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle PMI.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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