Teste coronate o teste di legno?

- di: Barbara Bizzarri
 
Il sospetto in effetti c’era ma ora è diventato certezza, grazie alle pagelle di Sarah Ferguson (nella foto), (ex) moglie del principe Andrea, riesumate dalla sua vecchia scuola: testa coronata non corrisponde a necessariamente a cultura enciclopedica. Che poi in virtù del blasone si possa perfino diventare scrivere libri è un altro discorso, proprio come nel caso di Sarah, scrittrice di successo nonostante le sonore bocciature in inglese, biologia, francese e geografia che l’hanno saggiamente indotta a mollare la scuola a sedici anni.

Non che la faccenda stupisca: da che mondo è mondo, teste coronate e altoborghesi vari sono tutti piuttosto ciucci - hanno di meglio da fare che studiare, naturalmente - ma perché preoccuparsi della grammatica quando si è brave persone e, soprattutto, se la posizione sociale non dipende dalla riuscita scolastica ma dal pedigree? Adesso la tendenza è ovviamente trasversale da quando si è scoperto che per sopravvivere non serve la laurea ma basta OnlyFans: questione di scelte e, come in alto così in basso, l’ignoranza regna sovrana. Proprio a proposito di quest’ultima, alle pagelle di Sarah sono seguite quelle di Camilla, fuggita dalle patrie scuole dopo una soffertissima, mediocre licenza media. Non che il suo degno consorte si sia dimostrato migliore: alla maturità, Carlo ha portato soltanto due materie, storia e francese (sai che sforzo). Con un simile curriculum a Cambridge si può sperare, al massimo, di servire nei pub, ma essendo l’erede al trono per lui è stata fatta un’eccezione e quindi si è laureato con un “lower second”, ovvero il voto più basso, quello con cui si torna a servire al pub, a meno che non siate il sovrano della perfida Albione. 

Peggio di Carlo poté Harry: quando arrivò a Eton, la battuta che girava fra le mamme era “adesso sono tranquilla, mio figlio non è il più scemo di tutti gli allievi” (crudele battuta che spiegherebbe ancora più crudeli retroscena, ma non si vuole infierire). Fatto sta che il principe alla maturità se la cavò abbastanza bene in arte (perché gli insegnanti fecero il lavoro per lui) e rimediò un’insufficienza in geografia: anche per questo, saggiamente, non andò all’università e finì all’Accademia militare. Dato però che la mela non cade lontano dall’albero, prima di Harry c’era Diana, a cui piacevano i Duran Duran, Elton John, e la scuola era l’ultimo dei suoi superficiali pensieri, pur avendo l’obiettività di autodefinirsi “una testa di legno”: negli anni Ottanta la spacciavano come maestra d’asilo, ma adesso pare proprio che non avesse neanche quella qualifica. Zero totale, insomma. 

Gli unici a cavarsela un po’ meglio (ma neanche troppo) sono William e Kate. Lui si iscrisse all’Università di St. Andrews in Scozia per studiare arte mentre lei, eiettata dalla occhiutissima mamma (se non ci fosse stata Carole, Kate a quest’ora stava a impacchettare palloncini per la ditta di famiglia) da Londra nella cittadina omonima lo ha seguito a ruota, ed eccoli entrambi laureati nell’onnipresente Storia dell’Arte con un “upper second”: come dire che l’importante è partecipare. 
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