Lo stop delle forniture scuote le catene di montaggio Ue. L’Aja commissaria l’azienda, Pechino risponde con controlli all’export. Le case corrono ai ripari: pochi componenti, rischi enormi. La crisi dei semiconduttori torna a bussare.
(Foto: la produzione dei chip).
Cos’è successo
In poche ore i costruttori hanno ricevuto la comunicazione: non è più possibile garantire consegne regolari alla filiera automotive. La ragione è geopolitica: il governo olandese ha assunto il controllo dell’azienda con una misura straordinaria, estromettendo il vertice di nomina cinese; Pechino ha reagito con restrizioni all’export dai siti in Cina e dai subfornitori.
Perché quei chip contano
Nexperia presidia i componenti discreti ad altissimo volume (diodi, transistor, regolatori). Sono parti “umili” ma indispensabili per sistemi di potenza, airbag, infotainment e sensori. Un singolo codice mancante può fermare la linea.
Il braccio di ferro
L’Aja ha richiamato poteri speciali per ragioni di sicurezza nazionale, prendendo di fatto il controllo dell’azienda. La contro-mossa cinese ha introdotto nuovi controlli alle esportazioni su componenti prodotti o confezionati in Cina. Il tutto si innesta su un quadro di sanzioni e liste di controllo che irrigidiscono ulteriormente la logistica globale.
Allarme industria
L’associazione dei costruttori europei chiede “una soluzione immediata”; nel frattempo Volkswagen e BMW dichiarano di monitorare i rischi e di lavorare con i fornitori per attenuare l’impatto. Anche negli Stati Uniti le case preparano piani di continuità.
Rischi immediati per le linee
Ci sono due criticità: fornitura fisica dei componenti e riqualifica di alternative. Nell’auto non esistono sostituzioni plug-and-play: ogni parte deve essere testata e certificata. Anche con un fornitore alternativo, l’industrializzazione richiede tempo.
Le contromisure possibili
- Dual-sourcing accelerato su codici già qualificati.
- Riprogettazioni mirate dove non sono in gioco funzioni safety-critical.
- Allocazioni dinamiche: priorità ai modelli a più alto margine e con distinta meno esposta.
Resta un gioco a incastri: basta una referenza mancante per rallentare l’intero veicolo.
Quanto può durare
Se l’interlocuzione politica sblocca rapidamente licenze e governance, gli impatti resteranno circoscritti. In caso contrario, il trimestre potrebbe vedere fermi a singhiozzo, scorte in calo e consegne dilatate su alcune linee.
Le voci dal settore
“Siamo profondamente preoccupati: senza una soluzione immediata la produzione europea subirà gravi perturbazioni”, afferma l’associazione dei costruttori, invocando chiarezza sui tempi. Dai gruppi auto arrivano segnali di pragmatismo: si cercano alternative, si proteggono i lanci, si rivedono le priorità.
La lezione
La resilienza post-2021 ha ridotto i rischi sui chip più avanzati, ma il tallone d’Achille sono i discreti. Finché semiconduttori e geopolitica resteranno intrecciati, ogni crisi politica può diventare crisi industriale. L’Europa dovrà accelerare su second sourcing reale, trasparenza di filiera e capacità produttive regionali.