Argentina: Millei si insedia e ammette che ''non ci sono soldi''

- di: Redazione
 
Non ha cercato giri di parole per definire la situazione economica in cui versa l'Argentina, ma ha promesso che le dure misure di austerità che sarà costretto ad adottare serviranno per aiutare il Paese a uscire dalla crisi.
Nel suo discorso, dopo avere prestato giuramento come presidente dell'Argentina, Javier Millei ha annunciato, in economia, un "trattamento shock", ammettendo che ''non esiste alternativa all'austerità''.

Argentina: Millei si insedia e ammette che ''non ci sono soldi''

Il neopresidente, nel suo discorso, ha lasciato gli argentini senza alcun dubbio sulla sua intenzione di intraprendere un percorso economico diverso da qualsiasi presidente precedente, dicendo che è sua intenzione annullare “decenni di decadenza” con profondi tagli alla spesa, progettati per ridurre gli enormi debiti pubblici e ridurre l’inflazione, che ora è superiore al 140%.
"Sappiamo - ha aggiunto - che nel breve periodo la situazione peggiorerà. Ma poi vedremo i frutti dei nostri sforzi".

Fedele al suo personaggio, Milei ha salutato i sostenitori durante il corteo verso il palazzo presidenziale, durante il quale ha avuto accanto la sorella Karina, sua principale consigliera, destinata a svolgere un ruolo influente dietro le quinte. Dal balcone del palazzo presidenziale, si è poi rivolto alla folla cantando slogan elettorali. Nel corso della cerimonia gli sono stati consegnati la fascia presidenziale bianca e celeste e il bastone - emblema del potere -, che aveva fatto personalizzare con l'incisione dei nomi dei suoi cinque cani.

Durante la campagna elettorale, Millei ha affermato che avrebbe sostituito la valuta argentina con il dollaro e che avrebbe abolito la banca centrale del paese, insieme a una serie di dipartimenti governativi.
Ma mentre la presidenza è dotata di ampi poteri, Milei dovrà affrontare limitazioni politiche nel tentativo di risolvere una serie di enormi problemi. Il peso è da tempo in caduta libera, i livelli di povertà sono saliti al 40% della popolazione e, secondo i dati del FMI, l’economia è in una profonda recessione.

Milei dovrà probabilmente affrontare l'opposizione al Congresso argentino, dove la coalizione di piccoli partiti di destra e libertari da lui guidati ha solo una rappresentanza di minoranza.
Intanto, Millei ha detto che firmerà un decreto per ridurre il numero dei ministeri da 18 a nove, mantenendo un impegno chiave assunto in campagna elettorale.

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