Banca Ifis NPL Meeting 2021 "Recovery Builders": presentato il Market Watch Npl

- di: Giuseppe Castellini
 
"Il governo e le istituzioni hanno adottato misure straordinariamente efficaci nel traghettare il Paese fuori dalla crisi economica. I dati del Market Watch NPL lo confermano, evidenziando un flusso di crediti deteriorati non solo inferiore ai volumi delle precedenti crisi ma anche minore rispetto alle previsioni del 2020. L’impatto sui bilanci bancari sarà gestibile grazie al derisking operato dagli istituti e alla presenza dell’industria di investimento e servicing degli NPL che si è specializzata investendo in competenze e tecnologie. Oggi questi attori sono in grado di assorbire i crediti deteriorati con efficacia ed efficienza e si rendono protagonisti della ripresa. Ci sono, inoltre, poche industrie che possono vantare una crescita di reddittività e occupazione come l’NPL Industry. La sfida è dotarsi di sempre più efficaci strumenti finalizzati a una gestione attiva, sostenibile e professionale dei crediti deteriorati".
Così Frederik Geertman, Amministratore delegato di Banca Ifis, questa mattina dal palco del ‘Recovery Builders’, la decima edizione dell’NPL Meeting organizzata dall'Istituto a Villa Erba a Cernobbio davanti a 300 ospiti in presenza e mille in collegamento streaming.

Al centro dei lavori il Market Watch NPL di Banca Ifis, giunto alla XIV edizione: "Un documento chiave" - ha detto in apertura dei lavori il Vice Presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio - "per comprendere come, in questo settore, negli ultimi dieci anni siano profondamente cambiati volumi, dinamiche e protagonisti. Etica, sostenibilità e trasparenza sono alla base del nostro lavoro ed è importante continuare a sviluppare questa attività che genera economia e nuova occupazione nel Paese e può contribuire alla ripresa".

Un documento prezioso, il Market Watch NPL di Banca Ifis, dal quale emerge che l’Italia raggiungerà nel 2021 un Npe ratio (rapporto tra crediti deteriorati e totale crediti) di poco inferiore al 5%, che si svilupperà in leggera salita al 5,9% nel 2023. Numeri che dimostrano la resilienza del settore finanziario italiano: secondo il Market Watch NPL i nuovi flussi di deteriorato - 41 miliardi di euro nel 2022 e 32 miliardi di euro nel 2023 - saranno molto inferiori ai 71 miliardi di euro registrati nel solo 2013, sia in valore assoluto sia in termini percentuali.

Banca Ifis NPL Meeting: presentato il Market Watch NPL

Più in dettaglio, alla fine del 2021 lo stock dei crediti deteriorati nei bilanci bancari si attesterà a 90 miliardi di euro con un Npe ratio inferiore al 5% e un incremento a 113 miliardi di euro alla fine del 2023 (Npe ratio al 5,9%). Questo trend è la conseguenza dell’aumento del tasso di default nel 2022 per il termine delle moratorie, destinato a diminuire già nel 2023. A settembre 2021 i finanziamenti ancora in moratoria sono il 25% (71 miliardi di euro) delle richieste effettuate inizialmente (280 miliardi di euro), per il 77% in capo a imprese. Dal 2022 lo stock degli Utp sarà superiore al volume delle sofferenze.

Quanto allo stock complessivo di Npe, il totale delle esposizioni deteriorate (NPL e Utp) a fine 2021 dovrebbe attestarsi in Italia a 345 miliardi di euro, cui 90 miliardi ancora sui libri bancari e il resto ceduto agli operatori del settore, che giocano un ruolo importante nella stabilità del sistema finanziario. Lo stock nel 2023 dovrebbe toccare i 430 miliardi di euro, di cui solo un quarto pesa sui bilanci bancari.
Sul fronte delle transazioni NPL e Utp, nel 2021 le cessioni di portafogli NPL potrebbero raggiungere i 34 miliardi di euro, con un’incidenza del 26% del mercato secondario sempre più dinamico.
Dal Report emerge che il settore dell’Industry NPL cresce a ritmo elevato dal 2013: +21% i ricavi, +12% le masse in gestione, +35% gli investimenti, +14% l’Ebitda e +16% l’occupazione. Nel 2021 gli operatori stimano una crescita dei fatturati del 6% e dei margini del 15%. Alla fine del 2020 i primi dieci servicer gestivano oltre 300 miliardi di crediti deteriorati. I primi tre investitori (Amco, Ex Quaestio capital management e Banca Ifis) hanno acquisito 80 miliardi di euro di volumi dal 2015 a settembre 2021.

Il Report contiene anche un focus sulle Gacs: con la proroga di un anno delle Gacs si prevedono circa 7 miliardi di nuove operazioni garantite per un ammontare totale di 94 miliardi di euro di portafogli cartolarizzati dal 2016 a oggi.
Di grande interesse e importanza anche il focus sulla Giustizia e mercato immobiliare: le compravendite potrebbero arrivare, nel 2021, a 600mila unità immobiliari residenziali. Inoltre, l’anno 2021 potrebbe chiudersi con 125mila immobili in asta per 11 miliardi di valore.

Il Covid-19 ha ridotto l’attività giudiziaria in questo settore: si stimano, per la diminuzione di aste e pignoramenti, qualcosa come 13 miliardi di euro di valore immobiliare fermo nelle corti di tribunale (cash in court).
La buona notizia arriva invece dagli effetti positivi generati dall’avvio del processo telematico e della riforma del 2015, con la riduzione di circa due anni, tra il 2018 e il 2020 del tempo medio di chiusura delle aste che scontano comunque ancora 5,8 anni di vita media.
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