Il CEO di EssilorLuxottica e presidente di Delfin commenta l’offerta di Mediobanca su Banca Generali, mentre il poker tra banche e assicurazioni si fa sempre più serrato. E sul tavolo ci sono anche Mps, Generali e Unicredit.
La strategia di Delfin: equilibrio e valutazioni continue
A margine dell’assemblea di EssilorLuxottica a Parigi, Francesco Milleri (foto) ha parlato con tono misurato ma carico di implicazioni della complessa partita finanziaria che sta coinvolgendo Mediobanca, Banca Generali, Mps e Generali. La holding Delfin, controllata dalla famiglia Del Vecchio, è infatti un attore chiave con partecipazioni in tutti questi player.
“Né vincitori né vinti”, ha dichiarato Milleri riguardo all’OPA lanciata da Mediobanca su Banca Generali. ”Siamo coinvolti in entrambe le parti con un investimento simile, per cui gradiremmo che questo tipo di operazioni non avessero né vinti né vincitori”. Un approccio che riflette la volontà di mantenere un equilibrio, evitando strappi tra gli azionisti.
Nagel e la trasformazione di Mediobanca: “Cambiamenti apprezzati”
Milleri ha riconosciuto i passi avanti fatti da Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, nel rinnovamento della banca di Piazzetta Cuccia. ”Alberto alcune cose le ha già fatte: sta cambiando forma alla banca. Forse è stato un po’ spinto a farlo, ma questo è il compito degli azionisti finanziari che vogliono migliorare le performance”.
Tuttavia, sull’offerta pubblica di scambio per Banca Generali, Milleri mantiene un atteggiamento prudente: ”Se sia l’operazione giusta lo vedremo quando sapremo i dettagli”. Intanto, Delfin dovrà decidere come votare all’assemblea di Mediobanca del 16 giugno, ma Milleri ha già fatto capire che il sostegno andrà a chi ”porta valore”.
Generali e Mps: due pezzi dello stesso puzzle
Un altro tassello cruciale è il ruolo di Generali, dove Delfin detiene il 9,8% e dove il CEO Philippe Donnet ha, secondo Milleri, ”dimostrato di fare le cose correttamente”. Ma la vera sorpresa arriva dal fronte Mps, che ha annunciato un’offerta su Mediobanca.
Milleri vede positivamente questa mossa: ”Lovaglio - CEO di Mps - ha illustrato un piano in cui la partecipazione di Mediobanca in Generali era quasi un elemento estraneo. Oggi Mps avrebbe la possibilità di acquisire un’azienda più omogenea”. Una visione condivisa, almeno in parte, da Giuseppe Castagna (AD di Banco Bpm), che ha dichiarato: ”Se Mps si trovasse dentro Banca Generali come azionista, non ne sarei scontento”.
E Unicredit? “Valutazioni in corso”
Non manca un accenno a Unicredit, in cui Delfin ha una partecipazione del 2,7%. Milleri ha lasciato intendere che potrebbero esserci riassetti nel portafoglio: ”Un giorno potremmo pensare di riordinare le partecipazioni dove pensiamo di poter aiutare meno o dove abbiamo raggiunto plusvalenze enormi”.
L’ombra dell’eredità Del Vecchio
Sullo sfondo, resta irrisolta la questione dell’eredità di Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica, i cui figli (Claudio, Leonardo Maria e Luca) erano presenti all’assemblea. Il tribunale di Milano sta ancora valutando le divisioni patrimoniali, ma per ora non emergono novità.
Un poker ancora tutto da giocare
La partita finanziaria italiana è più viva che mai, con Mediobanca, Generali, Mps e Banca Generali al centro di un intricato scacchiere. Milleri e Delfin sembrano muoversi con cautela, privilegiando stabilità e crescita, ma lasciando intendere che ogni mossa sarà calibrata al millimetro.