Rifiuti organici e bioplastiche compostabili: il rapporto di sostenibilità di Biorepack

- di: Barbara Bizzarri
 

Cinque milioni di tonnellate di rifiuti organici raccolti da cucine e mense, con la produzione di 1,9 milioni di tonnellate di compost, 410mila tonnellate di carbonio organico reintrodotto nei terreni agricoli e 5,6 milioni di tonnellate di CO₂ risparmiate rispetto all’ipotesi di smaltimento in discarica. Questi sono solo alcuni dei dati emersi dal primo Rapporto di Sostenibilità di Biorepack, realizzato dalla School of Management dell’Università Bocconi, che mette in luce i risultati conseguiti dalla filiera delle bioplastiche compostabili in Italia.

Rifiuti organici e bioplastiche compostabili: il rapporto di sostenibilità di Biorepack

Il documento evidenzia l’impatto positivo non solo sul piano ambientale, ma anche su quello sociale ed economico. I numeri sono significativi: 409 milioni di metri cubi di biogas generati, traducibili in 411 GWh di energia elettrica e 169 GWh di energia termica, oltre a 167 milioni di Nm³ di biometano. Sul fronte economico, 9,4 milioni di euro sono stati distribuiti ai Comuni e agli enti preposti alla raccolta differenziata, mentre sono stati effettuati investimenti in ricerca e sviluppo per un totale di 436mila euro, con 37mila studenti coinvolti in progetti educativi.

Francesco Bertolini, docente della Bocconi, sottolinea l’importanza di strumenti come il rapporto di sostenibilità per garantire trasparenza e favorire il dialogo con gli stakeholder. "È un documento cruciale che permette alle aziende di rendicontare le proprie performance in ambito ambientale, sociale ed economico, favorendo una governance etica e sostenibile", afferma.

Il Rapporto 2023 di Biorepack, il primo nel suo genere per il consorzio, offre una fotografia dettagliata delle attività intraprese dal settore delle bioplastiche, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite. Tra i risultati di maggior rilievo si evidenzia l'impatto positivo sul fronte della sicurezza alimentare, dello sviluppo economico sostenibile e della lotta ai cambiamenti climatici.

Marco Versari, presidente di Biorepack, mette in risalto l’importanza del lavoro svolto dal consorzio nei primi tre anni di attività: "Abbiamo contribuito a valorizzare il riciclo della frazione organica dei rifiuti, trasformandola in una risorsa preziosa per la salute dei suoli, grazie al compostaggio."

Tuttavia, nonostante i progressi registrati, emergono margini di miglioramento. Il 64% dei consorziati conosce gli SDGs, ma solo il 16% delle aziende ha già adottato un proprio rapporto di sostenibilità, mentre il 24% prevede di farlo a breve.

Carmine Pagnozzi, direttore generale di Biorepack (nella foto), evidenzia la necessità di accelerare il passaggio verso un’economia circolare: "Biorepack intende essere un facilitatore di questo cambiamento. Non si tratta solo di promuovere l’innovazione delle bioplastiche, ma di adottare un modello di sviluppo basato su un equilibrio tra ecosistema e società, dove i parametri di valutazione non siano esclusivamente economici", conclude.

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