Le bollicine d’Asti conquistano i russi: +33% nei primi sei mesi del 2022

- di: Barbara Leone
 
Pare che la guerra non abbia fatto passare ai russi la voglia di brindare. E di farlo italiano. Il primo semestre del 2022, infatti, ha registrato una notevole crescita delle bollicine piemontesi, in particolare modo quelle del Consorzio dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti Docg: 4,18 milioni di bottiglie contro le 3,14 dello scorso anno. Con un incremento, quindi, del 33%.

Le bollicine d’Asti conquistano i russi: +33% nei primi sei mesi del 2022

In generale la crescita media dell’export del Consorzio sabaudo è del 9,7%, col Regno Unito che si piazza subito dopo la Russia con 2,67 milioni di bottiglie vendute (erano 2,39 nel corrispettivo semestre dello scorso anno) e gli Stati Uniti ben piantati in terza posizione, con quote di bottiglie stappate pressoché stabili. Il dato russo traina quindi i risultati dello Spumante Docg. che per oltre il 90% viene bevuto oltreconfine. Basti pensare che l'Italia si piazza solo al quinto posto nella classifica degli acquirenti delle bollicine, mentre per il cugino Moscato (il Consorzio di tutela è il medesimo e la quota di export è simile) è al secondo con 1,25 milioni di bottiglie nel semestre, che però sono solo il 13% di quelle vendute negli Usa e a livelli simili a quelle della Corea dei Sud. Risultati, comunque, decisamente soddisfacenti. Rafforzati ancor di più dal bottino rastrellato nell’ultima vendemmia che, evidentemente, non ha risentito affatto della terribile ondata di siccità estiva.

Al Consorzio, che a dicembre festeggerà il 90esimo compleanno, sono dunque ottimisti che se, come sottolinea il direttore Giacomo Pondini, “l’aumento dei costi del vetro è preoccupante, soprattutto per lo spumante che usa bottiglie più pesanti. Sul fronte bollette, aggiunge, “molti associati hanno per ora resistito anche grazie a contratti bloccati, ma purtroppo nel futuro i rincari peseranno di più, soprattutto sulle bottiglie più economiche”.  Gli obiettivi a lungo termine restano comunque ambiziosi: il Consorzio proporrà alla Regione di aumentare i vigneti della Doc di 300 ettari, che vorrebbe dire circa tre milioni di bottiglie in più nell’arco di sei anni. Laddove nel 2021 la produzione conta circa 60 milioni di bottiglie di Asti Spumante e 42 milioni di Moscato d’Asti. Bollicine per brindare col dessert, ma non solo. Visto che la strategia dei produttori è quella di differenziare sempre di più le varie tipologie di bollicine per permettere abbinamenti a tutto pasto, come quelli proposti durante la “Milano wine week” dallo chef e testimonial dell’Asti Docg Alessandro Borghese.
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