Tensioni in Medio Oriente, Borse in calo e petrolio in volo

- di: Matteo Borrelli

23/06/2025

Tensioni in Medio Oriente, Borse in calo e petrolio in volo

Mercati asiatici deboli, oro instabile e dollaro in rialzo. L’Europa apre in rosso, pesa lo spettro di una nuova crisi energetica.
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Mercati asiatici nervosi, Mumbai la peggiore
Nervosismo e vendite in Asia nella mattina di oggi 23 giugno: i mercati scontano l’inasprimento della crisi tra Iran e Stati Uniti, dopo i raid americani su obiettivi nucleari iraniani nella notte. Alle 7:40 ora italiana, l’indice Nikkei perde lo 0,17%, il Kospi coreano lo 0,36% e l’australiano S&P/ASX 200 lo 0,35%. Più stabili i listini cinesi: Shanghai +0,28%, Hang Seng +0,26%, Shenzhen invariata.
Male anche Taiwan (+0,19%), mentre la Borsa di Giacarta crolla dell’1,70%. In India, il BSE Sensex e il Nifty arretrano entrambi dello 0,79% e 0,78%, fanalini di coda della giornata.
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Valute: il dollaro si rafforza, yen debole
Il biglietto verde si rafforza nel ruolo di valuta rifugio: il cambio euro/dollaro scivola sotto quota 1,15, mentre lo yen giapponese si deprezza ulteriormente a 146,70 sul dollaro. Lo yuan resta stabile intorno a 7,19. In calo anche le rupie indiane, schiacciate dalla debolezza dei mercati locali.
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Materie prime: petrolio in corsa, oro incerto
Il Brent vola a 78,5 dollari al barile (+2%) dopo aver toccato punte di +5% nelle ore notturne. Il WTI viaggia intorno ai 74,9 dollari. A preoccupare è il possibile blocco dello Stretto di Hormuz, da cui transita il 20% del petrolio mondiale. Secondo Goldman Sachs, se l’Iran dovesse agire, il barile potrebbe toccare i 110 dollari.
Il gas naturale europeo (TTF) è risalito sopra i 41 euro/MWh. L’oro, invece, scende leggermente a 3.362 dollari l’oncia (-0,17%), segnale che gli investitori non si fidano ancora a pieno della sua funzione protettiva.
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Futures europei e americani in rosso
I futures sugli indici europei annunciano un avvio debole: Euro Stoxx 50 -0,4%, Dax -0,35%, Ftse Mib -0,38%. Anche i futures su Wall Street sono in calo, con l’S&P 500 a -0,3%. La settimana si preannuncia tesa: occhi puntati sulle mosse delle banche centrali e sul possibile contraccolpo geopolitico.
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Analisti: “L’Iran potrebbe colpire in modo asimmetrico”
“L’incertezza è alta, ma un blocco totale di Hormuz resta improbabile”, osserva un analista di ING Markets. Secondo Barclays, il rischio più immediato è “una fiammata inflazionistica globale” che potrebbe complicare le scelte di Fed e Bce, attese in settimana.
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Prospettive: il fattore energia torna al centro
Se il petrolio resta volatile, anche il gas naturale potrebbe tornare sotto pressione. L’Europa, già provata dalle crisi energetiche del 2022, osserva con timore lo scenario. Intanto, il rafforzamento del dollaro mette in difficoltà le economie emergenti, soprattutto quelle con forte esposizione energetica, come l’India.
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Una nuova crisi energetica
Una nuova crisi energetica potrebbe cambiare gli equilibri dei mercati globali. L’Asia lancia il segnale d’allarme, l’Europa si prepara a un’apertura in discesa e l’oro, per ora, resta timido. Tutto dipende dalla risposta dell’Iran e dal peso che i governi attribuiranno alla stabilità delle forniture.

Tags: borse asiatiche, asia, guerra, mercati, nikkei, valute, materie prime, futures europei,

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