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Borse Ue miste, Milano tiene e brillano Lottomatica e Generali

- di: Matteo Borrelli
 
Borse Ue miste, Milano tiene e brillano Lottomatica e Generali
Borse Ue miste, Milano tiene e brillano Lottomatica e Generali
Europa chiude in ordine sparso, Piazza Affari resta in rialzo tra gas ai minimi, spread tranquillo e Wall Street in attesa della Fed.
 

Europa in altalena tra tech, tensioni geopolitiche e attesa Fed

Le Borse europee archiviano la seduta in modalità “a macchia di leopardo”, ma il tono di fondo resta costruttivo. Gli investitori continuano a guardare alla prossima riunione della Federal Reserve, con l’idea sempre più radicata che il ciclo dei rialzi sia definitivamente alle spalle e che, nel 2026, possa aprirsi lo spazio per un graduale allentamento monetario.

A Francoforte il Dax mette a segno un rialzo di circa lo 0,5%, sostenuto dal rally di Bayer. Madrid si muove sulla stessa linea con un progresso di poco superiore allo 0,5%, mentre Londra chiude praticamente invariata, appena sotto la parità. Più deboli Parigi, in calo di circa lo 0,3%, e Amsterdam, che cede intorno allo 0,3%, complice qualche presa di beneficio dopo i rialzi delle ultime settimane.

Sullo sfondo pesano le nuove minacce di Mosca sul fronte energetico e le tensioni geopolitiche che scorrono in filigrana tra Medio Oriente ed Europa dell’Est, ma per ora i listini sembrano concentrarsi soprattutto sui numeri macro e sui messaggi delle banche centrali.

Piazza Affari sopra la parità, Mib sostenuto da giochi e assicurazioni

Piazza Affari chiude in leggero rialzo: l’indice Ftse Mib avanza di circa lo 0,22%, attestandosi a quota 43.354 punti. Seduta ordinata, con volumi non esplosivi ma coerenti con il clima di attesa per la Fed e per i prossimi dati macro su inflazione e crescita.

Secondo i dati di chiusura di Borsa Italiana e le rilevazioni diffuse nel pomeriggio a Milano il 2 dicembre 2025, il listino principale si è mosso per tutta la giornata in un corridoio ristretto, con solo brevi accelerazioni in coincidenza con l’apertura di Wall Street.

Ftse Mib, Lottomatica e Generali guidano i rialzi

Tra le blue chip svetta Lottomatica, che chiude con un balzo di circa il 3,2%. Il mercato continua a premiare il profilo di business regolamentato, i flussi di cassa ricorrenti e la visibilità sulla crescita, in un contesto in cui gli investitori cercano storie solide e poco esposte alla volatilità macro.

In scia si muove Generali, in progresso di circa il 2% intorno ai 34,5 euro. Il Leone di Trieste beneficia delle aspettative su dividendi e buyback, oltre che della percezione di solidità patrimoniale: gli operatori sottolineano come il gruppo continui a posizionarsi come uno dei campioni europei dell’assicurazione vita e danni.

Bene anche una parte del comparto bancario, con Bper Banca e Banca Popolare di Sondrio in moderato rialzo, sostenute dal quadro ancora favorevole per i margini d’interesse nonostante il progressivo rientro dei tassi.

Mps ancora sotto pressione, giù Saipem, Tenaris e Inwit

Sul fronte opposto continua il momento difficile per Banca Mps, che cede circa il 3,7% fino a ridosso dei 7,6 euro. Per il titolo si tratta della quarta seduta consecutiva in calo, zavorrata dalle indagini che hanno coinvolto anche l’amministratore delegato Luigi Lovaglio sulla partita Mediobanca. Il mercato, in attesa di sviluppi giudiziari più chiari, preferisce alleggerire l’esposizione.

Giornata negativa anche per il settore energia: Saipem arretra di circa il 3,7% e Tenaris perde quasi il 3%, penalizzate dal calo del greggio e da prese di beneficio dopo il recupero delle scorse settimane. In netta flessione inoltre Inwit, che lascia sul terreno quasi il 2%, appesantita dal nervosismo attorno al dossier torri e dalla concorrenza crescente sulle infrastrutture per le telecomunicazioni.

Mid Cap in chiaroscuro, sprint di Newprinces e Banco Desio

Il segmento Ftse Italia Mid Cap chiude in lieve calo, ma al suo interno la seduta è tutt’altro che noiosa. I dati di fine giornata diffusi da Teleborsa da Roma il 2 dicembre 2025 fotografano un paniere diviso tra storie in forte recupero e titoli colpiti da realizzi dopo i recenti rialzi.

In cima al listino spicca Newprinces, che mette a segno un rialzo di circa il 6,7%, seguita da Banco di Desio e della Brianza con un progresso vicino al 4,7%. Bene anche Ariston Holding e Banca Generali, entrambe in crescita di poco superiore al 2%, in scia alle attese di una normalizzazione dei tassi capace di sostenere domanda e gestione del risparmio.

Sul fronte dei ribassi, le vendite si concentrano su Comer Industries, che scivola di quasi il 4,7%, e su Sanlorenzo, in calo di circa il 2,9% dopo il rally del comparto yacht degli ultimi mesi. Debole anche GVS, che lascia sul terreno quasi il 3%, risentendo dei dubbi del mercato sulla visibilità dei margini in alcuni business chiave.

Small Cap vivaci tra rimbalzi e prese di beneficio

Nel segmento Small Cap la giornata è come spesso accade la più movimentata della Borsa italiana, con diversi titoli che si muovono a velocità ben diverse rispetto al mercato principale.

Tra i rialzi più brillanti si mettono in luce alcuni nomi legati ai consumi interni e ai servizi, che beneficiano della combinazione tra costo dell’energia in calo e prospettive di una politica monetaria meno aggressiva. In evidenza anche realtà legate alla tecnologia e alla cybersecurity, tema che resta molto ricercato dai gestori.

Non mancano però le storie negative, con alcune Small Cap industriali e media che subiscono prese di beneficio dopo corse importanti nei mesi precedenti. Su questi dossier pesa anche la minore liquidità, che amplifica la volatilità nei momenti di uscita degli investitori istituzionali.

Valute, oro, petrolio e gas: energia a sconto, metalli in ritirata

Sul fronte dei cambi, il cambio euro/dollaro resta ancorato ai livelli della vigilia, intorno a quota 1,16, con movimenti intraday tutt’altro che eclatanti. Il mercato delle valute è in modalità attesa: tutti gli occhi sono puntati sul messaggio che arriverà da Washington la prossima settimana.

Giornata decisamente più vivace per le materie prime. L’oro arretra e scivola in area 4.190,5 dollari l’oncia, dopo i massimi toccati di recente: la correzione è attribuita a prese di beneficio e a tassi reali ancora relativamente elevati, che rendono meno urgente la corsa verso i beni rifugio.

Il petrolio WTI tratta in calo dello 0,87% attorno ai 58,8 dollari al barile, mentre il Brent si mantiene poco sopra i 63 dollari. I timori su una crescita globale non esplosiva e le incertezze sulle prossime mosse dell’Opec+ tengono gli operatori prudenti, con il mercato che per ora fatica a trovare un trend direzionale chiaro.

Il protagonista della giornata sul fronte energia resta però il gas naturale europeo. Il future TTF con consegna gennaio chiude in ribasso di circa lo 0,6% a 28,05 euro/MWh, dopo essere sceso nel corso della seduta anche sotto la soglia dei 28 euro. Si tratta dei livelli più bassi dal marzo 2022, complice il mix tra scorte abbondanti e inverno per ora mite: un sollievo per famiglie e imprese, dopo i picchi visti all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina.

Spread tranquillo, Btp decennale sotto il 3,5%

Lo spread Btp-Bund a dieci anni resta su livelli decisamente tranquilli: il differenziale si colloca intorno ai 71-72 punti base a fine giornata, contro i circa 71,6 punti dell’apertura. Il Btp decennale viaggia con un rendimento in area 3,46-3,47%, ben lontano dalle tensioni viste nei periodi di maggiore nervosismo sul debito sovrano italiano.

Per gli operatori, il quadro resta favorevole: il costo del funding per il Tesoro rimane gestibile e l’idea di un ciclo di tagli dei tassi Bce nel corso del 2026 tende a mantenere sotto controllo i rendimenti, nonostante le incognite su crescita e finanza pubblica.

Wall Street cauta a metà seduta, occhi puntati sulla Fed

Quando i mercati europei chiudono, Wall Street si muove in leggero rialzo ma senza strappi. L’S&P 500 oscilla attorno alla parità con un timido segno più, il Dow Jones segna un progresso frazionale e il Nasdaq fa leggermente meglio, sostenuto da qualche rimbalzo nel comparto tecnologico dopo le prese di beneficio della settimana scorsa.

Gli investitori americani stanno metabolizzando gli ultimi dati sul manifatturiero, che confermano un quadro di rallentamento ma non di recessione, e continuano a tarare le aspettative sui tassi in base ai segnali che arriveranno dalla Fed. Nessuno, alla vigilia della riunione di dicembre, ha voglia di prendersi rischi eccessivi: l’appetito per il rischio resta presente, ma con il freno a mano ben tirato.

I protagonisti d’Europa: Bayer, Compagnie des Alpes, Fdj, Swissquote e Iss

A livello di singole storie europee, il nome di giornata è Bayer. A Francoforte il titolo vola di circa il 12% fino oltre i 34 euro, sui massimi da fine 2023, dopo che il Procuratore generale degli Stati Uniti ha raccomandato alla Corte Suprema di riesaminare una sentenza sul diserbante Roundup. Il gruppo tedesco ha sottolineato che è arrivato il momento che la giustizia statunitense chiarisca che le aziende non possano essere sanzionate ai sensi delle leggi statali quando rispettano i requisiti federali di etichettatura. Il ceo Bill Anderson ha definito il supporto di Washington «un passo importante e una buona notizia per gli agricoltori».

A Parigi si mette in evidenza Compagnie des Alpes, che avanza di circa l’1,6% dopo aver presentato conti 2024-2025 in forte crescita: l’Ebitda sale di oltre il 16% a circa 409 milioni, con un fatturato record vicino a 1,4 miliardi e progressi a doppia cifra in tutte le linee di business, dalle stazioni sciistiche ai parchi di divertimento. Il gruppo ha annunciato anche un aumento del dividendo, rafforzando la percezione di una storia di crescita solida e ben remunerata.

Sempre a Parigi, giornata nettamente più difficile per Fdj, il colosso delle lotterie e dei giochi, che perde oltre il 5%. A pesare è il cambio di giudizio di una grande banca d’affari internazionale, passata da “buy” a “sell” e con un deciso taglio del target price: secondo gli analisti, il mercato starebbe sottovalutando l’impatto dell’aumento delle tasse sul gioco d’azzardo in Europa e delle nuove regole in arrivo nel Regno Unito e nei Paesi Bassi sui conti del gruppo tra il 2026 e il 2028.

A Zurigo finisce sotto i riflettori Swissquote, che scende di circa il 3,5% dopo la decisione di un azionista di vendere, tramite accelerated bookbuilding, un pacchetto di circa 536 mila azioni, pari a circa il 3,5% del capitale, a un prezzo scontato di circa il 6,5% rispetto alla chiusura precedente. Lo sconto ha innescato prese di beneficio su un titolo che negli ultimi mesi aveva corso molto, anche grazie al legame stretto con l’andamento delle criptovalute.

Giornata delicata anche per la danese ISS, che termina in forte ribasso dopo le notizie dalla stampa cinese sul ruolo di una controllata, ISS EastPoint Properties, nella ristrutturazione dei grattacieli residenziali di Hong Kong devastati da un incendio. La società ha assicurato massima collaborazione alle autorità locali e sottolineato l’impegno al rispetto degli standard di sicurezza, ma il caso ha riacceso i timori degli investitori sui rischi reputazionali nelle attività immobiliari globali.

Mercati selettivi in attesa delle banche centrali

La fotografia che emerge dalla seduta del 2 dicembre è quella di un’Europa azionaria sempre più selettiva: niente corse di massa, ma rotazioni mirate tra titoli difensivi, storie legali in via di normalizzazione e compagnie esposte alla ripresa dei consumi. I comparti più sensibili ai tassi restano in primo piano, così come i dossier regolatori e giudiziari.

Per Piazza Affari, il nuovo close in territorio positivo con spread sotto controllo, Ftse Mib in lieve progresso e segmenti Mid e Small Cap molto vivaci conferma che, in questa fase, il mercato italiano resta agganciato al flusso globale di risk appetite. Il prossimo vero market mover sarà il messaggio della Fed: se da Washington arriverà la conferma di un percorso di tagli ordinato, la combinazione tra rendimenti in discesa e crescita non recessiva potrebbe continuare a sostenere l’azionario europeo anche nei primi mesi del 2026.

 
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