Piazza Affari brilla tra le stelle europee: Mediobanca e Mps guidano il rally
- di: Matteo Borrelli

Milano chiude in forte rialzo, trascinata dal risiko bancario e dalla corsa di Leonardo e Maire. Mentre Wall Street avanza con cautela, l’Europa resta spaccata.
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Milano in vetta, l’Europa resta divisa
La seduta del 29 aprile ha sancito un’altra giornata brillante per Piazza Affari, che si è issata in cima al panorama europeo. Il FTSE MIB ha chiuso con un rialzo dell’1,09%, toccando quota 37.875 punti, mentre il FTSE Italia All-Share ha guadagnato l’1,10%. Ancora più marcato l’avanzamento del FTSE Italia Mid Cap (+1,35%), segno che l’interesse degli investitori si è esteso anche oltre i titoli a maggiore capitalizzazione.
Milano, al quinto giorno consecutivo di rialzo, ha approfittato sia delle dinamiche societarie interne sia del parziale allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea. Sullo sfondo, tuttavia, resta il rallentamento dell’economia americana: la fiducia dei consumatori è scesa ai minimi da cinque anni, e i dati JOLTs sulle offerte di lavoro sono stati inferiori alle attese, accendendo l’allerta su un possibile raffreddamento del mercato del lavoro.
Mediobanca accende il risiko, Mps in scia
Protagonista assoluta della giornata è stata Mediobanca (+5,27%), che ha catalizzato l’attenzione dei mercati con l’annuncio ufficiale di un’OPS su Banca Generali. L’operazione, stimata attorno ai 6,3 miliardi di euro, rappresenta un cambio di passo strategico e ha già acceso il dibattito tra analisti e osservatori.
Il CdA di Mediobanca ha deliberato l’operazione a maggioranza, con il CEO Alberto Nagel che avrebbe sottolineato la “complementarità industriale tra i due gruppi” e la volontà di “costruire un polo leader nel risparmio gestito italiano”.
L’offerta coinvolge anche Generali, che con un +1,6% ha beneficiato delle prospettive di valorizzazione delle sue partecipazioni. A seguire, Mps ha messo a segno un +3,77%, ma l’effetto Mediobanca ha riaperto il tema dello sconto con cui Siena viaggia rispetto al valore teorico dell’offerta, ora al 4,5%.
Leonardo, Maire, Recordati: il ruggito dell’industria
Accanto al settore finanziario, hanno brillato anche alcune eccellenze industriali. Leonardo (+3,08%) continua a godere dei contratti difensivi europei e mediorientali, mentre Recordati (+2,26%) consolida la sua posizione nel comparto farmaceutico con una pipeline giudicata “solida e redditizia” dagli analisti di Berenberg.
Fuori dal listino principale, Maire Tecnimont ha impressionato con un +11,5% grazie a risultati trimestrali superiori alle attese. L’EBITDA è cresciuto del 24% su base annua, spinto da nuovi progetti nell’idrogeno verde e nel ciclo chimico sostenibile. Positiva anche la performance di SOL (+7,08%), Alerion Clean Power (+6%) e Multiply Group (+5,76%).
Male Prysmian, Moncler e Interpump
Non tutti però hanno beneficiato del clima positivo. Prysmian ha ceduto l’1,19%, frenata da un report negativo di Morgan Stanley che ha rivisto al ribasso le stime sul margine operativo lordo. Moncler (-1,14%) ha pagato l’incertezza dei flussi turistici verso l’Asia, mentre Interpump ha chiuso a -0,92%.
Tra le mid-cap, si segnalano ribassi per Newlat Food (-2,43%), Ariston Holding (-2,03%) e Sesa (-1,65%).
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Europa in ordine sparso
Le principali Borse europee hanno mostrato andamenti contrastanti. Francoforte ha chiuso con un +0,7%, sostenuta dal comparto tecnologico e dai titoli industriali. Londra ha guadagnato lo 0,55%, beneficiando del buon andamento di Shell e BP dopo i dati trimestrali.
Più deboli Parigi (-0,24%) e Madrid (-0,67%), appesantite rispettivamente dal settore lusso e dalle utility, già messe a dura prova dal blackout che ieri ha colpito parte della rete elettrica spagnola.
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Wall Street in recupero, ma le incognite restano
Alle 17:00 ora italiana Wall Street stava avanzando con passo cauto: il Dow Jones guadagnava lo 0,6%, lo S&P 500 lo 0,3% e il Nasdaq lo 0,2%. Il clima resta improntato alla prudenza dopo che l’amministrazione Trump ha fatto trapelare l’ipotesi di “un possibile rinvio dei dazi sull’automotive europeo”.
Tra i titoli in evidenza oltreoceano, spiccano General Motors (+2,1%) e Coca-Cola (+1,4%), grazie a trimestrali superiori alle attese. Apple è invece sotto pressione (-0,5%) in attesa dei conti, previsti per il 30 aprile, mentre Tesla recupera terreno (+1,2%) dopo il crollo della scorsa settimana.
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Valute, oro e petrolio: cosa si muove
Sul mercato valutario, l’euro perde terreno nei confronti del dollaro, scambiando a 1,14 (-0,22%), complice il differenziale di crescita tra le due sponde dell’Atlantico. Oro in flessione dello 0,86%, a 3.313,1 dollari l’oncia, segno che gli investitori stanno spostando capitali verso asset più rischiosi.
Il petrolio WTI è in forte calo (-2,28%), a 60,64 dollari al barile, dopo che l’OPEC ha comunicato un incremento imprevisto della produzione a marzo.
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Spread e BTP: clima sereno sul fronte obbligazionario
Torna a respirare anche il mercato dei titoli di Stato italiani: lo spread tra BTP e Bund è sceso a 107 punti base (-3 pb), con il rendimento del decennale italiano stabile al 3,54%. Un segnale che i mercati, al netto della fragilità politica interna, continuano a scommettere sulla solidità dei conti pubblici nel breve periodo.
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Milano si distingue, ma resta l’ombra di Washington
Piazza Affari conferma il suo momento d’oro in un’Europa che si muove a passo incerto. Se il risiko bancario offre nuove prospettive di consolidamento, resta da capire se l’euforia milanese potrà resistere a un eventuale deterioramento dello scenario macro globale. Mentre Wall Street si muove tra rimbalzi e tensioni, e i dati americani preoccupano, l’attenzione resta puntata su due parole che fanno sempre più paura agli investitori: “dazi” e “Trump”.