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Centrosud in emergenza educativa: meno della metà dei diciottenni capisce un testo scritto

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Centrosud in emergenza educativa: meno della metà dei diciottenni capisce un testo scritto
I dati pubblicati dal Ministero dell'Istruzione e del Merito restituiscono una fotografia allarmante del divario educativo tra Nord e Sud del Paese. Meno della metà dei diciottenni delle regioni del Centrosud è in grado di comprendere correttamente un testo scritto, secondo quanto emerge dalle prove Invalsi 2024. Un indicatore che segnala non soltanto un problema scolastico, ma una più profonda frattura sociale e culturale che attraversa il Paese. Le prove standardizzate hanno coinvolto circa 500.000 studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori, offrendo una valutazione sistemica delle competenze fondamentali in Italiano, Matematica e Inglese.

Centrosud in emergenza educativa: meno della metà dei diciottenni capisce un testo scritto

La distribuzione geografica dei risultati mostra uno scarto drammatico. Se nelle regioni del Nord, come Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, circa il 70% degli studenti raggiunge un livello considerato almeno accettabile nella comprensione del testo, al Sud i numeri crollano. In Calabria, Sicilia, Campania e parte del Lazio, meno del 50% degli studenti dimostra di possedere le competenze di base in Italiano. Il problema è ancora più marcato nelle aree interne e periferiche, dove si sommano carenze strutturali della scuola, discontinuità didattica e un contesto sociale spesso fragile.

Matematica: un’emergenza più grave

La situazione si aggrava ulteriormente sul fronte della Matematica. In Campania, Calabria, Sicilia e nel Lazio, circa il 60% dei maturandi non raggiunge il livello minimo di accettabilità. È un dato che, secondo il Ministero, rischia di compromettere seriamente le opportunità future di questi studenti, sia in ambito accademico che lavorativo. La matematica rappresenta una delle competenze chiave per affrontare percorsi universitari scientifici e tecnici, ma anche per sviluppare un pensiero critico e risolvere problemi concreti nella vita quotidiana. Il divario diventa così anche una questione di cittadinanza attiva e di giustizia sociale.

Le difficoltà dell’Inglese e il confronto internazionale

Anche nella lingua inglese, i risultati evidenziano un Nord più solido e un Sud più in difficoltà. In particolare, nelle prove di reading e listening, solo una minoranza degli studenti del Centrosud raggiunge il livello B2 previsto dalle indicazioni europee. Il confronto con i coetanei di altri paesi europei non gioca a favore dell’Italia: i nostri studenti si collocano stabilmente al di sotto della media OCSE nelle indagini internazionali. Ma il punto critico resta il divario interno, che mette a rischio il principio di uguaglianza delle opportunità formative.

Il commento del Ministero e la sfida alla dispersione

Il Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha parlato di un “dato che preoccupa” e ha sottolineato l’urgenza di interventi mirati per contrastare la dispersione scolastica, che si concentra proprio nelle aree dove le competenze risultano più basse. “Serve un investimento differenziato, che tenga conto delle condizioni sociali e territoriali”, ha dichiarato. Il Ministero punta ora sull’estensione dei docenti tutor, sul rafforzamento del tempo pieno al Sud e sull’alleanza scuola-famiglia-territorio. Ma gli effetti di queste politiche saranno misurabili solo nel medio periodo.

Un’Italia da ricucire partendo dalla scuola

I dati Invalsi confermano una realtà già nota agli operatori scolastici, ma che ora trova una misurazione inequivocabile. La scuola italiana si conferma come lo specchio più fedele delle disuguaglianze territoriali. Le prove non certificano solo livelli di apprendimento, ma raccontano anche la distanza tra contesti dove l’istruzione è leva di emancipazione e altri dove rischia di diventare una trappola di esclusione. Per superare questo divario, servono risorse, ma soprattutto una visione politica di lungo respiro che restituisca alla scuola il ruolo di motore dello sviluppo e dell’equità sociale.
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