La crisi di produzione dei chip pesa sui produttori auto europei

- di: Daniele Minuti
 
Prosegue la penuria di microchip per via della crisi dei componenti e il suo impatto sulla produzione di automobili sta avendo pesanti conseguenze sull'intero settore della produzione di auto in tutta Euorpa, col sottoindice Stoxx 600 Auto che è calato del 2%.

Come spiegato dal Sole 24 Ore, dopo il caso della casa cinese Geely (che ha spiegato come la crisi potrebbe durare ancora a lungo nonostante la conferma dei target 2021),  è arrivato il forte calo di Toyota che ha perso 4,4 punti percentuali alla Borsa di Tokyo: il motivo principale è da individuarsi in un articolo pubblicato su Nikkei Asia che spiegava come la casa giapponese sia pronta a tagliare la sua produzione a settembre del 40% rispetto alle stime preliminari. Tutto questo a causa dell'impennata di contagi da variante Delta che ha colpito il Paese nipponico e che, per forza di cose, ha colpito anche il segmento di approvvigionamento dei ricambi auto, situazione che unita alla crisi globale dei chip sta bloccando le catene di fornitura.

Un dirigente della Toyota ha affermato che i tagli di settembre includono 14 stabilimenti - sia in Giappone che all'estero - con una riduzione della produzione globale pianificata di circa 360.000 veicoli in settembre. L'annuncio ha avuto immediati contraccolpi alla borsa di Tokyo dove le azioni Toyota hanno registrato il più grande calo giornaliero da dicembre 2018, portando l'indice di riferimento Nikkei 225 al minimo di sette mesi.

La casa automobilistica aveva già fermato le catene di montaggio in alcune fabbriche giapponesi tra la fine di luglio e l'inizio di agosto, compreso lo stabilimento fondamentale di Tahara, a causa di un'ondata di infezioni in Vietnam che aveva limitato la fornitura di componenti. Secondo Reuters, in agosto Toyota ha anche sospeso la produzione in una catena di montaggio a Guangzhou, in Cina, che gestisce con il suo partner cinese di joint-venture Guangzhou Automobile Group. Anche in Thailandia, Toyota ha sospeso la produzione il mese scorso in tre stabilimenti a causa di una carenza di parti legata alla pandemia

In questo quadro soffre Stellantis a Piazza Affari (-2,99%) in una seduta che vede forti vendite per tutte le altre realtà della "galassia" a essa legata (Exor -2,96%, Ferrari -3,01%, Cnh Industrial -2,77%). Rimanendo in Italia, in rosso anche Pirelli (caduta dell'1,97%). Passando alla Borsa di Parigi, sul Cac40, il gruppo della componentistica Valeo e Stellantis calano di più di 3 punti percentuali mentre Renault e Michelin sono scendono di circa il 2%, Soffrono le big tedesche alla Borsa di Francoforte, con le vendite che non risparmiano Continental, Volkswagen, Bmw e Daimler.

Naturalmente la crisi colpisce anche il comparto dei semiconduttori in Europa: STMicroelectronics cede oltre il 3% sia alla Borsa di Milano che a quella di Parigi con Infineon alla Borsa di Francoforte che ha un andamento simile a quello del gruppo italo-francese.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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