Attesa per il Conclave: la Congregazione si riunisce mentre Roma rende omaggio a Papa Francesco
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

Nella notte romana, la Basilica di Santa Maria Maggiore è rimasta aperta fino alle 22 per accogliere i fedeli giunti da ogni parte del mondo per l’ultimo saluto a Papa Francesco. La Basilica, immersa in una luce soffusa e in un silenzio colmo di emozione, è stata il cuore di una veglia spontanea che ha visto la partecipazione di oltre 200mila persone. Una folla composta e intensa, radunata anche in Piazza San Pietro per il Giubileo degli adolescenti, ha voluto tributare un omaggio che va oltre il rito, trasformandosi in un grande abbraccio collettivo al Pontefice che ha segnato profondamente la Chiesa del nostro tempo.
Attesa per il Conclave: la Congregazione si riunisce mentre Roma rende omaggio a Papa Francesco
Nelle parole del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, si coglie l’essenza del magistero di Francesco: “La misericordia è l’eredità del Pontefice”. Un’eredità che non è solo dottrina, ma pratica quotidiana, impegno per i poveri, apertura verso gli ultimi e disponibilità all’ascolto di chiunque, senza pregiudizi. E proprio all'ascolto è dedicato il videomessaggio inedito di Bergoglio trasmesso ai giovani nella notte: “Imparate ad ascoltare. Aiuta la pace”. Una frase semplice, quasi sussurrata, ma che oggi suona come un monito e una guida per chi sarà chiamato a raccogliere il testimone.
La Congregazione generale e l'attesa della data del Conclave
Questa mattina, la Congregazione generale si riunisce per stabilire la data del Conclave. Sarà un momento decisivo, non solo per l’organizzazione pratica, ma anche per le prime, informali convergenze tra i cardinali elettori. Oltre 110 cardinali hanno già reso omaggio alla tomba di Francesco, e le consultazioni private, come da tradizione, sono già cominciate nei corridoi del Vaticano. Le sfide che attendono il prossimo Papa sono molteplici: dalla gestione delle tensioni internazionali alla riforma interna della Curia, dall’unità della Chiesa globale alla sfida della secolarizzazione nei paesi occidentali.
Una transizione carica di aspettative e interrogativi
Il Conclave che si prepara a Roma non sarà soltanto un evento liturgico: sarà uno spartiacque. L’eredità di Papa Francesco, fatta di gesti simbolici e scelte radicali, pone i cardinali davanti a una scelta netta. Continuare su un cammino di apertura e rinnovamento o cercare una guida più tradizionale, capace di rassicurare i settori più conservatori? La composizione dell’attuale Collegio cardinalizio, in larga parte formata proprio da nomine di Bergoglio, suggerisce che il vento della continuità potrebbe prevalere. Tuttavia, i giochi restano aperti e le alleanze sotterranee potrebbero ancora riservare sorprese.
Un momento di intensa partecipazione popolare
Mentre i porporati si preparano al Conclave, Roma vive giorni di straordinaria partecipazione popolare. Non si tratta soltanto di pellegrinaggi organizzati o cerimonie ufficiali: la città è attraversata da una fede spontanea, fatta di piccoli gesti, preghiere silenziose e lacrime discrete. L’immagine di fedeli inginocchiati lungo Via Cavour o raccolti in preghiera davanti alla Basilica di San Giovanni in Laterano racconta di una città che, pur abituata alla storia e ai grandi eventi, si scopre ancora capace di sentire il dolore e la speranza come proprie.
Roma come specchio di una Chiesa in cerca di nuova linfa
In questi giorni, Roma si offre come uno specchio della Chiesa universale: una Chiesa che piange un pastore amato, ma che già guarda avanti, consapevole che ogni fine è anche un nuovo inizio. La riunione di oggi della Congregazione generale segna il primo passo formale verso la scelta del nuovo Pontefice, ma è soprattutto il segno di una comunità viva che, pur ferita dalla perdita, si prepara a rinnovare il proprio cammino nella storia.