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Concordato preventivo biennale, adesioni a quota 40mila: chiusa la seconda edizione senza proroghe

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Concordato preventivo biennale, adesioni a quota 40mila: chiusa la seconda edizione senza proroghe

Il sipario sulla seconda edizione del concordato preventivo biennale è calato il 30 settembre 2025, nel rispetto della scadenza fissata dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Come ribadito dal viceministro Maurizio Leo, non è stata concessa alcuna proroga, nonostante alcune richieste da parte di associazioni di categoria che avevano invocato tempi supplementari per consentire ai contribuenti di valutare le proposte di accordo. Il governo ha ritenuto prioritario dare un segnale di stabilità e di affidabilità al sistema fiscale, evitando slittamenti che avrebbero potuto compromettere l’efficacia della misura.

Concordato preventivo biennale, adesioni a quota 40mila: chiusa la seconda edizione senza proroghe

Dalle prime stime emerge che hanno aderito poco più di 40mila contribuenti sui circa due milioni di soggetti Isa potenzialmente interessati. L’adesione comporta l’accettazione della proposta di versamento anticipato delle imposte per il biennio 2025-2026, definendo in anticipo il reddito imponibile e riducendo l’esposizione al rischio di accertamenti. Il numero complessivo delle adesioni resta contenuto rispetto al bacino teorico, ma segnala comunque una risposta non trascurabile verso uno strumento che rappresenta una novità nel panorama fiscale italiano.

Effetto Isa: salto di qualità per molti contribuenti

Uno degli aspetti più significativi è il dato relativo al rating Isa, l’indicatore sintetico di affidabilità fiscale che misura la coerenza dei contribuenti rispetto ai parametri economici di riferimento. Secondo le informazioni diffuse da ItaliaOggi, circa il 40% degli aderenti al concordato ha ottenuto un miglioramento del proprio punteggio, in diversi casi con un vero e proprio balzo “da voti prossimi allo zero fino ai livelli massimi”. Questo miglioramento non è solo simbolico: un Isa più alto consente di accedere a regimi premiali, riduce il rischio di controlli e migliora il rapporto di fiducia con l’amministrazione finanziaria.

Obiettivi di compliance e certezza fiscale
Il viceministro Leo ha sottolineato che la ratio del concordato preventivo non è solo quella di garantire entrate immediate per lo Stato, ma di favorire la compliance spontanea, offrendo ai contribuenti la possibilità di regolarizzare la propria posizione in cambio di stabilità e prevedibilità. L’impostazione biennale dell’accordo risponde proprio all’esigenza di assicurare una programmazione più lunga rispetto alle ordinarie campagne dichiarative, riducendo al contempo il contenzioso e l’incertezza che spesso gravano sui rapporti fra fisco e contribuenti.

Implicazioni per professionisti e imprese

La misura interessa in particolare le piccole e medie imprese e i professionisti che rientrano nell’ambito di applicazione degli Isa. Per molti studi fiscali l’esperienza di quest’anno ha rappresentato un banco di prova importante: l’analisi delle proposte, la valutazione di convenienza e la consulenza ai clienti hanno richiesto competenze tecniche e tempi ristretti. Alcuni operatori hanno evidenziato che una maggiore chiarezza sulle regole e un sistema informatico più fluido potrebbero favorire un incremento delle adesioni nelle future edizioni.

Un passaggio nel più ampio disegno di riforma fiscale
Il concordato preventivo biennale si inserisce nel quadro della più ampia riforma fiscale avviata dal governo, che punta a semplificare il sistema, ampliare le basi imponibili e migliorare l’efficienza della riscossione. L’orientamento verso strumenti di accordo preventivo e di cooperazione con i contribuenti è in linea con le tendenze internazionali che privilegiano modelli di compliance rispetto a politiche di mero contrasto e sanzione. I dati di questa edizione offriranno indicazioni preziose per calibrare meglio la misura nelle prossime campagne e per capire fino a che punto possa diventare uno strumento ordinario di gestione del rapporto tributario.

Le prospettive future
La chiusura senza proroghe dimostra la volontà dell’esecutivo di mantenere un calendario rigoroso e di consolidare il nuovo strumento. L’attenzione si sposta ora all’analisi dell’andamento delle adesioni e all’impatto sul gettito fiscale, con l’obiettivo di valutarne l’efficacia nel medio periodo. Gli operatori economici guardano con interesse agli sviluppi, consapevoli che il concordato rappresenta un banco di prova per un fisco più prevedibile e collaborativo.

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