Criptovalute: un nuovo "lunedì nero" per le monete digitali

- di: Redazione
 
Il sogno di arricchirsi con le criptovalute si sta appannando. Ieri, per le monete digitali, è stata una nuova giornata nera. Il bitcoin è crollato a quasi 33.000 dollari (29.153 euro), in calo di oltre il 50% rispetto al picco storico toccato a novembre 2021, a 68.992 dollari. Il fatto che gli investitori stiano distogliendo l'attenzione dalle criptovalute viene messo in relazione all'ondata di rialzo dei prezzi in tutto il mondo e la prospettiva di un innalzamento dei tassi, alla vigilia di un importante meeting della Federal Reserve .
Bitcoin, la più forte delle delle criptovalute, ha ampiamente beneficiato, durante tutta la crisi sanitaria, del flusso di liquidità che ha invaso i mercati, a causa della politica monetaria molto accomodante della Federal Reserve.

Nuovo lunedì difficile per le criptovalute che hanno iniziato il 2022 con numeri negativi

Come confermato dal fatto che, prima di dicembre 2020, bitcoin non aveva mai superato la soglia dei 20.000 dollari.
Il motivo principale della caduta del bitcoin sembra essere la sua correlazione con gli indici del mercato azionario e le azioni tecnologiche americane. Quindi questo asset diminuisce non appena i mercati scendono.
I mercati azionari sono scesi di nuovo ieri, proseguendo nel trend della scorsa settimana, in un contesto di timori inflazionistici e per le tensioni tra la Russia e gli Stati Uniti per la questione ucraina. Ieri il calo ha interessato tutti i principali mercati europei, da Parigi (−3,97%) a Francoforte (−3,80%), passando per Milano (−4,02%) e Londra (−2,63%), mentre a New York l'indice tech heavy Nasdaq è sceso di oltre l'1% durante il giorno.

Guardando al mercato a stelle e strisce, molti titoli tecnologici sono in realtà in trend ribassista da novembre 2021. Una situazione che ha avuto pochi riflessi sugli indici, perché la valutazione dei colossi tech è rimasta molto alta.
Venerdì scorso, poi, l' annuncio della piattaforma streaming Netflix di un forte rallentamento nella crescita del numero di abbonati ha fatto scendere il prezzo delle sue azioni di oltre il 20% e ha portato, sulla sua scia, altri titoli tecnologici statunitensi e bitcoin . In questo contesto di incertezza, gli investitori preferiscono optare per i titoli di Stato.

La criptovaluta soffre anche della crescente preoccupazione che nutrono su di essa le autorità finanziarie. La banca centrale russa, il 20 gennaio, in un rapporto, ha proposto il divieto di "mining", nonché di investimenti e pagamenti in criptovalute nel Paese. L'autorità regolatrice del mercato spagnolo ha imposto forti limiti alla pubblicità per le piattaforme di trading. Misure della stessa natura potrebbero arrivare a breve nel Regno Unito e in Italia.
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