Intesa USA-UE, esplode la protesta: Meloni e Von der Leyen accusate di capitolazione, “figura da scolaretta” e danni per miliardi.
Da intesa storica a giornata di fuoco
Il 27 luglio 2025 avrebbe dovuto sancire una tregua commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea. Invece, è diventato il giorno della rabbia politica, delle accuse senza filtri, e di una raffica di dichiarazioni che bocciano l’accordo tra Ursula von der Leyen e Donald Trump.
La critica è trasversale e durissima: si parla di “capitolazione”, “disastro sociale”, “sudditanza”, “vergogna europea”. Ecco tutte le voci contrarie, pubblicate in giornata.
M5S: “Disfatta totale, dazi, armi, gas e bollette gonfiate”
“Doveva essere zero a zero, invece von der Leyen e la ‘pontiera’ Meloni rimediano una disfatta. Ai dazi del 15% si aggiunge la svalutazione del dollaro (–13% da inizio anno), che penalizza ancora di più l’export.
Prima delle trattative avevamo già ceduto tutto: aumento delle spese Nato al 5% del Pil, esenzione per le Big Tech Usa, acquisti di gas e armi americane, già previsti nel Piano Tajani per l’export.
Nei primi sei mesi del 2025 l’Italia ha raddoppiato l’import di GNL Usa, e ora lo pagheremo in bolletta.
Confindustria stima 23 miliardi di export perso e 100.000 posti di lavoro a rischio. Meloni? Passata da urla sovraniste a timidi pigolii.” – Parlamentari M5S
Fratoianni: “Ci portano al disastro sociale e ambientale”
“Trump ha aperto una guerra commerciale dagli esiti imprevedibili. Von der Leyen e Meloni festeggiano, ma noi vediamo il disastro.
Non si comprano armi e gas dagli Usa, né si fanno sconti fiscali alle multinazionali americane.
E invece è proprio quello che stanno facendo. Questi ci portano alla guerra e al disastro sociale e ambientale. Serve costruire l’alternativa, subito.” – Nicola Fratoianni
Vaccari (PD): “Colpo devastante per vino e agroalimentare”
“L’Ue è in ginocchio. Trump ha imposto i suoi diktat: dazi al 15%, 600 miliardi di investimenti europei negli Usa, 150 miliardi in energia e armi.
L’Ue ha abdicato alla propria forza, per colpa delle destre sovraniste. L’intesa piacerà a Meloni e Salvini, ma non certo al nostro tessuto produttivo.
I danni per il settore agroalimentare e vitivinicolo saranno devastanti. Il miliardo sbandierato da Lollobrigida non basterà nemmeno a tamponare.” – Stefano Vaccari
Nardella (PD): “È sudditanza, non alleanza”
“Altro che successo: questo è un accordo imposto dagli Usa.
Von der Leyen e Meloni dovrebbero ammettere la verità: non è più un’alleanza, è sudditanza a Trump.
E ora Meloni vada a raccontare alle imprese italiane quanto è ‘efficace’ il loro sovranismo, visto che pagheranno miliardi di euro in tariffe.” – Dario Nardella
Amendola (PD): “La più cara e disastrosa partita a golf della storia”
“5% del Pil in spese Nato, dazi al 15% sull’export, zero tasse per le Big Tech Usa, miliardi per comprare armi e gas statunitensi.
È la più cara e disastrosa partita a golf della storia europea.” – Enzo Amendola
Calenda (Azione): “È capitolazione. Mi vergogno di essere europeo”
“Non è un accordo, è una capitolazione. Tariffe zero per gli Usa, 15% per noi.
Mi vergogno di essere europeo. Von der Leyen ha fatto la figura della scolaretta. Deve essere cacciata subito.” – Carlo Calenda
“Von der Leyen definisce ‘buono’ un dazio del 15% sulle auto, dopo che era al 2,5% con Biden e al 27,5% con Trump.
Risultato? Le fabbriche andranno negli Usa.” – Carlo Calenda
Bonelli (Verdi): “700.000 posti a rischio, inflazione fino al 2,3%”
“Un atto di forza che mette in ginocchio l’Ue.
Sono a rischio oltre 700.000 posti di lavoro, con un impatto sull’export di 23 miliardi di euro e un’inflazione prevista tra 1,5% e 2,3%.” – Angelo Bonelli
CNA (Costantini): “Si scrive 15 ma si legge 30%”
“Si scrive 15 ma si legge 30.
Una tassa ingiusta e sproporzionata che penalizza il Made in Italy.” – Dario Costantini
Financial Times: “Accordo sotto coercizione, non legittimo”
“Non c’è legittimità né stabilità in un’intesa con Trump.
L’Ue ha ceduto sotto pressione. Invece di trattare, ha pagato per evitare una guerra commerciale.
Così facendo ha rafforzato la dipendenza strategica dagli Stati Uniti.” – Financial Times
Reuters: “Accordo fortemente asimmetrico”
“L’intesa è fortemente asimmetrica.
Gli Usa ottengono dazi, contratti e investimenti. L’Ue paga tutto, senza benefici duraturi.” – Reuters
Un giorno che segna una frattura
Il 27 luglio 2025 segna una frattura politica e strategica. Mentre Trump esulta, la stampa europea e numerosi rappresentanti politici descrivono l’accordo come una resa multilivello: commerciale, energetica, fiscale, militare.
Le accuse di subalternità, ipocrisia e inganno verso cittadini e imprese hanno oscurato ogni retorica celebrativa. E se davvero, come dicono molti, l’Europa ha pagato per evitare una crisi, il prezzo potrebbe essere la sua sovranità.