Tra pneumatici “cyber”, reti energetiche e investimenti d’oro: Roma manovra a protezione del sistema italiano.
Il governo alza il sipario su un “ombrello strategico”
Il governo guidato da Giorgia Meloni (foto) sta seriamente valutando di limitare il peso degli investitori cinesi in aziende italiane considerate strategiche, in un contesto marcato dalle crescenti tensioni commerciali e tecnologiche tra Stati Uniti e Pechino. L’obiettivo è creare un “ombrello” che tuteli l’Italia nel gioco geopolitico globale.
Il nome che risuona con più forza è quello di Pirelli, ma l’azione governativa potrebbe estendersi anche a realtà miste come Cdp Reti (che detiene quote in Snam, Terna e Italgas) e Ansaldo Energia, dove gli investitori cinesi hanno una presenza significativa.
Pirelli: tecnologia hi-tech, stakeholder cinesi e Stati Uniti dietro l’angolo
Cyber-tyre e la partita americana
La tecnologia più a rischio è il Cyber Tyre, pneumatico intelligente in grado di raccogliere dati in tempo reale: un asset che attraversa i confini tra economia e sicurezza. Gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazioni: una lettera del 25 aprile 2025 del Bureau of Industry and Security del Dipartimento del Commercio suggerisce che veicoli dotati di tale tecnologia potrebbero necessitare autorizzazioni speciali per la vendita negli USA.
La governance al centro del ring
Sinochem, gruppo cinese a controllo statale, detiene una quota di circa 37 % in Pirelli. Su pressione di governo e investitori italiani, il consiglio ha votato il 28 aprile 2025 per declassare Sinochem da azionista di controllo, una mossa volta a tutelare l’accesso al mercato USA e la gestione indipendente dell’azienda.
Già a marzo, la tensione si era manifestata con la richiesta di Pirelli di ridurre la quota di Sinochem sotto al 26 %, pari a quella di Camfin, veicolo italiano guidato da Marco Tronchetti Provera.
Un contenzioso protratto
Nel giugno 2025, gli azionisti hanno comunque approvato il bilancio 2024 nonostante l’opposizione di Sinochem, segno che il braccio di ferro è ancora in corso. A novembre 2024 era partita un’istruttoria formale per presunte violazioni del “golden power” da parte di Sinochem; quella decisione era scaduta nel marzo successivo, ma Roma ha poi rimandato il verdetto fino a fine luglio 2025 per valutare meglio gli elementi raccolti.
Oltre Pirelli: Cdp Reti e Ansaldo Energia al centro del radar
L’11 agosto 2025, Pechino ha reagito a notizie secondo cui Roma intende ridurre la presenza cinese non solo in Pirelli, ma anche in Cdp Reti e Ansaldo Energia. In risposta, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese ha accusato altri di voler “disgregare la cooperazione economica”, riaffermando la volontà di Pechino di mantenere una relazione basata su equità e rispetto reciproco.
Se si considera che Cdp Reti detiene rilevanti quote in infrastrutture energetiche nazionali (Snam, Terna, Italgas), la posta in gioco diventa anche geopolitica e infrastrutturale, non solo economica.
Una nuova partita globale
L’Italia sta facendo i conti con una nuova partita globale: la geopolitica dell’alta tecnologia e la difesa degli asset strategici nel settore energetico e tecnologico. L’intervento sul caso Pirelli è emblematico di una strategia più ampia: difendere la sovranità aziendale italiana, preservare l’accesso ai mercati strategici (come quello USA) e modulare l’influenza estera in settori critici. L’equilibrio tra attrazione degli investimenti e sicurezza nazionale sta diventando una danza delicata, e il governo Meloni sembra pronto a fare da coreografo.