• PIRELLI25 850 1
  • Banca IFIS GIUGNO25 850 1
  • 8501 intesa GREEN 25
  • POSTE25 850 1

Tremonti scuote Bruxelles: “Così l’Europa fa la fine di Detroit”

- di: Bruno Coletta
 
Tremonti scuote Bruxelles: “Così l’Europa fa la fine di Detroit”
L’ex ministro avverte: la povertà non è un fantasma, è tornata. E ha votato. “Serve un’Europa che agisca come Stato. O il caos ci travolgerà”.
________________________________________
Una voce dal passato che brucia nel presente
Giulio Tremonti, già ministro delle Finanze e oggi presidente della Commissione Esteri della Camera, irrompe nel dibattito europeo con la lucidità amara di chi aveva previsto tutto. “Il fantasma della povertà si è risvegliato – dice – e ha preso un biglietto di sola andata per la Casa Bianca, passando dalle mani callose dell’operaio di Detroit”. È un’immagine potente, quasi cinematografica, ma non c’è nulla di teatrale: è la diagnosi cruda di un sistema globale che sta implodendo.

Il mercato? Una religione finita nel caos
Intervistato da Repubblica, Tremonti mette in fila una narrazione che diventa atto d’accusa: “Siamo passati dall’utopia del mercatismo all’anarchia. Pensavamo che il mercato si autoregolasse. Invece, senza regole, ha perso ogni rotta”. È qui che l’Europa, per lui, ha un’ultima carta: comportarsi da Stato. “Nel commercio estero ha competenza esclusiva. Usiamola. È l’unica vera forza che ci resta”.

Detroit, WTO, la Cina: tre fantasmi in un libro
Tremonti richiama un percorso iniziato nel 1994, con la nascita del WTO, e culminato nel 2001 con l’ingresso della Cina. “Tutto troppo veloce – osserva – nessuna società può reggere a uno shock simile senza sbandare. Lo scrissi già ne Il fantasma della povertà, vent’anni prima che Vance raccontasse l’America degli sconfitti in Hillbilly Elegy”. Oggi, secondo lui, quel fantasma non solo è tornato: “Ha preso coscienza di sé. E vota”.

La proposta: tre gambe per un nuovo tavolo
Nell’analisi di Tremonti c’è anche una via d’uscita: riscrivere le regole, partendo dal cuore del sistema multilaterale. “Anche il WTO, che pure è il tempio della globalizzazione, ha una regola base: la clausola della nazione più favorita. Se offri vantaggi a uno, li devi estendere a tutti. Ma oggi non basta. Serve un tavolo nuovo, e deve poggiare su tre gambe: Stati Uniti, Europa e Cina”.

Parigi, Berlino e Roma: il rischio della paralisi
Dietro le parole di Tremonti si intravede un’altra denuncia: quella contro la timidezza delle capitali europee. Mentre l’America alza muri commerciali e la Cina stringe patti alternativi, l’Europa resta prigioniera di procedure, veti e burocrazia. “Non abbiamo più il lusso del tempo”, è il sottotesto. Per lui, l’unica vera politica industriale oggi è una politica commerciale forte, integrata e assertiva. Come uno Stato. O come una potenza.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 58 record
Pagina
1
19/06/2025
Studiare in Umbria, lavorare altrove. Male la produttività
Il Rapporto di Bankitalia accende i riflettori sulla fuga dei laureati: l’Università attra...
19/06/2025
Borse giù tra guerre e tassi fermi, petrolio in volo
Milano perde l’1,2% con scambi fiacchi. Euro stabile, oro in tenuta, vola il greggio.
19/06/2025
Bonus edilizi 2025, detrazioni al 50% anche per chi adibisce la casa a “prima abitazione”
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato oggi la circolare n. 8/E, contenente una serie di ch...
19/06/2025
Legacoop: “Pronti a fare il nostro per un nuovo modello di sviluppo”
Legacoop: “Pronti a fare il nostro per un nuovo modello di sviluppo”
19/06/2025
Lottomatica: Angelozzi e Van Lancker eletti Best CEO e CFO in Europa nel settore Leisure & Hotels
Lottomatica Group ha annunciato con orgoglio che Guglielmo Angelozzi e Laurence Van Lancke...
19/06/2025
InfoCamere: Antonio Santocono nominato nuovo Presidente
InfoCamere ha rinnovato la Governance per il triennio 2025-2028
Trovati 58 record
Pagina
1
  • Banca IFIS GIUGNO25 720
  • PIRELLI25 300
  • POSTE25 720
  • 720 intesa GREEN 25