Edison accelera sulle rinnovabili: nel 2026 al via oltre 500 MW di nuovi cantieri

Edison rafforza la propria strategia sulle energie rinnovabili e si prepara ad avviare nel 2026 oltre 500 MW di nuovi cantieri tra eolico e fotovoltaico. Una crescita che potrà contare sul recente accordo con la Banca Europea degli Investimenti, che ha messo a disposizione un finanziamento fino a 800 milioni di euro.
La BEI, grazie al contributo dei progetti agli obiettivi REPowerEU, potrà finanziare fino al 75% del costo totale delle iniziative, ben oltre il tradizionale tetto del 50%. Il primo contratto, da 200 milioni, è stato firmato il 21 novembre.

Edison accelera sulle rinnovabili: nel 2026 al via oltre 500 MW di nuovi cantieri

Edison sottolinea che l’espansione di eolico e fotovoltaico richiede un parallelo sviluppo di sistemi di accumulo e strumenti di flessibilità, indispensabili per garantire stabilità alla rete elettrica. Le rinnovabili, infatti, operano mediamente per 2.000-2.400 ore l’anno — molto al di sotto della piena disponibilità — e necessitano di impianti capaci di bilanciare la loro intermittenza.

Il ritorno dei pompaggi idroelettrici
Tra le tecnologie di accumulo, Edison punta con decisione sul pompaggio idroelettrico, descritto come una soluzione affidabile, duratura e interamente realizzabile con filiera italiana. L’azienda ha condotto una vasta analisi territoriale per identificare le aree più idonee allo sviluppo di nuovi impianti, privilegiando zone già dotate di invasi e vicine sia a impianti rinnovabili sia alle dorsali della trasmissione elettrica.
Dallo studio emergono cinque progetti localizzati nel Sud Italia: Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia. L’obiettivo è realizzare almeno 500 MW di capacità di accumulo nei prossimi anni.

Un operatore integrato lungo tutta la filiera elettrica
Con circa 8 GW di potenza installata in Italia e oltre 250 centrali tra idroelettriche, eoliche, fotovoltaiche e cicli combinati a gas, Edison si conferma uno dei player più completi del sistema energetico nazionale.
Negli ultimi due anni ha messo in esercizio oltre 1,5 GW di capacità programmabile grazie a due nuove centrali termoelettriche di ultima generazione in Veneto e Campania, pronte anche all’eventuale utilizzo di idrogeno. Una componente di generazione flessibile che rimane essenziale per compensare l’intermittenza delle rinnovabili.

Un piano che guarda alla sicurezza energetica nazionale
L’accelerazione di Edison combina dunque tre fattori chiave per la transizione energetica italiana: più rinnovabili, nuovi sistemi di accumulo e una generazione programmabile altamente efficiente.
La prospettiva è quella di un portafoglio produttivo equilibrato, capace di sostenere sia la decarbonizzazione sia la sicurezza del sistema elettrico, in un momento in cui la domanda di energia continua a crescere e la rete richiede nuove soluzioni per garantire stabilità e resilienza.