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Viaggiare in aereo con i cani, le nuove regole ENAC e le (poche) cose che cambiano davvero

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Viaggiare in aereo con i cani, le nuove regole ENAC e le (poche) cose che cambiano davvero
L’ENAC ha detto sì. Un piccolo passo nella direzione del viaggio condiviso tra esseri umani e animali da compagnia. A partire da questo mese, le regole per l’accesso dei cani e dei gatti in cabina sugli aerei diventano meno rigide. Il cambiamento più significativo riguarda la soglia di peso: non più il limite rigido di 8 o 10 chilogrammi, ma una nuova soglia, definita dal peso complessivo dell’animale con il trasportino, che dovrà essere compatibile con quello medio di un passeggero. Una formulazione che suona più elastica, più moderna, più amica di chi ha un animale al fianco. Ma, come spesso accade quando si scivola tra i binari delle delibere e quelli della realtà, il cambiamento rischia di restare sulla carta o, nella migliore delle ipotesi, di modificare solo una parte della questione.

Viaggiare in aereo con i cani, le nuove regole ENAC e le (poche) cose che cambiano davvero

L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile si muove nella direzione di una maggiore apertura culturale, riconoscendo che la dimensione del viaggio oggi include sempre più spesso gli animali domestici. Una rivoluzione silenziosa, figlia di mutamenti sociali che hanno reso il cane o il gatto parte integrante del nucleo familiare, e non più una semplice appendice. Tuttavia, se da un lato si supera un limite aritmetico e oggettivamente penalizzante, dall’altro resta forte il potere discrezionale delle compagnie aeree. La delibera dell’ENAC, infatti, stabilisce il principio, ma ne delega l’applicazione ai vettori: saranno loro a decidere quanti animali potranno essere ammessi per ciascun volo, quali dimensioni debbano avere i trasportini, in quali casi prevedere supplementi e in quali invece negare del tutto l’accesso in cabina.

Tra il diritto e la prassi: cosa succede davvero quando si vola con un cane

Nella quotidianità, questo significa che l’esperienza dei passeggeri con animali continuerà a essere molto eterogenea. Chi viaggia con un cane di media taglia dovrà ancora verificare, compagnia per compagnia, quali siano le condizioni applicate. Non tutte si adegueranno automaticamente al nuovo indirizzo dell’ENAC. Alcuni vettori, in particolare quelli low cost, potrebbero decidere di continuare a vietare l’ingresso in cabina, fatta eccezione per i cani guida. Altri potrebbero accogliere le novità in maniera più ampia ma stabilire prezzi alti, o complicare le modalità di prenotazione. In alcuni casi, potrà bastare una telefonata al call center per sapere se il proprio animale potrà salire con sé, in altri casi bisognerà attendere email di conferma, certificazioni, bilance alla mano. Le nuove regole non impongono, ma suggeriscono. Ed è proprio lì che si gioca la sfida culturale.

L’animale come passeggero: non solo comfort ma dignità

Dietro alla questione tecnica dei pesi e delle misure, si intravede qualcosa di più grande. Portare un animale in cabina non è solo un fatto logistico. È una dichiarazione d’intenti: riconoscere la dignità dell’animale, rifiutare l’idea che debba essere confinato nella stiva, tra rumori, sbalzi termici e stress. Le associazioni animaliste lo ripetono da anni: l’abitacolo di un aereo, per quanto ristretto, può essere un luogo più sicuro e meno traumatico. Gli animali, soprattutto quelli abituati a vivere strettamente a contatto con il proprio compagno umano, vivono l’esperienza della separazione come una violenza. Per questo l’ENAC, pur senza forzare troppo la mano, ha voluto lanciare un messaggio: si può fare. Le tecnologie ci sono, i sedili si possono adattare, i trasportini omologati possono essere fissati in modo sicuro. Serve solo la volontà.

Una sfida tutta italiana, ma lo sguardo è internazionale

La delibera dell’ENAC arriva in un contesto europeo ancora frammentato. Non tutti i Paesi hanno norme armonizzate in tema di animali in cabina. Alcune compagnie, come Lufthansa o Air France, già da tempo permettono ai cani di media taglia di volare insieme ai proprietari. Altre restano più rigide. L’Italia, con questa apertura, prova a mettersi al passo, ma senza scardinare del tutto le vecchie abitudini. La scommessa sarà trasformare una norma in uso quotidiano, spingendo il sistema a prendere atto del cambiamento in atto nella società. I numeri, d’altra parte, parlano chiaro: ogni anno aumentano i passeggeri che cercano informazioni su come viaggiare con il proprio animale domestico. E non si tratta solo di esigenze saltuarie: per chi vive tra due città, o per chi si sposta per lavoro, o per le famiglie che scelgono di non separarsi mai dal proprio cane, questa diventa una vera e propria necessità.

Il cielo è più vicino, ma la strada è ancora lunga


La delibera ENAC segna un passaggio simbolico, ma è solo il primo. La vera sfida sarà rendere questo approccio la norma, e non l’eccezione. Ci vorrà tempo, pazienza e un impegno costante da parte delle compagnie, ma anche dei viaggiatori. Educarsi ed educare, accettare la convivenza, capire che un animale tranquillo e sereno è un compagno di viaggio silenzioso. Il cielo, da oggi, è un po’ più aperto anche per loro.
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