Eni: utile operativo oltre i 3 miliardi di euro nel terzo trimestre 2023

- di: Daniele Minuti
 
Eni ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2023: il periodo analizzato è stato caratterizzato da un contesto economico sfavorevole, che ha portato a cali di ricavi e redditività, ma l'azienda è riuscita comunque a registrare numeri superiori alle stime degli analisti per il terzo trimestre dell'anno.
I ricavi della gestione caratteristica ammontano a 69,1 miliardi di euro, in calo di 32 punti percentuali su base annua.

Eni: utile operativo oltre i 3 miliardi di euro nel terzo trimestre 2023

L'utile operativo adjusted per i primi 9 mesi dell'anno ammonta a 11,04 miliardi di euro, in calo di 34 punti percentuali su base annua, mentre il risultato netto adjusted è positivo per 6,66 miliardi di euro.

Il risultato netto è positivo per 4,6 miliardi di euro, con l'utile operativo adjusted del terzo trimestre che si attesta a 3,01 miliardi di euro, in calo del 48% rispetto al risultato dell'anno precedente ma oltre il consensus degli analisti di circa 2,85 miliardi di euro. Scende a 1,82 miliardi il risultato netto adjusted per il terzo trimestre.

L'indebitamento netto a fine settembre sale a 13,58 miliardi di euro, con il leverage pari a 0,24 alla stessa data e una generazione di cassa operativa pari a 10,94 miliardi di euro. Arrivano a 6,73 miliardi di euro gli investimenti netti, coperti interamente dal flusso di cassa adjusted.

In base ai risultati, i vertici di Eni hanno rivisto al rialzo il target per l'EBIT adjusted, salito da 12 miliardi di euro a 14 miliardi di euro, con stima migliorativa delle prestazioni industriali che aggiungono circa 2,6 miliardi di euro al risultato (flusso di cassa atteso prima della variazione del circolante a 16,5 miliardi di euro.
Il management stima infine un impatto di circa 130 milioni di euro sul flusso di cassa per ogni variazione di un dollaro del prezzo del Brent (su base annua).
 
Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, ha commentato: "Nel terzo trimestre ’23 abbiamo compiuto importanti progressi nella attuazione della nostra strategia di trasformazione e, ancora una volta, abbiamo conseguito eccellenti risultati operativi e finanziari. Nella E&P stiamo accelerando i piani di sviluppo del gas equity e della produzione di GNL, leva fondamentale per assicurare forniture energetiche affidabili e al tempo stesso per conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione. La straordinaria scoperta di Geng North-1, a oggi la più importante dell’anno a livello di intera industria, il prossimo completamento dell’acquisizione di Neptune e l’acquisto delle attività di Chevron in Indonesia ci mettono nella condizione favorevole di poter accedere a un enorme volume di risorse nell’offshore del bacino di Kutei. Abbiamo avviato in meno di due anni dalla scoperta, la produzione del super giacimento Baleine nell’offshore della Costa d’Avorio, a conferma della validità del nostro modello di sviluppo basato su tempi rapidi di esecuzione e accrescimento di valore; un progetto in grado di coniugare gli obiettivi di sicurezza energetica, garantendo le necessarie fonti tradizionali, con la decarbonizzazione delle operazioni rappresentando il primo progetto a zero emissioni nette dell’Africa (ambiti 1 e 2). GGP ha incrementato in modo sostanziale il portafoglio di GNL contrattualizzato grazie a tre nuovi accordi di lungo termine in Congo, Qatar e Indonesia per un volume totale a regime di 6,5 mld mc/anno. I settori della transizione energetica stanno crescendo in maniera rapida. Enilive (Eni Sustainable Mobility) ha completato l’operazione relativa alla joint venture della bioraffineria di Chalmette negli USA e sta valutando altri progetti internazionali di espansione nei biocarburanti facendo leva sulle nostre tecnologie e competenze distintive. Plenitude è prossima a traguardare i 3 GW pianificati di capacità rinnovabile installata entro fine anno, come pure gli obiettivi reddituali. Il perfezionamento dell’acquisizione di Novamont rafforzerà la trasformazione di Versalis in chiave chimica verde. A tutto questo, si aggiunge il consolidamento del nostro portafoglio di soluzioni CCS, tra i migliori del settore, grazie all’assegnazione della licenza di stoccaggio di Hewett nel Regno Unito e a importanti progressi tecnici e regolatori. In un contesto di mercato ancora molto volatile, l’EBIT proforma adjusted comprensivo dei risultati in quota Eni delle nostre Joint Ventures e collegate ha raggiunto €4 mld per effetto della crescita sequenziale dei risultati di E&P, Raffinazione e attività retail. Il flusso di cassa operativo di €3,4 mld si traduce in un flusso di cassa discrezionale, free cash flow, di circa €1,5 mld una volta finanziati investimenti organici pari a €1,9 mld. Sia l’utile operativo sia la generazione di cassa si collocano in vetta alla serie storica di risultati trimestrali. Il free cash flow discrezionale cumulato fino a oggi di circa €6,2 mld supera ampiamente la prevista remunerazione degli azionisti per il 2023 compreso il riacquisto di azioni, contribuendo in tal modo a migliorare la flessibilità finanziaria e gli indici di solidità patrimoniale con un rapporto di leva stabile a 0,15. Guardando al futuro, riteniamo che l’evidente miglioramento dei fondamentali del business e i progressi strategici saranno alla base di attrattivi ritorni per gli azionisti e, coerentemente a tali prospettive, rivediamo al rialzo le nostre previsioni annuali di EBIT e flusso di cassa operativo, mentre aumentiamo il passo del programma di buyback per l’anno corrente".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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