È un passaggio cruciale per il futuro dell’ex Ilva quello che si consuma in queste ore. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha incontrato i sindacati e ha confermato il ruolo centrale della città di Taranto nel processo decisionale sull’accordo di programma che dovrà definire il destino dell’impianto siderurgico. “Ho assicurato ai sindacati – ha spiegato Urso – che mi farò partecipe delle istanze del mondo del lavoro e della produzione per garantire la continuità produttiva e occupazionale di Taranto, secondo il principio che occorre coniugare al meglio salute e lavoro”. Le parole del ministro giungono alla vigilia di un nuovo tavolo con gli enti locali, che si preannuncia decisivo.
Taranto decide il futuro dell’ex Ilva: Urso, “La prima scelta spetta alla città”
Urso ha chiarito che sarà la città jonica a dover esprimersi per prima: “Spetta a Taranto la prima scelta”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza di una “collaborazione piena e leale tra gli organi dello Stato”. La palla, dunque, passa direttamente al nuovo sindaco, da poco eletto, che si troverà di fronte alla responsabilità di indicare una direzione per uno dei nodi più complessi della politica industriale italiana. “Sulla base delle sue indicazioni lavoreremo – ha detto Urso – per quello che sarà possibile realizzare, e mi auguro in meglio, per il sito siderurgico e per tutte le altre attività produttive che possano derivarne”.
Un’intesa su più fronti: ambiente, salute, lavoro
Il ministro ha parlato di una giornata “decisiva”, quella di domani, e ha assicurato che i lavori non si concluderanno finché non sarà raggiunta un’intesa sostenibile “sul piano ambientale, sanitario, economico, occupazionale e quindi sociale”. Un equilibrio delicato, che chiama in causa la necessità di superare contrapposizioni storiche tra tutela della salute pubblica e difesa del lavoro. La crisi dell’ex Ilva, che da anni è al centro di tensioni politiche, sindacali e giudiziarie, impone oggi scelte strutturali, che coinvolgono tutti i livelli istituzionali e soprattutto i cittadini di Taranto.
Attesa per l’esito del tavolo con gli enti locali
Sul tavolo restano diverse ipotesi: dalla piena riconversione green alla dismissione progressiva con rilancio di nuove attività produttive. Ma sarà il Comune, ha ribadito Urso, a orientare le scelte. “Sono estremamente rispettoso delle scelte di chi è stato individuato dai cittadini per governare – ha detto – e quindi aspetto le loro indicazioni a fronte di alternative che sono sotto gli occhi di tutti”. Un messaggio chiaro: il governo non imporrà soluzioni calate dall’alto, ma agirà sulla base delle scelte della città.
Verso un nuovo modello di sviluppo
L’interlocuzione con gli enti locali e le parti sociali si inserisce in un quadro più ampio di ridefinizione del modello di sviluppo del Mezzogiorno. Taranto, simbolo di un Sud industrializzato ma anche colpito da gravi crisi ambientali e sociali, può diventare il laboratorio di una nuova politica industriale. Il ministro ha ricordato la necessità di coniugare “salute e lavoro”, due diritti che in passato sono stati messi in conflitto, e che oggi il governo intende far coesistere attraverso una strategia condivisa e multilivello.
Le prossime ore saranno decisive
Il tavolo con gli enti locali, previsto per domani, sarà il banco di prova di questa volontà di dialogo. L’esito dell’incontro potrebbe segnare l’inizio di un nuovo corso per Taranto e per il sito siderurgico. Da una parte le pressioni sindacali per la difesa dei livelli occupazionali, dall’altra l’urgenza di una riconversione ambientale non più rinviabile. In mezzo, le aspettative dei cittadini e le responsabilità del governo. Urso ha lanciato un messaggio di apertura e responsabilità: ora tocca a Taranto scegliere il proprio futuro.