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G7 diviso sull’Ucraina, gli Stati Uniti frenano: incrinatura tra alleati

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
G7 diviso sull’Ucraina, gli Stati Uniti frenano: incrinatura tra alleati

Non è solo una questione di sfumature diplomatiche. Quando gli Stati Uniti chiedono di rimuovere l’espressione "maggiore sostegno" all’Ucraina dalla bozza del comunicato finale del G7, e si mostrano riluttanti a definire "illegale" l’invasione russa, il segnale che arriva al tavolo di Ottawa è chiaro: qualcosa si è incrinato nel fronte occidentale.

G7 diviso sull’Ucraina, gli Stati Uniti frenano: incrinatura tra alleati

Secondo le indiscrezioni raccolte da Politico, a mettersi di traverso sarebbe stato il Tesoro americano. Una scelta che suona come il riflesso diretto delle tensioni interne alla Casa Bianca, con l’opinione pubblica e il Congresso sempre meno compatti sulla necessità di sostenere Kiev a oltranza. Dietro le parole, c’è il peso di un’America che teme la stanchezza bellica, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali.

L’Europa alla finestra
Le cancellerie europee assistono con crescente disagio alla posizione defilata di Washington. La linea dura contro Mosca, che fino a ieri sembrava un pilastro condiviso, inizia a sfaldarsi. E mentre la Russia continua a colpire — come dimostra l’attacco a un poligono di tiro a Sumy costato la vita a sei soldati ucraini — il rischio è che l’unità occidentale diventi solo un ricordo evocato nei comunicati ufficiali.

Il silenzio che fa rumore
Che gli Stati Uniti non vogliano più esporsi come in passato è un fatto. Ma che evitino anche di definire "illegale" l’aggressione russa segna un cambio di tono preoccupante. Si teme che ogni parola troppo netta possa trasformarsi in un impegno politico, che poi sarà difficile sostenere concretamente. E così, nel documento finale, la semantica diventa geopolitica: ogni aggettivo pesa quanto un alleato in meno.

Putin osserva e avanza
Nel frattempo, Mosca non sta a guardare. La visita di Putin nella regione di Kursk — ora minacciata dalla controffensiva ucraina — è una mossa simbolica, ma anche militare. Serve a rassicurare l’interno e a lanciare un messaggio all’esterno: la Russia non arretra, mentre l’Occidente si divide. E più il fronte G7 si fa incerto, più il Cremlino fiuta il vantaggio strategico.

La diplomazia al bivio
Il rischio è che il G7, nato come simbolo di coesione e guida, si trasformi in un’arena di compromessi al ribasso. Dove l’urgenza di non irritare nessuno finisce per neutralizzare ogni messaggio forte. E dove l’Ucraina, da causa comune, rischia di diventare terreno di ambiguità. Proprio ciò che Putin sperava.

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