Ci sono libri che arrivano nel momento giusto, proprio perché tornano a farci guardare da vicino un passato che, pur sembrando lontano, continua a parlarci. Tra questi c’è “Inchiostro”, pubblicato da All Around, che Silvia Resta presenterà il 4 dicembre alla Nuvola, all’interno di Più Libri Più Liberi, la fiera della piccola e media editoria. Un luogo che celebra la pluralità delle voci e dove questo libro, per il suo taglio intimo e insieme collettivo, trova una collocazione naturale.
Silvia Resta porta “Inchiostro” alla Nuvola
Resta sceglie una prospettiva che, proprio perché fragile, diventa potentissima: quella di una adolescente degli anni Sessanta. Gli occhi di una ragazza che ancora sta imparando a decifrare la realtà restituiscono un mondo in movimento continuo, dove l’orizzonte si apre e si spezza nello stesso momento.
L’adolescente osserva in televisione — ancora in bianco e nero — il primo trapianto di cuore e fatica a comprendere come sia possibile che un essere umano possa salvarne un altro con un gesto tanto radicale. Assiste all’uomo che mette piede sulla Luna, e quel piccolo schermo domestico diventa una finestra spalancata su un futuro che sembra senza limiti. Ma, allo stesso tempo, scopre l’altra faccia del progresso: vede le immagini crudeli della guerra al napalm, il terrore del primo attentato in mondovisione, il Paese attraversato da tensioni che ribollono sotto la superficie.
Non è un diario nostalgico: è un viaggio dentro la memoria mentre si forma. E lo sguardo adolescente ha la forza di dire quello che spesso gli adulti non riescono più a raccontare: la sorpresa, il disincanto improvviso, la scoperta che il mondo può essere straordinario e spietato nello stesso momento.
Un decennio che cambia un Paese
“Inchiostro” restituisce così un periodo cruciale, in cui l’Italia diventa un laboratorio sociale e culturale: il Sessantotto, le piazze gremite, la richiesta di libertà e diritti, le tensioni che si moltiplicano.
Il diario si chiude con la strage di piazza Fontana, come se quell’esplosione segnasse non solo la fine del decennio, ma anche la fine di un’innocenza collettiva. E Resta racconta quella ferita non come un capitolo di storia da manuale, ma come un momento che entra nella vita quotidiana, altera le consapevolezze, modifica il modo di sentirsi cittadini.
Un’Italia di inchiostro, pennini e televisioni in bianco e nero
Il libro — pubblicato da All Around, che già aveva accolto il lavoro precedente dell’autrice — è anche un piccolo archivio materiale di un’Italia che non esiste più: il pennino immerso nel calamaio, i quaderni rigidi, il gesto lento della scrittura, la televisione che trasmette immagini sgranate ma cariche di novità, la prima Bic che arriva portando con sé una modernità che corre più veloce delle abitudini.
Resta racconta un mondo che, pur scomparso, continua a riverberare nella memoria individuale e nazionale. È ciò che rende “Inchiostro” più di un diario: è un atlante affettivo e civile di un’epoca in cui, davvero, “successe di tutto e di più”.
Perché presentarlo a Più Libri Più Liberi
Portare questo libro a Più Libri Più Liberi, la fiera della piccola e media editoria alla Nuvola, significa collocarlo nel luogo dove ogni anno l’Italia prova a rispecchiarsi nei suoi racconti più autentici. È lì, nella grande architettura che ospita la manifestazione, che la memoria personale di Resta si intreccia con la memoria di un Paese che non ha mai smesso di fare i conti con quegli anni tumultuosi.
Il 4 dicembre, tra gli stand della fiera, “Inchiostro” trova la sua cornice ideale: una comunità che valorizza le storie che sanno tenere insieme passato e presente, biografia e storia, identità individuale e destino collettivo.
Chi è Silvia Resta
Silvia Resta è una giornalista e autrice che da sempre lavora sul rapporto tra memoria, identità e racconto civile. Già autrice per All Around del volume “Il giornalista partigiano – Conversazioni sul giornalismo con Massimo Rendina” (2021), intreccia nel suo lavoro la precisione documentaria con una scrittura limpida, capace di restituire al lettore la dimensione emotiva dei fatti.
In “Inchiostro”, ancora una volta con All Around, unisce autobiografia e ricostruzione storica, dando vita a un racconto che riesce a illuminare un decennio non solo vissuto, ma ancora da comprendere.