• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia

Inflazione in rallentamento, ma prezzi non scendono: caro vita resta problema strutturale

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Inflazione in rallentamento, ma prezzi non scendono: caro vita resta problema strutturale

L’inflazione rallenta, ma il caro vita continua a farsi sentire. È questa la realtà con cui famiglie e imprese italiane si confrontano anche nel 2025, nonostante il raffreddamento dell’indice generale dei prezzi. Una dinamica che mette in evidenza la distanza tra i dati macroeconomici e la percezione concreta del costo della vita, ancora elevato per ampie fasce della popolazione.

Inflazione in rallentamento, ma prezzi non scendono: caro vita resta problema strutturale

Il rallentamento dell’inflazione indica che i prezzi crescono più lentamente, ma non significa che tornino indietro. I livelli raggiunti negli ultimi anni restano infatti consolidati, soprattutto per i beni e i servizi essenziali. Alimentari, spese per l’abitazione, energia e servizi continuano a incidere in modo significativo sui bilanci familiari, comprimendo il potere d’acquisto anche in una fase di inflazione meno visibile.

Secondo l’ISTAT, la dinamica dei prezzi sta entrando in una fase di normalizzazione, ma con forti differenze tra settori. Alcune componenti più volatili mostrano segnali di raffreddamento, mentre altre restano strutturalmente elevate. È proprio questa asimmetria a rendere il rallentamento dell’inflazione poco percepibile nella vita quotidiana.

Il risultato è una sensazione diffusa di pressione economica costante. Anche in assenza di nuovi aumenti marcati, le famiglie continuano a fare i conti con una spesa complessiva più alta rispetto al periodo pre-inflazione. Il caro vita diventa così un fenomeno persistente, che incide sulle scelte di consumo, sul risparmio e sulla capacità di pianificare il futuro.

Le implicazioni non riguardano solo i bilanci domestici. Sul fronte delle imprese, i costi elevati lungo la filiera continuano a riflettersi sui prezzi finali, rendendo difficile un vero rientro delle tensioni inflazionistiche. In molti settori, i margini restano sotto pressione e le aziende faticano ad assorbire completamente gli aumenti accumulati negli anni precedenti.

Un altro nodo centrale riguarda i salari. In numerosi casi, gli adeguamenti retributivi non sono riusciti a compensare la perdita di potere d’acquisto causata dall’inflazione elevata. La distanza tra redditi e costo della vita resta ampia, alimentando una fragilità strutturale della domanda interna e limitando la capacità di spesa delle famiglie.

Dal punto di vista macroeconomico, l’inflazione che rallenta senza scendere rappresenta una sfida complessa anche per la politica economica. Da un lato, il raffreddamento dei prezzi consente un allentamento graduale delle condizioni monetarie; dall’altro, il livello ancora alto del costo della vita continua a pesare sull’economia reale, rendendo più fragile la ripresa.

Il rischio è quello di una lunga fase di assestamento, in cui i prezzi restano stabilmente elevati senza crescere rapidamente, ma nemmeno tornare su livelli più sostenibili. Un’inflazione meno rumorosa, ma più insidiosa, perché agisce nel tempo e riduce lentamente la capacità di spesa e di risparmio.

Per il 2025, il quadro che emerge è quello di un’inflazione destinata a restare un tema centrale, anche in assenza di nuovi picchi. Il caro vita continua a influenzare comportamenti economici, scelte politiche e aspettative di famiglie e imprese, confermandosi come uno dei principali fattori strutturali dell’economia italiana nel medio periodo.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 110 record
19/12/2025
Asia in verde tra BoJ e Wall Street, Europa prudente
Borse asiatiche in rialzo, yen sotto i riflettori dopo la BoJ, petrolio e oro osservati sp...
19/12/2025
Bce ferma tassi al 2%: crescita Ue accelera, inflazione in linea
La Bce lascia i tassi al 2% e rivede al rialzo il Pil dell’Eurozona. Inflazione monitorata...
19/12/2025
La Banca del Giappone alza i tassi: fine dell’era “gratis”?
La Banca del Giappone porta i tassi allo 0,75%, massimo da 30 anni. Inflazione al 3%, yen ...
19/12/2025
Wall Street rimbalza: tech in festa, l’inflazione fa l’occhiolino
Wall Street chiude in rialzo: S&P 500 +0,79%, Nasdaq +1,38%. Tech protagonista con Micron,...
18/12/2025
Editoria, Mollicone: “Gedi e Cdr convocati in Parlamento. Sul nome dell’acquirente decide il mercato”
Il presidente della Commissione Cultura ed Editoria risponde alle opposizioni: intervento ...
18/12/2025
Campari cede Averna e Zedda Piras a Illva Saronno: operazione da 100 milioni
Accordo per due marchi storici degli spirits italiani. Closing previsto entro la prima met...
Trovati 110 record
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia