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Fiducia consumatori in crescita, ma quelle delle imprese cala

- di: Jole Rosati
 
Fiducia consumatori in crescita, ma quelle delle imprese cala

Nel mese di febbraio 2025 l’Italia ha registrato un andamento contrastante tra la fiducia dei consumatori e quella delle imprese.

Secondo i dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), l’indice composito del clima di fiducia delle imprese è sceso a 94,8 rispetto al 95,7 di gennaio, mentre la fiducia dei consumatori è aumentata a 98,8 da 98,2, superando le previsioni degli analisti.

Consumatori più ottimisti sulla situazione personale
L’incremento della fiducia dei consumatori è attribuibile principalmente a valutazioni più positive sulla situazione economica personale. In particolare, il clima personale è salito da 97,1 a 98,3, il clima corrente da 99,8 a 100,5 e il clima futuro da 96,1 a 96,6. Al contrario, il clima economico generale ha registrato una diminuzione, passando da 101,3 a 100,2.

Settore manifatturiero in lieve ripresa, altri comparti in calo

Per quanto riguarda le imprese, solo il settore manifatturiero ha mostrato un leggero miglioramento, con l’indice di fiducia in aumento da 86,8 a 87,0. Tuttavia, gli altri settori hanno evidenziato un calo: nelle costruzioni l’indice è sceso da 104,2 a 103,4, nei servizi di mercato da 99,0 a 97,5 e nel commercio al dettaglio da 106,3 a 104,0.

Fattori globali e prospettive economiche
Questo quadro misto si inserisce in un contesto economico caratterizzato da dati generalmente deboli. La produzione industriale ha registrato una performance inferiore alle attese a dicembre, e il prodotto interno lordo è rimasto stagnante negli ultimi due trimestri del 2024. Inoltre, le tensioni geopolitiche, la prospettiva di dazi commerciali da parte degli Stati Uniti e le difficoltà nell’utilizzo dei fondi di recupero post-pandemia dell’Unione Europea contribuiscono a un clima di incertezza. 

Previsioni di crescita al ribasso
Gli analisti prevedono una crescita del PIL per il 2024 intorno allo 0,5-0,7%, con una performance simile attesa per il 2025, ben al di sotto dell’obiettivo governativo dell’1,2%. Queste proiezioni riflettono le sfide che l’economia italiana dovrà affrontare nei prossimi mesi, tra cui l’implementazione efficace dei fondi europei e la gestione delle incertezze sul fronte commerciale internazionale.

In sintesi, mentre i consumatori italiani mostrano un cauto ottimismo riguardo alla propria situazione economica personale, le imprese manifestano preoccupazioni crescenti, influenzate da fattori sia interni che esterni. Sarà cruciale monitorare l’evoluzione di questi indicatori nei prossimi mesi per comprendere meglio le dinamiche economiche in atto e adottare le misure necessarie per sostenere la crescita e la fiducia nel sistema economico nazionale.


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