KT&Partners pubblica l'EGM Report sull'intero 2022

- di: Daniele Minuti
 
KT&Partners ha pubblicato lo studio “EGM Report Update: After a Stormy 2022, What is in Store for 2023?, con cui valuta l'andamento dei principali trend del mercato Euronext Growth Milan dello scorso anno rispetto agli indici globali, performance azionarie delle società, tendenze del mercato primario e delisting.

KT&Partners pubblica l'EGM Report sull'intero 2022

Lo studio evidenzia la forte volatilità del mercato nel 2022, a causa degli eventi macroeconomici che lo hanno influenzato (guerra, nuove varianti di Covid-19, crescita dell'inflazione e adozione di politiche monetarie restrittive). Per questo, a dicembre è emerso uno scenario di incertezza che ha portato a un nuovo calo.

Lo studio recita: "N
el 2022 tutti i principali indici globali hanno registrato una performance negativa. Lo STOXX Europe 50 ha registrato la minor perdita con una performance del -4,36% nel 2022 (+3,12% dopo l'inizio della guerra). L’S&P 500 è stato l'indice globale con la peggiore performance, in calo del -20,04% nel 2022 (o -11,16% dopo l'inizio della guerra), conseguendo la peggiore flessione dalla crisi finanziaria globale del 2008. Per quanto riguarda i mercati italiani, il FTSE MIB ha registrato la performance meno negativa con -12,03% nel 2022 (-3,31% dopo lo scoppio della guerra), anche grazie al forte rialzo di ottobre-novembre (+19,2%), mentre il sell-off più elevato si è concentrato sul FTSE Italia STAR, che è sceso del -27,71% nel 2022 (o -12,22% dopo l'inizio della guerra). Nel 2022, l'indice FTSE Italia Growth è sceso del -19,49% (-6,13% dopo lo scoppio del conflitto Russia-Ucraina) e soltanto il 23,4% delle società quotate su EGM (44 su 188)  ha registrato nell’anno una performance positiva. Il settore Beni di Consumo è stato l'unico a registrare una performance positiva, pari in media al +0,5%; il settore Energy&Utilities ha limitato le perdite al -3,5%, mentre tutti gli altri settori hanno subito un calo a doppia cifra, con l'Health Care che è stato il più colpito, registrando una performance negativa del -33,9%. Con riferimento alla liquidità, tra i mercati italiani l’EGM ha subito il peggior calo in termini di controvalore, pari al -34,9% (3,0 miliardi di euro), unito a una flessione del -17,6% relativa ai volumi scambiati (1,3 milioni di euro)".

Sono 26 le società quotate sul mercato EGM nel 2022, 8 delle quali a dicembre, un calo di 16 unità su base annua. Con un capitale totale di 140,8 milioni di euro, rispetto ai 453,3 milioni di euro del 2021, e una raccolta di capitale media di 5,9 milioni di euro (in calo dai 10,8 milioni dello scorso anno). Capitolo performance dall'IPO: le nuove società hanno registrato in media una crescita del 10,1% e oltre la metà delle nuove quotate ha registrato un trend positivo.

Sono invece 8 le società delistate nel 2022 (+3 sul 2021, + 4 sul 20202) con oltre la metà che ha lasciato la Borsa per via di un'OPA promossa da un partner industriale o da un istituto finanziario, due invece sono state revocate per mancanza di requisiti e una si è delistata su base volontaria. Il report recita: "Soltanto le 5 società delistate a seguito di un'OPA hanno registrato, in media, una performance del titolo positiva nei 3 anni precedenti la data dell'annuncio di delisting (+54,5%), mentre le società prive dei requisiti o che hanno effettuato il delisting su base volontaria hanno registrato -80,2% e -75,2% nello stesso periodo. Si segnala che le OPA del 2022 sono state promosse con un premio medio del +108% rispetto al prezzo dell'IPO o del +41% rispetto all'ultimo prezzo di chiusura prima dell'annuncio del delisting. Inoltre, altre tre società potrebbero essere oggetto di delisting nei prossimi mesi: Nice Footwear e Finlogic (a seguito dell'annuncio dell’OPA, rispettivamente da parte di Palladio Holding e Credem) e Portale Sardegna (a seguito di una possibile fusione per incorporazione in Destination Italia)".

Kevin Tempestini, Founder e CEO di KT&Partners (nella foto), ha commentato: “Nonostante il 2022 sia stato caratterizzato da una forte incertezza, l’accelerazione finale di dicembre sul mercato primario fa ben sperare per il 2023, soprattutto alla luce degli incentivi per le PMI, le quali potranno usufruire del credito di imposta sui costi di quotazione, pari a un massimo di 500 mila euro per operazione, rispetto ai precedenti 200 mila euro. Questa misura, approvata dalla Legge di Bilancio 2023, potrebbe dare un nuovo impulso alle IPO, in particolare sull’EGM. Inoltre, gli investimenti che sono stati posticipati a causa della forte volatilità dell’anno passato potrebbero finalmente sbloccarsi e favorire la ripresa degli indici così come il numero di quotazioni in Borsa. L’apprezzamento, mediamente in doppia cifra dei titoli quotati nel 2022, lascia ritenere come la quotazione rappresenti sempre un valore aggiunto per le imprese che hanno ulteriori margini di crescita”.

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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