La nostra biblioteca - McCarthy - Il passeggero - L'ultimo regalo (forse) di un gigante della letteratura americana

- di: Diego Minuti
 
Cormac McCarthy ha messo la parola fine alla sua storia di uomo pochi giorni fa, lasciando il mondo più povero perché non potrà coltivare la speranza e l'attesa di un suo nuovo romanzo, come quelli che, negli ultimi decenni, hanno infiammato, affascinato, conquistato milioni di lettori, anche quelli che non si riconoscevano in un mondo lontano in cui gli stereotipi sono usati per essere smentiti, in cui i sentimenti diventano argilla nelle mani di uno scrittore che ha rappresentato tutto e l'esatto contrario.
Come solo i grandi della scrittura sanno fare.

La nostra biblioteca - McCarthy - Il passeggero - L'ultimo regalo (forse) di un gigante della letteratura americana

McCarthy si è spento a 89 anni il 13 giugno, quando il suo ultimo libro, ''Il passeggero'' (Einaudi - pag.385 - 21,00 euro) era appena entrato nella classifica di vendite in Italia, dopo avere fatto lo stesso negli Stati Uniti.
Riprendendo il giudizio che, su di lui, ha dato Edoardo Lago, critico letterario del quotidiano spagnolo El Pais, McCarthy era ''a volte macabro ed eccessivo, ma sempre accurato nel suo ritratto del lato oscuro degli Stati Uniti''. Forse, da molto tempo, la letteratura americana non aveva uno scrittore che sapesse essere appunto questo, scarno ed esagerato insieme, e magari nello stesso periodo, nella stessa frase.
''Il passeggero'' però non è l'ultimo romando di McCarthy, di cui, in settembre, sarà pubblicato ''Stella Maris''.

Il protagonista (maschile) del romanzo si chiama Bobby Western (un cognome che è quasi un manifesto programmatico), che incappa casualmente nel ritrovamento, in fondo ad un corso d'acqua, del relitto di un aereo dentro il quale ci sono nove corpi, dei quali hanno banchettato i pesci. Solo che all'appello manca un decimo passeggero, che non necessariamente è quello che ha dato il nome al romanzo.
Perché Bobby, dovendosi confrontare con una realtà che non comprende e che invece interessa molto a due misteriosi emissari del governo, è costretto lui stesso a diventare un passeggero perché costretto a fuggire.
Una fuga che lo porta - e in questo McCarthy ha forse raccontato brandelli della sua stessa vita - a girovagare, guardandosi costantemente le spalle e incontrando una umanità variegata, in cui a dominare sono le contorsioni che la mente umana può affrontare.

Ma ci sono altre dimensioni in cui ci si può ritrovare a viaggiare, come quelli dei meandri della mente.
Come ogni giorno, fin dalla fanciullezza, deve fare Alicia Western che, di Bobby non è solo la sorella, l'amica, e anche di più. Alicia, divorata da demoni che solo lei vede e che solo lei perseguitano, è calata in una perenne lotta contro immagini e situazioni che si creano nella sua mente, inseguendola, incalzandola, anche terrorizzando, ma non sconfiggendola. Per capire cosa sia stato Cormac McCarthy per la letteratura basta leggere le prime quindici-sedici pagine de ''Il passeggero'' (pregevole, e crediamo anche impegnativa, la traduzione di Maurizia Balmelli) per capire il livello dello scontro tra Alicia e la sua nemesi, mirabilmente interpretato da un essere, il Kid, sfacciato, sboccato, tagliente, ma, in fondo, affascinante.
''Il passeggero'' è, né poteva essere altrimenti, un viaggio: nelle convinzioni e anche nelle delusioni di Bobby; nella morte e continua rinascita di Alicia; in un mondo in cui tutto è messo in discussione.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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