Borse solide in Cina e Hong Kong, Tokyo e Taipei in calo. Euro in progresso, dollaro più morbido, petrolio sotto pressione per Kurdistan e Opec+. Futures europei segnalano apertura positiva.
Ecco come hanno chiuso le borse asiatiche
Giornata positiva per gran parte dell’Asia, con eccezioni su Tokyo e Taipei. Tutte le chiusure: Nikkei 225 -0,90%; S&P/ASX 200 +0,85%; Shanghai Composite +0,74%; SZSE Component +2,29%; China A50 +1,86%; DJ Shanghai +1,00%; Hang Seng +1,84%; Taiwan Weighted -1,70%; KOSPI +1,49%; IDX Composite +0,59%; Nifty 50 -0,02%; BSE Sensex +0,17%; VN30 +0,63%. L’andamento riflette un sentiment più costruttivo su Cina e Corea, mentre Giappone e Taiwan limano i recenti guadagni legati al tech.
Oro da primato e dollaro più morbido
Il metallo giallo sfonda i 3.800 dollari l’oncia aggiornando i massimi storici, complice un dollaro in arretramento e attese di ulteriori tagli Fed. In Europa la quotazione spot oscilla intorno a 3.800–3.805 $/oz, con future di dicembre poco sopra.
Petrolio in flessione, gas europeo in assestamento
Sul fronte energia, il Brent scivola verso 69,8 $/b e il WTI verso 65,3 $/b: pesano la ripresa delle esportazioni dal Kurdistan iracheno e l’aspettativa che Opec+ aumenti l’offerta da novembre. Il TTF (hub olandese) si muove in area 32 €/MWh, in un canale di stabilizzazione dopo i picchi estivi.
Valute: euro in lieve progresso, yen stabile, rupia cauta
Nel forex, euro/dollaro si mantiene nell’intorno di 1,17, sterlina/dollaro circa 1,34–1,35, mentre dollaro/yen oscilla attorno a 149. In India la rupia resta poco mossa con volatilità implicita ai minimi plurimensili.
I futures sull’Europa: segnale positivo ma prudente
All’alba europea, i derivati sull’Euro Stoxx 50 indicano un’apertura leggermente positiva, mentre i futures sul FTSE 100 risultano in moderato rialzo; quadro analogo per DAX e CAC 40. La combinazione dollaro più debole + oro forte + petrolio in discesa è, nel breve, supportiva per l’azionario europeo.
Cosa guardano oggi gli operatori
- Politica USA: rischio shutdown entro mercoledì, con possibili ritardi su payrolls.
- Trade policy: nuovi dazi americani in arrivo a inizio ottobre.
- Banche centrali: attese elevate di taglio Fed a ottobre; focus BCE.