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Asia in rally, Vietnam crolla: oro record e petrolio in risalita

- di: Matteo Borrelli
 
Asia in rally, Vietnam crolla: oro record e petrolio in risalita
Asia in rally, Vietnam crolla: oro record e petrolio in risalita

Wall Street trascina, l’ombra “AI-bolla” frena i tech: intanto il dollaro arretra, l’euro si rafforza e l’oro resta in alta quota. Europa attesa in apertura con futures in progresso.

Il tono del giorno: risk-on, ma con il dito sul freno

Le Borse asiatiche chiudono in gran parte in rialzo, seguendo i massimi di Wall Street e la lettura “meno falco del temuto” della Federal Reserve. Il mercato, però, non compra un entusiasmo a scatola chiusa: il crollo di Oracle negli Stati Uniti ha riacceso i dubbi sulla profittabilità della corsa ai data center e sull’idea che l’intelligenza artificiale possa aver corso più dei bilanci.

Da qui la fotografia perfetta della seduta: indici in verde e appetito per il rischio, ma con una vigilanza costante sui titoli tecnologici e sul costo (enorme) degli investimenti legati all’AI. In parallelo, i metalli industriali — rame in testa — incassano le aspettative di un sostegno fiscale cinese più robusto.

Chiusure in Asia e Pacifico: ecco tutti i listini

Giappone — Nikkei 225 +1,44%.

Australia — S&P/ASX 200 +1,23%.

Cina — Shanghai Composite +0,41%; SZSE Component +0,84%; China A50 +0,32%; DJ Shanghai +0,83%.

Hong Kong — Hang Seng +1,57%.

Taiwan — Taiwan Weighted +0,77%.

Corea del Sud — Kospi +1,38%.

Indonesia — IDX Composite +0,40%.

India — Nifty 50 +0,49%; BSE Sensex +0,44%.

Vietnam — VN 30 -3,67%.

Altri mercati regionali — Singapore (STI) in rialzo nella seduta precedente e mercato impostato su tono positivo con l’effetto Fed; Malesia (KLCI) in miglioramento con acquisti diffusi; Filippine (PSEi) in progresso grazie al mix di tagli dei tassi. (Per questi listini, quando le piazze non erano ancora completamente allineate sugli stessi orari di chiusura, il riferimento è l’ultimo dato ufficiale disponibile in giornata.)

Valute: dollaro debole, euro forte; lo yen aspetta la BoJ

Il biglietto verde resta sotto pressione: l’indice del dollaro è vicino ai minimi recenti. L’euro si muove in area 1,1738 contro dollaro, mentre lo yen oscilla in area 155,76 per dollaro, con gli operatori già proiettati sulla prossima riunione della Bank of Japan.

In Asia-Pacifico l’australiano viaggia intorno a 0,6667 e il neozelandese intorno a 0,5815: la partita è tutta sui differenziali di tasso, con il mercato che scommette su un percorso di tagli USA nel 2026 più ricco di quanto indichino le proiezioni ufficiali.

Focus specifico su India: la rupia è scivolata su nuovi minimi storici (fino a area 90,55 per dollaro), appesantita da frizioni commerciali e deflussi di portafoglio. Sul mercato, l’idea ricorrente è che la banca centrale stia “smussando” la volatilità più che difendendo un livello.

In Cina lo yuan offshore resta stabile, mentre gli investitori pesano la traiettoria dei prezzi interni e le attese di misure per sostenere domanda e investimenti.

Materie prime: petrolio su, gas osservato speciale, oro in alta quota

Il petrolio recupera terreno: Brent intorno a 61,7 dollari al barile e WTI in area 58,0 dollari. A spingere sono i timori su possibili intoppi dell’offerta legati al Venezuela e, in parallelo, l’attenzione ai colloqui e alle ipotesi di de-escalation sul fronte Russia-Ucraina, che restano un vero “interruttore” del sentiment.

Sul gas, l’Europa continua a guardare con attenzione i contratti TTF (indicazioni recenti in area 26,9 euro/MWh), mentre negli Stati Uniti il gas naturale oscilla in area 4,2 dollari.

Il capitolo più “scenografico” resta l’oro: scambia vicino ai massimi delle ultime settimane, in area 4.286 dollari l’oncia. L’argento, reduce da una corsa record nel 2025, si muove poco sotto i picchi storici (area 63,7 dollari l’oncia).

E poi c’è il rame, che torna protagonista: le quotazioni a Shanghai segnano nuovi record sulla scommessa che Pechino rafforzi la leva fiscale e sostenga gli investimenti.

Futures Europa: apertura vista in rialzo, ma con prudenza

I futures indicano un avvio positivo per le Borse europee: Eurostoxx 50 e FTSE in progresso di circa +0,5%, con segnali di rialzo anche per il DAX (area +0,4%). Il messaggio è chiaro: l’Europa prova ad agganciarsi alla scia USA, ma il mercato non vuole farsi sorprendere da un nuovo scossone del settore tecnologico.

Dal lato obbligazionario, l’attenzione resta sui rendimenti e sulle aspettative di tagli dei tassi nel 2026: un equilibrio delicato, perché basta un dato macro “caldo” a riaccendere il tema inflazione e rimettere pressione su azioni e duration.

Commenti e dichiarazioni: tra Fed, AI e geopolitica

Nelle sale operative la frase più ripetuta è una: l’AI è un treno vero, ma i conti devono dimostrarlo. Un’osservazione che trova sponda nelle note di ricerca: la delusione su Oracle ha riaperto la discussione su tempi e ritorni degli investimenti nei data center.

Sul fronte Fed, il mercato continua a leggere nelle parole del presidente Jerome Powell un messaggio di cautela sulle ipotesi di rialzi: non è un “via libera” a comprare tutto, ma è abbastanza per indebolire il dollaro e tenere alto l’interesse per metalli preziosi e asset rischiosi.

Infine il petrolio, dove la geopolitica resta un driver quotidiano: operatori e analisti sottolineano che eventuali sviluppi concreti sul fronte Russia-Ucraina potrebbero cambiare rapidamente lo scenario di prezzo, mentre le tensioni legate ai flussi venezuelani hanno riportato un premio di rischio in una settimana altrimenti orientata al ribasso.

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