Videoarte, street art, fotografia accendono il weekend

- di: Samantha De Martin
 

Aulo Gellio, giurista e scrittore latino del II secolo d.C. immaginava la Giustizia come una giovane donna dall’aspetto solenne, l’espressione severa, la fronte aggrottata.

Eppure, nei secoli, l’immagine di Iustitia ha subito molteplici cambiamenti.

La settimana dell’arte ci porta a Venezia dove una mostra al museo Correr regala un viaggio nel tempo alla ricerca del primitivo concetto di Giustizia per mostrare i cambiamenti dell’immagine nei secoli, magistralmente restituiti attraverso il pennello dai grandi artisti di tutti i tempi.

Ma ci sarà spazio anche per la fotografia di Letizia Battaglia, protagonista a Roma, e per l’intreccio tra archeologia e videoarte, con l’atteso progetto di Fabrizio Plessi a Brescia.

Ecco l’agenda del weekend del 10 e 11 giugno.

Che forma ha la Giustizia? Una mostra a Venezia

Dal 10 giugno al 3 settembre il Museo Correr di Venezia tesse un viaggio in sei sezioni, corrispondenti allo svilupparsi della figura allegorica di Iustitia, dagli albori delle civiltà fino all’età moderna. Reperti archeologici, medaglie, monete e una serie di “racconti e interpretazioni” realizzati dai maestri più illustri dal Medioevo al Novecento illumineranno la sua iconografia.

Alle opere su carta, legno, tela e tavola si aggiungono i luoghi tempio e casa di Giustizia, i Palazzi dell’età moderna costruiti per praticarla e amministrarla, ma anche le figure di giuristi e letterati che come Cesare Beccaria si sono fatti promotori dell’abolizione della pena di morte.

Accanto alle opere di Guercino, Andrea Del Sarto, Martini, Reni, Sansovino, Vasari, e a un bulino di Raffaello ci saranno anche tre lavori degli artisti contemporanei Ai Weiwei, Kendell Geers, Koen Vanmechelen.

Fabrizio Plessi sposa Brixia

Un enorme anello nuziale sbuca dall’ambiente centrale della basilica longobarda di San Salvatore a Brescia. È il fulcro narrativo del progetto Plessi sposa Brixia, un’iniziativa inedita, un percorso immersivo composto da installazioni, videoproiezioni e ambienti digitali monumentali, appositamente pensato per il Parco Archeologico di Brescia romana e per il Museo di Santa Giulia.

L’opera si fa portavoce di un profondo messaggio di fedeltà, rispetto, amore per il passato, fonte e sorgente della ricerca artistica, ma diventa anche allegoria della ciclicità del tempo e della trasformazione, e quindi simbolo positivo di rinascita dopo la pandemia.

Dal 9 giugno al 7 gennaio Fabrizio Plessi, pioniere della videoarte e delle videoinstallazioni in Italia arriva a Brescia con uno spettacolo di luci, suoni, colate dorate, immagini in movimento, curato da Ilaria Bignotti, e promosso da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei. Questo seducente itinerario si completa con un’esposizione di disegni, tavole e schizzi originali di progetto.

A Roma gli scatti di Letizia Battaglia

A trent’anni dagli attentati a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio al Velabro, la Soprintendenza Speciale di Roma dedica una mostra alla grande fotografa siciliana Letizia Battaglia, paladina dei diritti civili, inaugurando alla fruizione due nuovi ambienti delle Terme di Caracalla.

Promossa dalla Soprintendenza Speciale di Roma diretta da Daniela Porro, organizzata da Electa in collaborazione con l’Archivio Letizia Battaglia e la Fondazione Falcone per le Arti, e curata da Paolo Falcone, l’esposizione Letizia Battaglia Senza Fine, offre una selezione di 92 fotografie di grande formato. Fino al 5 novembre gli scatti abbracceranno cinquant’anni del lavoro fotografico (1971-2020) di Battaglia con immagini iconiche, meno conosciute o inedite.

L’allestimento del percorso rende omaggio a un’altra grande artista: l’architetta Lina Bo Bardi.

Dopo le stragi di Falcone e Borsellino e dei loro agenti di scorta nel 1992, e dopo l’uccisione di Padre Pino Puglisi a Brancaccio, Letizia Battaglia decide di non fotografare più i fatti di mafia.

Battaglia penetra nel cuore di Palermo dove ricchezza e povertà convivono con rassegnata indifferenza, ci porta tra i vicoli, nei rioni, nei palazzi dell’aristocrazia, con le sue immagini poetiche e drammatiche al tempo stesso che descrivono con rispetto la realtà sociale del suo tempo.

Endless per la prima volta a Palermo

C’è Lizzy Vuitton, un ritratto della Regina che indossa capi di noti marchi di lusso. E poi Chapel, un’essenza di lusso in chiave satirica che confronta l'adorazione dei marchi nella società odierna con l’adorazione religiosa.

Sono alcune delle opere di Endless che la galleria londinese Cris Contini Contemporary porta per la

prima volta a Palermo in una mostra intitolata Endless Palermo.

In corso fino al 29 luglio nelle sale dei Cantieri Culturali alla Zisa | Ex officine Ducrot | Pad. Tre Navate in via Paolo Gili 4, il percorso porta per la prima volta nel capoluogo siciliano lo street artist londinese.

Molte opere della mostra Endless Palermo fanno riferimento al tempo che Endless ha trascorso in Italia e a Londra, con riferimenti fotografici e digitali alle strade che ha percorso. Come spiega la curatrice Miliza Rodic “I lavori di Endless esprimono una sensibilità profondamente poetica, che entra nei più intimi segreti ed anche nei paradossi della società del nostro tempo”.

Tags: arte
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