Hulk Hogan, icona mondiale del wrestling, è stato trovato morto nella sua casa di Clearwater, in Florida. Aveva 71 anni. Secondo le prime informazioni trapelate dai media americani, la causa del decesso sarebbe un arresto cardiaco improvviso. La notizia ha scosso il mondo dello sport e dello spettacolo, dove Hogan era considerato un simbolo di forza fisica, teatralità e carisma. Il suo vero nome era Terry Gene Bollea, ma per milioni di fan in tutto il mondo era semplicemente Hulk Hogan: il gigante dai capelli ossigenati e dai baffi biondi, con la bandana rossa e le magliette strappate sul ring. Un personaggio che ha segnato un’epoca e contribuito in modo decisivo alla trasformazione del wrestling da sport di nicchia a fenomeno globale di intrattenimento.
Hulk Hogan è morto, addio alla leggenda del wrestling. Aveva 71 anni ed era un fan di Trump
Hogan non era solo un lottatore. Era un’icona pop. Il suo impatto andava ben oltre il mondo della WWE – la World Wrestling Entertainment – per entrare nella cultura di massa americana e internazionale. Partecipazioni a film, programmi televisivi e spot pubblicitari hanno alimentato una popolarità che ha attraversato decenni, generazioni e confini. Il suo stile inconfondibile, fatto di urla al microfono, pose plastificate e sfide muscolari, ha influenzato profondamente l’immaginario collettivo degli anni ’80 e ’90. In Italia, dove la WWE è diventata popolare nei primi anni Duemila, Hogan è stato uno dei volti più amati. La sua presenza era sinonimo di spettacolo puro, con ingressi trionfali accompagnati dalla colonna sonora “Real American” e dall’esplosione del pubblico.
Amico di Trump, simbolo del conservatorismo muscolare
Hogan era anche un dichiarato sostenitore di Donald Trump. I due avevano un rapporto personale, cementato negli anni da apparizioni pubbliche congiunte e dalla partecipazione di Hogan a eventi politici repubblicani. Celebre fu il suo intervento durante la convention repubblicana, quando salì sul palco strappandosi la maglietta, gesto iconico che negli anni è diventato il suo marchio di fabbrica. Questo legame con Trump lo aveva reso una figura divisiva, amato dai conservatori per il suo stile diretto e muscolare, criticato da altri per le sue posizioni esplicite e le uscite sopra le righe. Eppure, anche in questo, Hogan ha saputo incarnare un pezzo d’America: quello che non si nasconde, che mostra i muscoli e sfida le convenzioni.
Origini miste e corpo da mito
Terry Bollea era nato nel 1953 e vantava un’ascendenza eterogenea: francese, scozzese, panamense e perfino italiana. Una miscela genetica che, unita a un'intensa disciplina fisica e all’uso non dichiarato di sostanze per il potenziamento muscolare, gli aveva dato un corpo impressionante, che negli anni ha alimentato leggende e imitazioni. Hogan si era costruito un’identità fisica e verbale fuori dal comune, trasformandosi da semplice wrestler a fenomeno mediatico. La sua figura aveva ispirato cartoni animati, action figure, videogiochi e merchandising di ogni tipo, contribuendo alla fortuna commerciale della WWE.
Dallo scandalo al riscatto economico
Nel 2015 Hogan era finito al centro di uno dei più clamorosi casi giudiziari legati alla privacy. Gawker Media aveva pubblicato un suo video porno senza autorizzazione, scatenando una causa milionaria che lo vide trionfare in tribunale. Il verdetto finale, favorevole a Hogan, costrinse Gawker a pagare 140 milioni di dollari di risarcimento e portò al fallimento della testata. Per molti osservatori, quel processo segnò un punto di svolta nel dibattito sul diritto all’immagine e sull’etica giornalistica nell’era digitale. Hogan, che da anni viveva lontano dai riflettori, ne uscì risarcito ma segnato, consapevole di essere passato da eroe a bersaglio mediatico.
Un vuoto nel cuore di una cultura sportiva e popolare
La scomparsa di Hulk Hogan lascia un vuoto non solo tra gli appassionati di wrestling, ma in un’intera cultura pop che ha visto in lui un simbolo di forza, identità e resistenza. Il suo personaggio resterà nei ricordi di chi ha vissuto l’epoca d’oro del wrestling e di chi lo ha scoperto nei documentari e negli archivi digitali. Hogan non era un semplice atleta: era uno showman, un archetipo, una figura larger than life. La sua morte chiude una stagione irripetibile dello sport-spettacolo americano.