La Mozzarella di Bufala Campana Dop consolida la sua posizione sui mercati europei e guarda a una nuova fase di espansione. La sfida, oggi, non è solo produrre eccellenza, ma tradurre la reputazione in valore economico. Il Consorzio di Tutela presenterà il 22 ottobre, nella Reggia di Caserta, i dati sulle dinamiche di mercato e sul sentiment europeo, frutto delle ricerche di Nomisma e Arcadia, in un evento dal titolo “Mozzarella di Bufala Campana Dop, la sfida europea”.
Mozzarella di bufala campana Dop, cresce l’export in Europa
Secondo le analisi, la Bufala Campana Dop è ormai riconosciuta come uno dei marchi agroalimentari italiani più forti nel continente, capace di coniugare autenticità e valore aggiunto. L’export verso i principali mercati europei – Francia, Germania e Regno Unito in testa – continua a crescere, spinto da una domanda che privilegia i prodotti di qualità certificata e tracciabile.
Nel 2024, secondo stime del comparto, oltre il 40% della produzione Dop ha trovato sbocco fuori dai confini italiani, con un valore complessivo dell’export stimato in oltre 200 milioni di euro. Francia e Germania restano i due mercati più forti, ma è nel Regno Unito e nei Paesi Bassi che si registrano i tassi di crescita più elevati, trainati dal boom della ristorazione italiana e dal consumo domestico di prodotti gourmet.
Nomisma: identità, abitudini e valore percepito
Lo studio Nomisma – condotto su un campione di 5.000 consumatori in Austria, Belgio, Paesi Bassi, Regno Unito e Svizzera – ha indagato il profilo e il comportamento d’acquisto degli utenti europei.
La Mozzarella di Bufala Campana viene identificata come un prodotto premium, simbolo della cucina mediterranea autentica, e viene acquistata per la qualità, il gusto e l’origine certificata. È percepita come un prodotto “emozionale”, associato al benessere e all’italianità, spesso consumato nel weekend o durante momenti conviviali.
La disponibilità a pagare è superiore alla media dei formaggi freschi europei, segno che il marchio Dop ha costruito nel tempo una reputazione solida e riconoscibile. Tuttavia, la ricerca evidenzia come il potenziale di crescita sia ancora ampio, soprattutto nei mercati del Nord Europa, dove la conoscenza del prodotto resta parziale.
Arcadia: la reputazione digitale traina la domanda
La ricerca Arcadia ha analizzato il “parlato digitale” sulla mozzarella di bufala campana in Italia, Francia, Germania e Regno Unito. Dalla mappatura delle conversazioni online emerge una reputazione in costante crescita, con picchi legati a eventi gastronomici e a campagne di promozione territoriale.
Il sentiment è prevalentemente positivo (oltre l’80%), alimentato da temi come la sostenibilità, la tradizione e la tracciabilità della filiera. Nei Paesi esteri, la Bufala Campana è sempre più citata come icona di qualità e autenticità italiana, un elemento che favorisce l’ingresso del prodotto in nuovi canali commerciali, dal retail specializzato all’e-commerce gourmet.
Il valore economico del territorio
Secondo il Consorzio di Tutela, presieduto da Domenico Raimondo, la Bufala Campana rappresenta “un asset economico strategico per il Mezzogiorno”, in grado di generare valore non solo per la filiera lattiero-casearia, ma anche per il turismo e l’indotto agroalimentare.
L’effetto reputazionale della Dop, infatti, si traduce in una maggiore attrattività del territorio di produzione, soprattutto in Campania, dove cresce il turismo esperienziale legato ai prodotti tipici.
“Il nostro obiettivo è consolidare la presenza della Dop nei mercati europei – spiega Raimondo – ma anche comunicare sempre di più la nostra identità come sistema economico territoriale, fatto di imprese, agricoltura e cultura. Ogni forma di valorizzazione estera è anche un investimento sul Sud Italia”.
Innovazione, filiera e sostenibilità: la prossima frontiera
Nell’agenda del Consorzio, la crescita internazionale si lega ai temi dell’innovazione, della sostenibilità produttiva e del rafforzamento della filiera. L’evento del 22 ottobre – moderato dal giornalista Nando Santonastaso – vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Tiziana Maffei (Reggia di Caserta), Denis Pantini (Nomisma), Domenico Giordano (Arcadia), Diego Matricano (Università Vanvitelli), Emanuele Fontana (Crédit Agricole Italia) e Pier Maria Saccani (direttore del Consorzio).
La sfida, ora, è trasformare la reputazione in valore aggiunto stabile, rendendo la mozzarella di bufala campana Dop non solo un’icona gastronomica, ma un modello economico competitivo nel panorama europeo dell’agroalimentare di qualità.