Net Insurance, realtà che guarda al futuro con conti da incorniciare: parla il CFO, Luigi Di Capua

- di: Redazione
 
Intervista al CFO di Net Insurance, Luigi Di Capua in occasione di Euronext Growth Conference 2022.

Intervista al CFO di Net Insurance, Luigi Di Capua

Net Insurance è una compagnia assicurativa che presenta elementi di modernità grazie ai quali, anche nel 2021, ha registrato un incremento dei premi lordi pari al 26,8% - superando il target previsto dal Piano - e ha raggiunto un risultato della gestione finanziaria in aumento del 45,4% sul 2020, pur mantenendo la gestione di un profilo di rischio moderato e nonostante tassi di rendimento ridotti sul mercato. Dottor Luigi Di Capua, ci presenti questa realtà.
Net Insurance è una compagnia che offre soluzioni di protezione dedicate alla persona, alla famiglia e alla piccola e media impresa attraverso un modello d’offerta B2B2C.
Player di riferimento nel panorama assicurativo italiano, Net è una realtà multi-specialista. Il nostro business model si fonda su quattro diversi pilastri strategici: la cessione del quinto, dove vantiamo una storica leadership di mercato; la bancassurance danni non auto; il canale broker retail e infine la galassia Insurtech. I risultati 2021 sono, come si usa dire, “da incorniciare” e anche il 2022 sta registrando andamenti positivi.

Lo scenario finanziario è in evoluzione: l’inflazione corre e le politiche monetarie tendono a farsi sempre più restrittive. Qual è l’impatto dell’evoluzione di questo contesto sui vostri business?
L’impatto va sempre considerato sui due lati del bilancio: da un lato abbiamo i prodotti e dall’altro gli investimenti. Ci troviamo ad operare in un ambiente macroeconomico in cui avremo sia tassi che spread più elevati di quelli che abbiamo avuto in passato. Sul lato prodotti non vediamo grandi minacce: la stretta creditizia sarà minima soprattutto per quel che riguarda il nostro paniere prodotti. In tale ambito presteremo attenzione al pricing visto che l’inflazione implica oltre alla gestione dei sinistri anche spese più alte in generale. Dal punto di vista della Solvency II, avere tassi maggiori consente di scontare le riserve e, di conseguenza, permette di far leva su un maggior capitale disponibile. Pur avendo polizze di protezione, possiamo contare anche su prodotti di medio e lungo periodo, ragione per cui l’effetto sconto tassi è un aspetto da tenere in considerazione.
Tassi e spread in salita, su portafogli in essere, provocano delle minusvalenze da valutazione: su questo siamo sereni perché queste hanno un’incidenza minima sul totale portafoglio e, inoltre, dal momento che siamo estremamente liquidi, non verranno realizzate. Così, essendo un’azienda in crescita e con dei piani di ulteriore sviluppo, possiamo poter finalmente investire a dei tassi un po’ più alti e ci consentirà di estrarre maggior valore dall’area degli investimenti, cosa che finora non è accaduta come desideravamo.
Personalmente vedo sì qualche minaccia da gestire, ma intravedo soprattutto opportunità.

Avete siglato numerose partnership bancarie: il 2022 vi vedrà ancora protagonisti su questo fronte?
Il nostro spazio competitivo è rappresentato da banche territoriali, dove riteniamo vi siano ulteriori spazi per accordi sia riferiti a specifiche categorie di prodotto, sia un po’ più generalisti, dove siamo in grado di offrire un’ampia gamma di soluzioni versatili e innovative.
L’offerta di Net guarda al futuro con l’obiettivo di guidare la transizione del canale bancassicurativo verso il mondo delle polizze digital, uscendo dalla logica del modello di vendita tradizionale “verticale” dei prodotti bancari per integrare il processo di acquisto del prodotto assicurativo all’interno di un ecosistema di servizi.
La strategia della compagnia si basa sulla co-creazione di soluzioni insieme ai nostri partner, per lo sviluppo di un’offerta tailor-made capace di rispondere concretamente alle esigenze assicurative della clientela della banca.
Ricordo che il un nuovo Piano Industriale 2022-2025, che presenteremo a fine giugno, si baserà prevalentemente sullo sviluppo degli accordi bancassicurativi già esistenti. Le future partnership invece, faranno parte di un altro Piano. È un approccio fiducioso nei nuovi accordi, e allo stesso tempo prudente per quanto riguarda il nuovo business plan.

Si parla tanto anche nei settori bancario e assicurativo della necessità di nuove competenze legate al tema della digitalizzazione. Voi siete molto attivi nella creazione di queste nuove skill, anche come testimonia la partnership avviata con l’Università Luiss Guido Carli. Quanto è davvero cruciale per il futuro del mercato assicurativo la rapida crescita delle nuove competenze?
Oltre alla partnership con la Luiss siamo molto attivi da questo punto di vista, finanziando borse di studio e di ricerca anche con altri Istituti.
Per affrontare le nuove sfide del mercato bancario e assicurativo è necessario che i futuri professionisti del settore possiedano al tempo stesso conoscenze tecniche, strategiche e di business.
In quest’ambito la compagnia sta investendo per formare le nuove figure manageriali tenendo d’occhio quelle ritenute “talenti”, ospitandoli in azienda una volta terminate le iniziative formative.
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