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Heineken annuncia il taglio di un centinaio di posti di lavoro in Italia

- di: Redazione
 
Heineken annuncia il taglio di un centinaio di posti di lavoro in Italia
Heineken ha annunciato che opererà un deciso taglio della forza lavoro in Italia: il piano di riduzione del personale è stato varato dalla multinazionale olandese leader nel settore della birra e rientra nell'ottica di un taglio dei costi causata dal forte calo delle vendite del settore alberghiero. Si tratta di un passo preannunciato alla fine di ottobre quando furono diffusi i conti del terzo trimestre per l'azienda.

Questa decisione andrà a toccare un centinaio di lavoratori che si trovano sia nei quattro birrifici in tutta Italia (Comun Nuovo in provincia di Bergamo, Pollein in provincia di Aosta, Massafra in provincia di Taranto e Assemini in provincia di Cagliari) che nel quartier generale situato a Sesto San Giovani, dove saranno ben 46 i dipendenti che perderanno il loro posto. Per il momento si tratta di provvedimenti validi unicamente "sulla carta", visto il blocco dei licenziamenti imposto dal Governo ma tale provvedimento non sarà prorogato all'infinito e l'annuncio dei tagli suona come un conto alla rovescia.

La scelta fatta dalla multinazionale, che nel nostro paese è leader nel mercato della birra con una quota che si aggira attorno al 30%, è stata commentata con grande durezza dal segretario della Fai Cisl di Milano, Gennaro De Falco, le cui dichiarazioni sono state riprese dal Sole 24 Ore: "Si tratta di una decisione inaccettabile che i sindacati non possono condividere, in particolare per il periodo complicato dovuto alla pandemia. Haineken è una realtà che vive da anni nella zona del milanese e di colpo ha cambiato atteggiamento nei confronti dei dipendenti. Numeri e ricavi contano evidentemente di più rispetto alle persone. Ovviamente c'è grande amarezza anche perché la situazione è incerta, Heineken crede di poter esternalizzare alcuni ruoli ma dobbiamo approfondire. Puntiamo a trovare un'intesa per attuare una soluzione che tuteli dipendenti e famiglie". Come prevedibile, Fai Cisl, Uila e il Coordinamento delle Rsu hanno immediatamente comunicato lo stato di agitazione per trovare al più presto un rimedio a un taglio brutale quanto improvviso.
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