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Ucraina, Tajani su attacco a Zelensky: "Da Trump parole che non ci appartengono"

- di: AdnKronos
 
Il vicepremier e ministro degli Esteri: "Dobbiamo fare in modo che la situazione si calmi, non dobbiamo entrare nella polemica"
"Le parole della nuova amministrazione Usa son sempre forti, evidentemente c'è qualche crepa nel rapporto fra Trump e Zelensky e questo sta emergendo. Ma il nostro interesse è che la situazione si calmi e si garantisca una pace giusta". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Radio 24 risponde sulla definizione da parte del presidente americano di Zelensky "comico mediocre e dittatore mai eletto".
Ma le trova condivisibili? "Questo è uno scontro verbale fra Zelensky e Trump che non tocca l'Europa. Ma dobbiamo fare in modo che la situazione si calmi, non dobbiamo entrare nella polemica , certamente non è un linguaggio che ci appartiene, quello che ci interessa è che l'Europa sia unita, dobbiamo tenere i nervi saldi, le schermaglie è ovvio che ci sono", ha risposto.

Giudica Zelensky un dittatore mai eletto o un presidente legittimo? "E' stato eletto e sempre sostenuto dagli americani, anche dall'amministrazione Trump che portò Zelensky in Europa attraverso l'ambasciata a Bruxellles. Non so' i motivi che hanno spinto Trump a usare parole così dure. Forse non ha gradito la reazione di Zelensky all'incontro in Arabia Saudita tra americani e russi. Infatti Zelensky ha annullato la sua visita in Arabia Saudita. Ma adesso on dobbiamo farci prendere dallo scontro verbale ma lavorare per la pace", ha sottolineato.
"L'amministrazione americana ha deciso di avviare un percorso che porti alla fine della guerra in Ucraina, vediamo come si concretizza - ha detto ancora Tajani - L'Italia ritiene fondamentale lavorare con una Europa unita, ma per garantire sicurezza all'Ucraina e al a continente europeo serve collaborazione tra Ue e Usa. Noi dobbiamo certamente fare di più sulla difesa e trovare il modo per farlo: serve una difesa europea, eurobond dedicati alla difesa e che l'Iitalia faccia un passo in avanti per quanto riguarda il rispetto degli impegni presi con la Nato, arrivando al 2% del pil per la difesa. Bisogna farlo avendo la possibilità di scorporare le spese della difesa dal patto di stabilità, questo è quello che conta ed è importante per noi".

Tutto volge in favore di Putin? "Non credo. Ci sono le sanzioni che noi non abbiamo tolto e manterremo con grande fermezza nella speranza di una pace duratura. Vero che siamo un momento complicato ma dobbiamo puntare alla sostanza che non può non vedere presente l'Europa che ha imposto sanzioni alla Russia e non ci può essere una trattativa senza metterle sul tavolo".



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