Papa Francesco si è aggravato. L’abbraccio del mondo
- di: Marta Giannoni

Negli ultimi aggiornamenti il quadro clinico di Papa Francesco ha subito un ulteriore deterioramento, suscitando notevole preoccupazione sia all’interno del Policlinico Gemelli sia nell’intera comunità internazionale. Anche Trump ha fatto sapere che prega per lui, ed è tutto dire. I recenti sviluppi evidenziano un peggioramento della salute del Santo Padre, rendendo la fase attuale la più difficile dall’inizio della degenza.
Una crisi clinica in evoluzione
Fin dalle prime ore del mattino, il Papa ha manifestato una crisi respiratoria di natura asmatica, protratta nel tempo e che ha reso indispensabile l’impiego di ossigeno a flusso elevato. Contestualmente, gli esami del sangue hanno rivelato una marcata riduzione delle piastrine e un quadro anemico, elementi che hanno costretto i medici a procedere con specifiche trasfusioni. Queste complicazioni rappresentano un segnale chiaro del progressivo peggioramento della sua condizione.
Le complicazioni della polmonite bilaterale
Il Santo Padre, 88 anni, è affetto da una polmonite bilaterale, una condizione in cui molteplici agenti infettivi colpiscono entrambi i polmoni. Tale diagnosi, particolarmente grave in un soggetto della sua età, ha indotto l’adozione di una terapia antibiotica intensiva, volta a contrastare l’infezione. Tuttavia, il persistente abbassamento dei valori ematici e la crisi respiratoria continuano a far preoccupare per possibili complicanze, come l’insorgenza di una sepsi, che potrebbe compromettere ulteriormente gli organi vitali.
L’impatto sul quotidiano e sulle tradizioni vaticane
Un ulteriore segnale del momento critico è rappresentato dalla sospensione delle consuete celebrazioni, come l’Angelus quotidiano, che quest’oggi non ha visto la partecipazione del Papa. Al suo posto, è stato diffuso un messaggio meditativo in forma di lettera aperta, segno delle misure adottate per far fronte a questa emergenza sanitaria. Pur mantenendo un atteggiamento vigile e sereno, il Papa ha trascorso la giornata in poltrona, evidenziando un netto contrasto tra il suo spirito combattivo e la gravità della situazione clinica.
Reazioni e riflessioni tra medici e fedeli
I medici del Gemelli hanno dichiarato che, sebbene Papa Francesco non sia immediatamente in pericolo di vita, il quadro clinico attuale segna il punto più critico della degenza, iniziata il 14 febbraio. Le misurazioni cliniche e i parametri ematici indicano che la situazione sta peggiorando, costringendo il personale sanitario a una vigilanza costante e a una revisione continua delle strategie terapeutiche. Le istituzioni vaticane, dal canto loro, hanno espresso profonda apprensione e hanno rinnovato l’appello alla preghiera, sottolineando l’importanza di un sostegno spirituale in un momento così delicato.
Prospettive e attese per il futuro
Con un regime terapeutico fortemente intensificato, il percorso di cura si prospetta lungo e incerto. Gli specialisti auspicano un progressivo miglioramento, ma riconoscono che ogni nuovo aggiornamento potrebbe segnare un punto di svolta nel trattamento. La combinazione di fattori – la crisi respiratoria, le complicazioni ematologiche e la gravità della polmonite bilaterale – fa emergere l’urgenza di un monitoraggio ancora più attento e di interventi tempestivi, in attesa di stabilizzare la condizione del Pontefice.
Appello alla speranza
In questo clima di crescente preoccupazione, l’intera comunità cattolica e i rappresentanti del Vaticano si uniscono in un appello categorico: continuare a pregare per il rapido miglioramento della salute di Papa Francesco. Nonostante il peggioramento evidente, il Santo Padre dimostra una notevole forza interiore, che resta fonte di ispirazione e speranza per milioni di fedeli in tutto il mondo. L’attenzione rimane focalizzata sull’evoluzione della sua condizione, con l’auspicio che ogni sforzo medico e spirituale possa condurre a un recupero completo e duraturo.