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Pesche, nettarine e percoche: calano i volumi (-9%) ma la spesa cresce (+4%) per effetto dei prezzi

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Pesche, nettarine e percoche: calano i volumi (-9%) ma la spesa cresce (+4%) per effetto dei prezzi

Nei primi sette mesi del 2025 gli acquisti di pesche, nettarine e percoche confezionate nella distribuzione moderna hanno registrato un calo del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo segnala un’analisi Ismea, che individua nella stagionalità anomala il principale fattore di questa contrazione.

Pesche, nettarine e percoche: calano i volumi (-9%) ma la spesa cresce (+4%) per effetto dei prezzi

Il rallentamento è legato al ritardo nella maturazione del prodotto precoce, che ha posticipato l’inizio della commercializzazione. Le condizioni climatiche della primavera, con temperature inferiori alla media in alcune aree di produzione, hanno rallentato la crescita e spostato in avanti la disponibilità sul mercato di pesche e nettarine, soprattutto per le varietà precoci.

Prezzi in salita a doppia cifra
Nonostante il calo dei volumi, la spesa delle famiglie è aumentata del 4% nello stesso periodo, trainata da un incremento dei prezzi medi al dettaglio pari al 14% su base annua. Un rincaro che riflette sia le dinamiche di offerta limitata nelle prime settimane di stagione sia l’aumento generale dei costi di produzione, dalla manodopera all’energia, fino alla logistica.

Effetto sui comportamenti d’acquisto
Il rialzo dei prezzi ha inevitabilmente influito sulle scelte dei consumatori, che hanno ridotto le quantità acquistate, privilegiando in alcuni casi altre tipologie di frutta con quotazioni più contenute. Tuttavia, le pesche e le nettarine restano tra i frutti estivi più apprezzati, con una domanda che tende a rafforzarsi nella piena stagione, quando la disponibilità aumenta e i prezzi si stabilizzano.

L’impatto della distribuzione moderna
Il report Ismea si concentra sui canali della distribuzione organizzata, dove il confezionato rappresenta una quota rilevante delle vendite. La GDO è stata la prima a registrare gli effetti del ritardo di maturazione, con scaffali meno riforniti nella fase iniziale dell’estate e un progressivo recupero dell’offerta solo a partire da metà stagione.

Confronto con le annate precedenti
Il trend del 2025 si inserisce in una dinamica già osservata negli ultimi due anni. Nel 2023 i volumi di vendita di pesche, nettarine e percoche confezionate erano cresciuti del 3% rispetto al 2022, complice una stagione regolare e prezzi più contenuti. Il 2024, invece, aveva segnato un primo rallentamento (-2%) dovuto a un’offerta leggermente inferiore e a un incremento dei prezzi medi del 6%. Il dato attuale, con un -9% nei volumi ma un +4% nella spesa, evidenzia un’accelerazione della tendenza verso una contrazione delle quantità acquistate a fronte di rincari più marcati, confermando una sensibilità crescente dei consumatori al rapporto prezzo/qualità.

La variabile climatica e la programmazione agricola
L’andamento anomalo del 2025 si inserisce in un contesto di crescente variabilità climatica, che rende più complessa la programmazione della raccolta e della distribuzione. Le aziende agricole sono chiamate a gestire cicli produttivi meno prevedibili, con un impatto diretto sia sulle quantità disponibili sia sulla continuità della fornitura alla rete commerciale.

Prospettive per il resto della stagione

Con l’arrivo delle varietà tardive, le quotazioni potrebbero ridimensionarsi, favorendo un parziale recupero dei volumi di vendita. Ismea evidenzia che la seconda metà dell’estate resta determinante per il bilancio annuale del comparto, in un mercato in cui la concorrenza di altri frutti di stagione e le preferenze di consumo legate al prezzo giocano un ruolo decisivo.

Un settore sensibile agli shock di offerta

Il caso di pesche, nettarine e percoche conferma come la filiera ortofrutticola sia particolarmente esposta a oscillazioni legate a fattori naturali e climatici. In un contesto di inflazione ancora presente e consumatori più attenti al budget, la gestione della qualità e della disponibilità diventa un elemento chiave per mantenere stabile la domanda e salvaguardare i margini per produttori e distributori.

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