La Festa della Repubblica si conferma uno snodo strategico per il turismo nazionale. Secondo l’indagine realizzata da Tecnè per Federalberghi, saranno 14,9 milioni gli italiani in viaggio in occasione del ponte del 2 giugno 2025.
Ponte del 2 giugno, 14,9 milioni di italiani in viaggio: turismo domestico in ripresa
La favorevole collocazione della festività, che cade di lunedì, sta incentivando partenze a partire da venerdì 30 maggio, giornata in cui si stima si muoveranno oltre 8,7 milioni di persone. È un segnale importante per un settore che, dopo anni di incertezze, registra finalmente una stabilizzazione della domanda interna.
Vacanze di prossimità, vince il mare ma crescono città d’arte e montagna
Il 92% dei vacanzieri sceglierà una meta italiana, confermando la forza attrattiva del turismo di prossimità. Il mare rimane la destinazione prediletta (41,1%), seguito da città d’arte (27,8%), montagna (15,6%), laghi (6,8%) e località termali (5,9%). I criteri principali nella scelta del luogo di vacanza rispecchiano una sensibilità nuova: il 53,8% degli intervistati dichiara di cercare paesaggi naturali, il 35,1% privilegia l’accessibilità e il 30,8% si dice attratto dalla ricchezza del patrimonio storico-artistico. Si tratta di un orientamento che valorizza l’identità culturale dei territori e risponde a un’esigenza diffusa di benessere e autenticità.
Oltre 7 miliardi di euro di spesa complessiva: traino per l’economia locale
La spesa media prevista per il ponte si attesta attorno ai 470 euro a persona, generando un giro d’affari complessivo stimato in circa 7 miliardi di euro. La permanenza media sarà di 3,6 notti fuori casa. Le voci di costo principali sono la ristorazione (29,1%), i trasporti (21,7%), l’alloggio (18,4%) e lo shopping (12,8%). Questi dati confermano l’effetto moltiplicatore del turismo per le economie locali e per l’intero indotto, in particolare nelle regioni che hanno saputo coniugare accoglienza, servizi e tutela del paesaggio.
Scelte di soggiorno: più equilibrio tra strutture ricettive e ospitalità familiare
Gli italiani continuano a diversificare le modalità di soggiorno. Hotel e villaggi turistici sono la prima scelta (24,4%), ma immediatamente a ridosso si collocano le abitazioni di amici e parenti (24,2%) e i bed & breakfast (22%). Seguono le case di proprietà (15,2%) e i residence (4,5%). È una fotografia che segnala la crescente ibridazione dell’offerta turistica, in cui la tradizione dell’accoglienza familiare si affianca a un comparto professionale che ha saputo evolversi, puntando sulla qualità dei servizi e sull’innovazione sostenibile.
Bocca (Federalberghi): “La spinta del turismo domestico è reale”
“Questi numeri rappresentano un segnale incoraggiante per tutto il settore”, ha commentato Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. “Il turismo domestico è tornato ad essere il motore principale della nostra industria dell’ospitalità, e questo ponte del 2 giugno lo dimostra in modo evidente. Ora serve continuità: investimenti mirati, promozione intelligente e politiche pubbliche all’altezza di un comparto che può essere la leva della crescita nei prossimi anni”.
Il ponte del 2 giugno si configura così come un termometro efficace della vitalità del comparto turistico italiano. Il desiderio di riscoprire l’Italia, unito all’opportunità di una breve vacanza estiva, restituisce impulso a un settore che ha sofferto ma che mostra oggi tutti i segnali di una ripartenza solida e diffusa.