Cipess approva l’opera da 13,5 miliardi, cantieri da settembre‑ottobre 2025: merito e rischi sismici, impatto sul Mezzogiorno e reazioni discordanti.
(Fonte: Ponte sullo Stretto, il ministro Salvini con il plastico del progetto).
Ecco un’analisi vivace e approfondita sul via libera formale — firmato oggi 6 agosto 2025 dal Cipess — al progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina, con uno sguardo attento ai numeri, alle dichiarazioni politiche, alle implicazioni tecniche e alle contestazioni in corso.
Un traguardo storico (o un nuovo inizio?)
- Il Comitato Interministeriale ha dato l’ok definitivo al progetto, che vale 13,5 miliardi di euro, interamente finanziati da fondi pubblici nelle leggi di bilancio 2024 e 2025.
- Secondo Webuild, il ponte sarà il più lungo a campata unica al mondo: 3.300 m di luce centrale, oltre 3,6 km in totale, con torri di 399 m d’altezza.
- La premier Meloni ha definito l’opera “strategica per lo sviluppo del Paese” e ha ringraziato Salvini per averla rilanciata dopo la sospensione del 2012.
Parola ai protagonisti
- Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, ha parlato di “giornata emozionante”, eredità di decenni di tentativi, e ha promesso l’avvio dei cantieri tra settembre e ottobre 2025, appena avrà la “bollinatura” della Corte dei Conti.
- Ha parlato di 120 000 unità lavorative attivate, 10 000 già nel primo anno, con coinvolgimento nazionale (Lombardia, Veneto, Lazio) e vantaggi ambientali e logistici per il Sud.
- Salvini anticipa inoltre l’installazione di una metropolitana dello Stretto con tre fermate sul versante messinese, per pendolari, studenti e turismo.
- Giorgia Meloni ha ribadito che non è solo il ponte: l’intervento comprende oltre 40 chilometri di raccordi stradali e ferroviari (l’80 % in galleria) collegati al sistema autostradale e ferroviario esistente.
Tempi e numeri della svolta
- Cantieri avviati nel biennio 2025‑2026. Il ciclo completo durerà sei anni, comprensivo di sei mesi di collaudi; il ponte dovrebbe essere percorribile tra il 2032 e il 2033.
- I benefici stimati: tempi di percorrenza auto ridotti da 70‑100 minuti a soli 10 minuti; per i treni una drastica riduzione da 120‑180 minuti a appena 15 minuti, con un risparmio superiore alle due ore e mezza.
Criticità tecniche e opposizioni in allerta
- Il Comitato Scientifico del 2023 aveva indicato 68 raccomandazioni su aspetti sismici, aeroelasticità, geotecnica e vento: alcune verifiche non risultano soddisfacenti secondo esperti indipendenti, mettendo in dubbio la sicurezza strutturale in condizioni estreme.
- Associazioni ambientaliste come Legambiente, WWF e il comitato “Invece del ponte” denunciano rischio ambientale, potenziali ricorsi UE e contestano la validità dell’approvazione come definitivo. È già partita una “pioggia di ricorsi” al Cipess e ricorsi collettivi.
Commenti e prospettive
- Gli oppositori: Anthony Barbagallo (PD) parla di “monumento all’inutilità”, mentre il M5S Pietro Lorefice protesta che mancano risorse per completare l’alta velocità Salerno‑Reggio Calabria, definendo scandaloso dare priorità a un’opera “di poltrone”.
- Angolo tecnico: l’Ordine degli Ingegneri di Messina afferma che il progetto è definito “definitivo non aggiornato” e chiede chiarezza sulle verifiche di volatilità e rigidezza della struttura.
Il quadro
Il 6 agosto 2025 rappresenta un momento cruciale: approvato formalmente il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto, avvio cantieri tra settembre‑ottobre, infrastruttura da record mondiale e potenziale volano economico per il Sud.
Eppure, tra promesse di sviluppo e rilancio infrastrutturale, permangono nodi delicati: sicurezza strutturale sotto venti e terremoti, impatto ambientale, costi pubblici enormi e opposizione organizzata pronta a frapporsi.
Il progetto apre una pagina nuova, nella quale la sfida non sarà solo costruire un ponte, ma fare i conti con le tensioni tecniche, giuridiche e politiche che lo accompagnano fin da ora.