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Aponte conquista i mari: l’italiano che sfida Pechino e Washington con 43 porti

- di: Bruno Coletta
 
Aponte conquista i mari: l’italiano che sfida Pechino e Washington con 43 porti
Il patron di MSC guida un’operazione globale da 23 miliardi di dollari, tra pressioni cinesi, ambizioni americane e lo snodo strategico del Canale di Panama.

Gianluigi Aponte (foto), fondatore e presidente del gruppo MSC, si appresta a diventare il protagonista di una delle più imponenti operazioni logistiche e geopolitiche del decennio. Attraverso la sua società ginevrina Terminal Investment Ltd (TiL), Aponte è in trattative avanzate per acquisire 41 dei 43 terminal portuali globali di CK Hutchison, colosso di Hong Kong controllato dal magnate Li Ka-shing. Il valore complessivo dell’accordo si aggira intorno ai 23 miliardi di dollari, di cui oltre 19 miliardi in contanti destinati a CK Hutchison . 

Un’operazione strategica
L’accordo prevede che TiL assuma il controllo diretto di 41 porti situati in Europa, Asia, Africa e America Latina. I due terminali panamensi di Balboa e Cristóbal, posizionati ai lati opposti del Canale di Panama, resteranno sotto il controllo di Global Infrastructure Partners (GIP), affiliata di BlackRock, con una quota del 51%, mentre TiL deterrà il restante 49%.
Questa struttura è stata concepita per attenuare le tensioni geopolitiche, in particolare le preoccupazioni della Cina riguardo alla crescente influenza americana su infrastrutture strategiche. Il Canale di Panama, infatti, è un punto nevralgico per il commercio globale, e la sua gestione è da tempo oggetto di contese tra le principali potenze mondiali.

La reazione di Pechino
La Cina ha espresso forte disappunto per la vendita dei porti, definendola una “resa” agli interessi occidentali. I media statali cinesi hanno criticato aspramente CK Hutchison, accusandola di “tradire il popolo cinese”. In risposta, le autorità cinesi hanno avviato una revisione antitrust sull’accordo, rallentando il processo di approvazione e mettendo in discussione la sua conclusione. 

Le implicazioni geopolitiche
L’operazione si inserisce in un contesto di crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina. Il presidente americano Donald Trump ha più volte espresso il desiderio di “riprendere il controllo” del Canale di Panama, sostenendo che la Cina eserciti un’influenza eccessiva sulla regione . L’acquisizione dei porti da parte di TiL e BlackRock è vista da molti come un tentativo di ridurre la presenza cinese in un’area di importanza strategica.

Le sfide in America Latina
In America Latina, l’accordo ha sollevato preoccupazioni. Il governo panamense ha avviato un audit sulle concessioni portuali, accusando CK Hutchison di non aver rispettato gli obblighi contrattuali e di dover al paese circa 300 milioni di dollari . CK Hutchison ha respinto le accuse, affermando di aver investito oltre 1,7 miliardi di dollari nei porti panamensi, superando gli obblighi contrattuali. 

Il ruolo di Aponte
Gianluigi Aponte, con la sua vasta esperienza nel settore marittimo e una rete globale di terminal, è considerato un partner affidabile da Li Ka-shing. La scelta di TiL come acquirente principale è vista come una mossa strategica per facilitare l’approvazione dell’accordo, data la minore esposizione politica rispetto a un’acquisizione completamente americana.

Un punto di svolta 
L’acquisizione dei porti da parte di TiL rappresenta un punto di svolta nel panorama logistico globale. Se completata, l’operazione rafforzerà la posizione di MSC come leader nel settore e potrebbe ridisegnare gli equilibri geopolitici legati al controllo delle infrastrutture marittime strategiche. Tuttavia, le tensioni tra le grandi potenze e le questioni legali in sospeso potrebbero ancora ostacolare la conclusione dell’accordo.

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