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Prepararsi alla guerra: escalation globale senza freni

- di: Jole Rosati
 
Prepararsi alla guerra: escalation globale senza freni
Dal Pentagono ordini ai generali, Trump evoca il nucleare, Mosca accusa Kiev di provocazioni in Polonia. L’Europa paralizzata rischia di svegliarsi troppo tardi.

Il mondo sta scivolando verso una guerra che nessuno sembra voler vedere, ma che appare ormai inarrestabile. Il Pentagono ha lanciato un drammatico avviso ai suoi comandanti, Donald Trump ha agitato lo spettro dell’uso dell’arma nucleare, e la Russia ha accusato Kiev di preparare una provocazione in Polonia per trascinare la Nato nel conflitto. Tutto questo mentre i cieli europei vengono solcati ogni giorno da droni e aerei russi. Lo scenario che si sta profilando non è più quello di una guerra regionale, ma di un conflitto globale che rischia di travolgere ogni continente.

Il Pentagono scuote i generali: “Preparatevi alla guerra”

A Quantico, in Virginia, si è svolta una riunione che ha visto arrivare centinaia di generali e ammiragli da ogni angolo del mondo. È stato il segretario alla Difesa Pete Hegseth a rompere gli indugi: “Da oggi l’unica missione è combattere la guerra. Non perché la desideriamo, ma perché vogliamo la pace. Solo chi è disposto a difenderla con la forza la merita”. Parole ribadite con un monito ancora più duro: “Il pacifismo è ingenuo e pericoloso. Se non proteggi il tuo popolo, sarai sottomesso”.

Un cambio di passo netto: non più deterrenza, ma preparazione operativa a un conflitto diretto. Washington sembra considerare la guerra non un’ipotesi, ma un destino imminente.

Trump agita l’ombra del nucleare e promette l’esercito nelle città

Donald Trump, presente all’incontro di Quantico, ha pronunciato parole che hanno fatto tremare anche i vertici militari: “Se si arrivasse a usarle, le nostre armi nucleari sono le migliori, le più nuove. Ma è qualcosa a cui non voglio neanche pensare”. Un avvertimento a Vladimir Putin, accompagnato dall’annuncio che un sottomarino nucleare statunitense è stato già schierato: “È l’arma più letale mai costruita, invisibile, e siamo venticinque anni avanti rispetto a Cina e Russia”.

Non solo. Il presidente ha spiegato di voler trasformare città americane come Portland o Chicago in teatri di addestramento militare: “Le useremo per formare le truppe della Guardia Nazionale. Sono luoghi insicuri, li sistemeremo uno a uno. È una guerra interna, un’invasione dall’interno che non possiamo permettere”. Il riferimento è diretto alla questione migratoria, ma assume toni militarizzati senza precedenti.

L’accusa di Mosca: “Kiev prepara una provocazione in Polonia”

La tensione si è aggravata ulteriormente quando l’intelligence russa ha accusato l’Ucraina di voler inscenare un finto attacco in Polonia per trascinare la Nato in guerra. Secondo l’agenzia Svr, Kiev starebbe progettando di utilizzare gruppi paramilitari travestiti da forze russe e bielorusse per colpire infrastrutture critiche polacche. Una messa in scena che – se confermata – avrebbe l’effetto immediato di aprire la porta a un conflitto Nato-Russia.

L’allarme, rilanciato dai media di Stato, parla di sabotatori della legione “Libertà per la Russia” e del reggimento bielorusso Kalinovsky. L’obiettivo? Alimentare la rabbia pubblica e spingere Varsavia a chiedere un intervento diretto dell’Alleanza Atlantica. Mosca sostiene che il governo di Zelensky, di fronte alla prospettiva di una sconfitta, sia pronto a “fare qualsiasi cosa, anche rischiare una guerra totale”.

Il contrattacco delle analisi occidentali

A ribaltare la versione russa interviene l’Institute for the Study of War, think tank statunitense, che avverte del pericolo opposto: operazioni di sabotaggio russe e bielorusse attribuite falsamente a Kiev, con l’obiettivo di incrinare i rapporti tra Ucraina e i suoi alleati europei.

Intanto, secondo il primo ministro estone Kristen Michal, gli sconfinamenti russi nei cieli europei hanno un obiettivo chiaro: distrarre l’Unione Europea dal sostegno all’Ucraina. “Putin vuole che discutiamo di noi stessi, non di come respingerlo da Kiev. È evidente”, ha dichiarato a Copenaghen alla vigilia di un vertice europeo.

Un’Europa paralizzata davanti all’abisso

Il quadro che emerge è quello di una spirale fuori controllo. Gli Stati Uniti annunciano una crescente militarizzazione interna, la Russia intensifica provocazioni e accuse, l’Ucraina è nel mirino di operazioni ibride che potrebbero incendiare l’Est Europa. E l’Europa? Resta spettatrice attonita, incapace di reagire con una voce unica e di comprendere la portata di ciò che si sta preparando.

La guerra non è più lontana, non è più confinata al Donbass o al Mar Nero: si sta avvicinando ai confini della Nato e, con essa, ai nostri stessi confini. Siamo a un passo da un conflitto globale, eppure sembra che nessuno voglia accorgersene.

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