Regno Unito: nell'era Tory, il fisco ha colpito i lavoratori, aiutando pensionati e i ricchi

- di: Redazione
 
Quando uno Stato fa il suo (cioè ''accompagna'' quotidianamente i suoi amministrati, fornendo loro i servizi necessari perché, come si usa dire, una vita meriti d'essere vissuta), necessita dei mezzi economici che glielo consentano. Ad eccezione dei Paesi ''ricchi'', perché tali li hanno resi le ricchezze naturali o oculate politiche industriali, il resto degli Stati si basano soprattutto sul prelievo fiscale, che traduce concretamente la necessità di avere soldi da spendere, ma che, da qualche parte, devono pure uscire. In Italia il dibattito sulle tasse è vecchio, anzi antico, perché, per definizione, il cittadino-pagatore ritiene che ogni tassa, ogni imposizione, ogni balzello sia ingiusto, a prescindere da ogni considerazione. Anche in questi mesi, davanti al dramma collettivo del virus, il tema delle tasse e di come esse si debbano confrontare con la situazione dei cittadini resta d'attualità, perché molti dei nostri politici - che non sanno nemmeno cosa siano le regole dell'economia - sparano proposte a vanvera, come abbassare genericamente le tasse, affinché esse siano pagate da tutti. Non è questa la strada, lo sanno bene, ma pur di attirare l'attenzione non si fermano davanti a nulla, nemmeno davanti al ridicolo.
Ma qual è la situazione in altri Paesi, per quanto riguarda la politica fiscale che è stata perseguita?
Il caso del Regno Unito merita attenzione perché nell'ultimo decennio o poco più, il carico fiscale ha mutato ''platea'', spostandosi gradualmente verso i lavoratori con reddito medio e, per converso, alleggerendo la sua pressione nei confronti dei pensionati, dei cittadini a reddito alto e, contestualmente, di coloro che guadagnano meno del salario minimo.

Regno Unito: nell'era Tory, il fisco ha colpito i lavoratori

Alcune recenti analisi economiche sottolineano anche che, negli ultimi undici anni di politica fiscale marcata dai conservatori, a ottenere benefici fiscali sono stati coloro che amano bere, mentre un peso maggiore di tasse è gravato sui fumatori. In pratica, dovendo pur tassare qualcuno, è stata fatta una scelta che non ha tenuto in considerazione alcuna opzione etica o sociale, come se l'impatto sulla salute di un bicchiere di whisky sia meno grave di una sigaretta.

Le imprese hanno anch'esse beneficiato di numerosi tagli all'imposta sulle società. Ma la situazione è destinata a riequilibrarsi perché l'imposta sarà aumentata fino a avvicinarsi al livello precedente.
Se si va a rileggere l'insieme di leggi e provvedimenti che sono stati assunti dai conservatori, una volta insediatisi a Downing Street, balza evidente che i pensionati del Regno Unito sono stati i principali beneficiari delle modifiche fiscali varate dai Tory dal 2011. A cominciare dal "triplo blocco" che garantisce che la pensione statale sia tenuta generalmente al di sopra del tasso di inflazione. Ciò include l' imposta sull'assistenza sanitaria e sociale, che è stata annunciata in autunno e che si applicherà principalmente al reddito maturato attraverso il lavoro rispetto alle pensioni o alla maggior parte degli investimenti.
Un'altra categoria sempre nel mirino del Fisco di tutti i Paesi è quella degli automobilisti, nei confronti dei quali, nel Regno Unito guidato dai conservatori, c'è sempre stata una benevola considerazione. La stessa che ha consentito il congelamento del dazio sul carburante allo stesso livello per più di un decennio, anziché aumentare nel tempo come previsto prima che i conservatori salissero al potere. Stessa sorte per l'imposta sugli alcolici è addirittura scesa al di sotto del tasso di inflazione.

Uno sguardo benevolo i conservatori lo hanno rivolto verso i contribuenti più ricchi che avevano beneficiato indirettamente dalla decisione del governo di non riscuotere alcuna imposta significativa sulla ricchezza, nel momento in cui il risparmio e gli investimenti, compresa la proprietà, avevano fatto i guadagni senza precedenti.
Chi ci ha rimesso per effetto della politica fiscale dei Tory? I redditi bassi tendono a guadagnare dall'aumento della soglia dell'imposta sul reddito. Il che ora significa che solo coloro che guadagnano 12.570 sterline all'anno o più sono tenuti a pagare l'imposta sul reddito.
La decisione di congelare la soglia alla quale entra in vigore l'aliquota dell'imposta sul reddito del 40% più alta, dicono gli analisti di area laburista, trascinerà centinaia di migliaia di famiglie in più in uno scaglione fiscale più elevato.
Mentre l'onere delle ''imposte indirette'' – quelle riscosse su particolari prodotti piuttosto che direttamente sui singoli – si è complessivamente ridotto, i fumatori si sono trovati a pagare sempre più dazi sul tabacco che ormai rappresentano circa l'80 per cento del prezzo di un pacchetto di sigarette , essendo quasi raddoppiato da quando i Tory sono entrati al governo.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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