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Balneari, riforma approvata. Associazioni di categoria sul piede di guerra: "Continueremo a batterci"

- di: Barbara Leone
 
Balneari, riforma approvata. Associazioni di categoria sul piede di guerra: 'Continueremo a batterci'
Il Senato ha dato il via libera definitivo alla riforma delle concessioni balneari, incassando un'altra vittoria contro le procedure d'infrazione dell'Unione Europea. La legge, contenuta nel decreto Infrazioni, è stata approvata con 100 sì, 63 no e 2 astensioni, nonostante le forti proteste degli imprenditori balneari e le critiche dell'opposizione. La norma proroga le concessioni demaniali marittime, di lago e fluviali fino al 30 settembre 2027, prevedendo indennizzi per i concessionari uscenti e salvaguardando i circoli sportivi dall'applicazione della direttiva Bolkestein.

Balneari, riforma approvata. Associazioni di categoria sul piede di guerra: "Continueremo a batterci"

Forte il disappunto delle associazioni di categoria. “Il provvedimento legislativo approvato, oggi, dal Parlamento sulle concessioni demaniali marittime vede la netta contrarietà degli imprenditori balneari italiani perché non affronta la questione della scarsità della risorsa (presupposto per la corretta applicazione della Direttiva Bolkestein), così come anche da ultimo ribadito dalla nostra Corte costituzionale con l'Ord. 161 del 7 ottobre scorso – affermano in una nota congiunta Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba/Confesercenti –. A ciò si aggiunga l'irrisorio valore dell'indennizzo previsto calcolato sugli investimenti degli ultimi cinque anni, segnato dal Covid e dell'incertezza sulla durata delle concessioni. Già domani è convocato il Consiglio direttivo nazionale per una valutazione del provvedimento legislativo e per decidere le iniziative sindacali conseguenti. Registriamo, poi, con profondo rammarico, che il provvedimento non ha visto il coinvolgimento non solo della categoria ma, anche e soprattutto, degli Enti concedenti (Regioni e Comuni) che esercitano le funzioni amministrative in materia. Riteniamo – aggiungono – che sia interesse di tutti, non solo dei balneari, una riforma organica della materia che salvaguardi le aziende turistiche attualmente operanti, le quali da anni costituiscono un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo. Così come riteniamo sia interesse di tutti che questa questione non sia oggetto di strumentalizzazioni politiche ma di un serio e obbiettivo dibattito pubblico. È comunque certo che continueremo a batterci, con forza e determinazione, a tutela dei diritti riconosciuti, anche dal diritto europeo, degli operatori attualmente operanti e per evitare che sia distrutto o snaturato il modello di balneazione attrezzata italiana fondato prevalentemente sul lavoro dei concessionari. Nell'interesse non solo dei concessionari ma del Paese. Sconcerta, poi – conclude la nota congiunta – l'esclusione dalla Bolkestein solo dei circoli sportivi non anche di coloro che dalla concessione ricavano il reddito esclusivo per la propria famiglia”. Polemiche anche dall'opposizione, che protesta per l'ennesimo voto di fiducia posto dal Governo che impedisce “un confronto parlamentare” su “questioni così importanti”.

Il provvedimento approvato allunga la vita delle concessioni balneari fino al 2027. I concessionari che perderanno la gestione delle spiagge riceveranno un indennizzo calcolato sugli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni, compresi quelli sostenuti per fronteggiare calamità naturali. Il valore esatto degli indennizzi sarà stabilito con un decreto ministeriale entro marzo 2025. Inoltre, la legge consente ai concessionari di lasciare le strutture temporanee sulle spiagge fino all'assegnazione delle nuove concessioni. I circoli sportivi sono stati esclusi dalle nuove regole europee, mentre le nuove procedure di gara dovranno concludersi entro giugno 2027.

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