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Kennedy Jr. e l’epoca dell’anti-scienza: stop a campagna vaccini anti influenza

- di: Marta Giannoni
 
Kennedy Jr. e l’epoca dell’anti-scienza: stop a campagna vaccini anti influenza

Il ministro Usa Robert F. Kennedy Jr. continua a dimostrare, con azioni concrete e decisionali, un orientamento pericolosamente anti-scienza che mette a rischio la salute pubblica americana. Le recenti decisioni del Dipartimento della Sanità – fra le prime mosse della sua amministrazione – hanno visto la cancellazione della campagna per la promozione dei vaccini contro l’influenza e il posticipo, a data da destinarsi, della riunione dei comitati consultivi sui vaccini.

Una cancellazione inaccettabile
In un momento in cui il rafforzamento delle misure preventive contro le malattie stagionali è più che mai necessario, la scelta di sospendere la campagna vaccinale contro l’influenza si configura come un vero e proprio atto di irresponsabilità. Invece di intensificare gli sforzi per proteggere la popolazione, Kennedy Jr. sembra preferire un approccio che mina la fiducia nella scienza e nel sistema sanitario. L’annullamento di una campagna fondamentale, in un contesto di crescenti pressioni sui sistemi sanitari americani, rappresenta un grave allontanamento dai principi di tutela della salute pubblica.

Posticipo dei lavori consultivi: un segnale di debolezza

Il rinvio della riunione dei comitati consultivi sui vaccini, decisone che dovrebbe invece garantire un confronto tempestivo ed efficace con esperti del settore, lascia trasparire una gestione confusa e priva di visione strategica. Tale inazione non solo rallenta il processo decisionale in un’area critica, ma rischia di creare un vuoto informativo che potrebbe alimentare ulteriormente il clima di sfiducia nei confronti delle politiche vaccinali. In un’epoca in cui la scienza è il baluardo contro le epidemie, il posticipo di incontri strategici appare come un chiaro segnale di una politica che si distacca dai fatti e dai dati scientifici.

Un orientamento ideologico pericoloso
Le scelte di Kennedy Jr. non possono essere viste come semplici errori di valutazione: esse riflettono una visione ideologica profondamente distorta, che si oppone ai principi della ricerca e dell’evidenza scientifica. La sua politica anti-scienza, che sembra mettere in discussione il valore delle misure preventive consolidate, rischia di esporre milioni di cittadini a rischi evitabili, alimentando al contempo teorie del complotto e disinformazione. In un momento in cui la fiducia nella scienza è fondamentale per affrontare le emergenze sanitarie, le azioni di Kennedy Jr. rappresentano un passo indietro inaccettabile.

La reazione degli esperti e il pericolo per il futuro
Numerosi specialisti e rappresentanti del mondo scientifico hanno espresso indignazione per queste decisioni, definendole “un atto di irresponsabilità politica” e “un pericolo imminente per la salute pubblica”. Le cancellazioni e i rinvii, oltre a compromettere la capacità del sistema sanitario di prepararsi adeguatamente alla stagione influenzale, minano l’intero sistema di governance sanitaria basato su dati, evidenze e consulenze tecniche.

Un campanello d’allarme
Le prime mosse di Robert F. Kennedy Jr. sono un campanello d’allarme per un approccio alla salute pubblica che, invece di fondarsi sulla scienza, si lascia guidare da convinzioni ideologiche pericolose e controproducenti. È imperativo che il governo americano riveda urgentemente questa strategia, ristabilendo un dialogo trasparente e fondato sull’evidenza con la comunità scientifica, per evitare conseguenze gravi e irreversibili sul benessere dei cittadini.


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