Cgil e sindacati di base uniti nello stop generale. Landini replica a Meloni, Salvini annuncia sanzioni. Cortei da Roma a Palermo con trasporti, scuole e sanità in tilt.
L’Italia si ferma di nuovo, questa volta per Gaza e per la vicenda della Flotilla. Lo sciopero generale di oggi, 3 ottobre 2025, indetto dall’inedita alleanza tra Cgil e i sindacati di base Usb, Cub e Sgb, scuote la politica e paralizza il Paese. Cortei e manifestazioni sono in programma in cento città, con disagi pesanti nei trasporti, nella scuola e nella sanità.
Lo scontro sulla legittimità dello sciopero
La Commissione di garanzia sugli scioperi lo ha definito “illegittimo” perché indetto senza preavviso. Diversa la posizione dei sindacati, secondo i quali la protesta è legittima perché “quando è in gioco l’ordine costituzionale, il preavviso non serve”. La Cgil ha spiegato che lo sciopero tempestivo è previsto dalla legge 146 nei casi in cui siano in discussione “la tutela dei cittadini italiani, in patria o all’estero, e i principi supremi della Repubblica come la pace e i diritti umani”. Da qui l’annuncio di un ricorso al giudice del lavoro.
La reazione del governo
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha alzato i toni: “Chi parteciperà a uno sciopero dichiarato illegittimo ne pagherà personalmente le conseguenze, come previsto dalla legge”. Una dichiarazione che ha agitato il fronte sindacale perché rompe lo schema tradizionale, secondo cui senza precettazione le sanzioni colpiscono le organizzazioni e non i singoli. Salvini ha anche annunciato in Consiglio dei ministri la volontà di inasprire le sanzioni, ferme al 1990, oggi comprese tra 2.500 e 50mila euro.
Meloni contro Landini
Dalla Danimarca, la premier Giorgia Meloni ha bollato la protesta come “weekend lungo” più che “rivoluzione”. Immediata la replica di Maurizio Landini: “La presidente del Consiglio offende chi sciopera e rinuncia allo stipendio perché crede in una causa importante. Pensavo che ad un livello così basso non si arrivasse mai”. Il leader della Cgil ha ricordato come nel 1943 furono proprio i lavoratori a dire no alla guerra con lo sciopero: “Un sindacato fatto di valori non può stare a guardare”.
L’opposizione si divide
La segretaria del Pd Elly Schlein sarà a Roma al fianco di Landini e dei leader di Avs, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Giuseppe Conte, impegnato in Calabria, ha confermato la sua agenda ma ha promesso di partecipare alla manifestazione del giorno successivo. Assenti Matteo Renzi e Carlo Calenda.
Sicurezza e slogan nelle piazze
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha garantito che il Viminale è pronto con un piano di sicurezza capillare. “Ci siamo organizzati in tutte le città”, ha spiegato, confidando nella professionalità delle forze dell’ordine e nella ragionevolezza dei manifestanti. La Cgil ha ribadito la condanna di ogni forma di violenza, mentre l’Usb rilancia lo slogan “Blocchiamo tutto”. La Cgil punta invece su “Sciopero generale in difesa di Flotilla, per Gaza”.
I settori coinvolti e i disagi
Lo sciopero tocca quasi ogni settore. Nei trasporti i treni si fermano dalle 21 di ieri, con fasce garantite tra le 6 e le 9 e tra le 18 e le 21. Nel trasporto pubblico locale lo stop è di 24 ore, con orari decisi città per città. Nel trasporto aereo voli garantiti solo nelle fasce 7-10 e 18-21. Porti bloccati, taxi fermi, autostrade e Anas ridotti ai minimi. Disagi anche nella logistica, nella scuola e nella sanità. I vigili del fuoco aderiscono con quattro ore di stop, dalle 9 alle 13.
Le piazze da Roma a Palermo
A Roma il corteo parte da piazza Vittorio alle 8.30 per arrivare a piazza dei Cinquecento, con Landini in testa. Manifestazioni anche a Milano, Torino, Napoli, Palermo e Genova. Il segretario della Cgil promette: “Vedrete piazze piene, perché i giovani non accettano la logica della guerra e hanno paura del loro futuro”.